SCHAROUN, Hans
Architetto, nato a Brema il 20 settembre 1893, morto a Berlino il 25 novembre 1972; è stato uno dei maestri dell'architettura moderna.
La sua attività s'inizia in stretta collaborazione con gli artisti tedeschi d'avanguardia. Nel primo dopoguerra partecipa al movimento espressionista nel gruppo Die gläserne Kette di B. Taut. La sua formazione in questo periodo è caratterizzata da un lato dal fascino per la ricerca di E. Mendelsohn (come testimonia il progetto per la Chicago Tribune nel concorso del 1922) e dall'altro dall'influenza che ebbero su di lui le altre arti figurative, il teatro e il cinema espressionisti. Nel 1926 aderisce all'associazione di architetti Der Ring con W. Gropius, H. Häring, M. Taut, E. Mendelsohn, O. Bartning, L. Mies van der Rohe, che combatte a Berlino per le teorie urbanistiche del razionalismo. Fino al 1933 la sua architettura aderisce, pur con toni linguistici personali, alla tematica dell'architettura funzionale della Bauhaus. Sono opere tipiche di questo periodo: Berlino Charlottenburg, case di abitazione per il quartiere Siemensstadt, 1929-30, e La "casa che cresce", presentata alla mostra Sonne, Luft und Flaus für alle di Berlino nel 1932. Durante il governo nazionalsocialista, S. è uno dei pochi architetti di valore che non lasci la Germania. Si ritira in campagna in completo isolamento, progetta case unifamiliari (1933-39) ed elabora, tra il 1939 e il 1945, in una gran quantità di disegni e in scarse realizzazioni, una dissoluzione del vocabolario razionalista in un'architettura dove il bagaglio sempre presente dell'espressionismo si media con i dettami della poetica organica. Nel dopoguerra S., sebbene sia stato persona molto schiva, ha ricevuto riconoscimenti solenni (tra cui la laurea honoris causa di Stoccarda e di Roma) e numerosissimi incarichi. Nelle ultime opere il suo linguaggio si va sempre più radicalizzando in soluzioni molto personali mentre s'ispessisce di valori simbolici. Fra i molti progetti del dopoguerra: Stoccarda, gruppo residenziale Romeo und Julia, 1954-59; Berlino, sede della Filarmonica, 1956-63; Marl, scuola, 1960-68; Berlino, blocco di edifici per appartamenti del Zabel-Krüger-Damm, 1966-71; Berlino, Biblioteca, iniziata nel 1967; Wolfsburg, teatro, completato nel 1973. S. ha lasciato tutti i suoi acquarelli, disegni e manoscritti all'Akademie der Künste di Berlino. Vedi tav. f. t.
Bibl.: Dictionnaire de l'architecture moderne, Parigi 1964, sub v.; G. K. König, Architettura tedesca del secondo dopoguerra, Bologna 1965; H. Lauterbach, H. Scharoun, catalogo di mostra, Berlino 1967; P. Pfankuch, Hans Scharoun. Bauten, Entwürfe, Texte, ivi 1974; Architectural Review, marzo 1975, n. 937.