Scrittore norvegese (Øksfjord, Finnmark, 1865 - Oslo 1926); figura rappresentativa del neoromanticismo nazionale del suo paese. Nella sua vasta produzione narrativa, drammatica e saggistica, è sempre teso a ricercare, con attenzione filologica ma anche con visionaria fantasia, le cause biologiche, storiche e culturali che costituiscono l'essenza di una razza, di un popolo, di un individuo. Campo d'indagine privilegiato la Norvegia e l'Italia, ove soggiornò per lunghi periodi. Più dei primi romanzi paesani Huldren (1892) e Hungt folk ("Giovani", 1893), vale la pena ricordare i racconti di Flaggermusvinger ("Le ali del pipistrello", 1895), il romanzo Herman Ek (1923) e, in modo particolare, il potente dramma Driftekaren ("Il mandriano", 1908). Ammiratore e traduttore di Verga, scrisse numerosi saggi sull'Italia moderna e si dedicò soprattutto allo studio del Medioevo e Rinascimento italiani. Ricordiamo i drammi Agilulf den vise ("Agilulfo il saggio", 1906); Den sidste gjest ("L'ultimo ospite", 1910), che ha per protagonista l'Aretino; Mot karneval ("Verso il carnevale", 1915), esaltazione della figura di Machiavelli.