PINTER, Harold
Drammaturgo inglese, nato ad Hackney, Londra, il 10 ottobre 1930. Dal 1949 al 1957 è stato attore, soprattutto in compagnie di repertorio. Dal 1973 è Associate Director del National Theatre. Le sue opere sono basate su situazioni psicologiche che hanno come temi la coesistenza nella medesima persona di violenza e sensibilità, la natura fallibile della memoria, il mistero dell'animo femminile; temi che ritornano con insistenza in molte delle sue opere, in cui l'intreccio è talvolta quasi assente e lo svolgimento è affidato al dialogo, con cui egli sa creare intense atmosfere. Per codesti caratteri la sua opera non può essere inclusa nel teatro dei cosiddetti Angry young men e può essere, semmai, avvicinata a S. Beckett. Si citano (date di pubblicazione): The caretaker (1960; trad. it., 1962), The birthday party and other plays (1960), A slight ache (1961), The collection (1963), The lover (1963), The homecoming (1965), Tea party (1967), The basement (1967), Mac (1968), Landscape (1969), Silence (1969), Old times (1971), Five screenplays (1971), No man's land (1975). Ha scritto anche opere drammatiche per il cinema, e liriche (Poems, 1968). È considerato forse il maggiore, certo il più interessante, tra i giovani drammaturghi inglesi della sua generazione. Trad. it.: Teatro (1972); Vecchi tempi (1976).
Bibl.: J. Russell Taylor, H. Pinter, Londra 1969; L. G. Gordon, Stratagems to uncover nakedness: The dramas of H. Pinter, Columbia (Missouri) 1969; J. R. Hollis, H. Pinter: The poetics of silence, Carbondale 1970; M. Esslin, The peopled wound: The work of H. Pinter, New York 1970; M. Corsani, Il nuovo teatro inglese, Milano 1970; Pinter: A collection of critical essays, a cura di A. Ganz, Englewood Cliffs 1972; M. Esslin, Pinter. A study of his plays, 1977.