Peichl, Gustav
Architetto austriaco, nato a Vienna il 18 marzo 1928. Si è laureato all'università di Vienna (1954), città in cui nel 1955 ha aperto uno studio professionale. Nel 1964, con H. Hollein, W. Pichler e O. Oberhuber, P. ha fondato la rivista di architettura e urbanistica Bau; membro (dal 1972) dell'Österreichischer Kunstsenat, è professore (dal 1973) e direttore (dal 1987) nella Meisterschule dell'Akademie der bildenden Künste di Vienna. P. è membro dell'Akademie der Künste di Berlino, dell'American Institute of Architects e del Royal Institute of British Architects; è consulente per la ricostruzione del palazzo del Bundestag a Berlino. Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1975 e nel 1991; nel 1987 è stato invitato alla Triennale di Milano e a Documenta 8 di Kassel.
Ha vinto il premio Città di Vienna per l'architettura (1969), il premio Grosser Österreichischer Staatpreis (1971), il Reynolds memorial award (1975), il premio Geramb per l'architettura (1982), il premio Steyrian per l'architettura (1985), il premio Mies van der Rohe (1986) e il Berliner architecture prize (1989). Vanno ricordati ancora i prestigiosi riconoscimenti del Grosser Sudetendeutscher Kulturpreis e il Deutscher Architekturpreis per gli Staatliche Museen di Berlino.
Fin dalle prime opere, P. si è caratterizzato per un 'razionalismo tecnologico', per un'architettura sapiente nel dominio formale della tecnologia, espressione spaziale di funzione, materiale, colore e luce. Vincitore, nel 1969, del concorso bandito dall'ORF per la costruzione delle sedi regionali decentrate di Linz, Salisburgo, Innsbruck e Dornbirn (1972-81) dell'ente radiofonico austriaco, P. ha realizzato opere nelle quali il concetto di 'macchina' ha assunto valenze espressive di grande qualità e nelle quali si sono fuse, integrandosi, architettura e tecnologia.
Nella corrispondenza formale delle tematiche tecnologiche affrontate, e nella ricerca di valori estetici nella tecnologia, l'architettura di P. si è sempre dimostrata la più appropriata per il luogo e l'oggetto che andava a interpretare. Così è per il Piano di sviluppo urbano per Grinzing (Vienna) del 1973, ma anche per la scuola elementare sulla Diesterweggasse a Vienna-Penzig del 1978 e per la stazione radio satellitare di Aflenz (1976-79). Tra il 1980 e il 1985 P. ha realizzato il progetto PEA a Berlin Tegel, che ha avuto notevole successo di critica, mentre al 1986 risale il Centro Pirelli (Milano Bicocca), al 1987-88 la scuola elementare Wienerberg a Vienna e al 1987-90 l'ampliamento dello Städel Museum di Francoforte. In quest'ultimo progetto, l'integrazione del nuovo con il preesistente sancisce la contrapposizione tra norma e deroga, raggiungendo notevoli risultati architettonici. Del 1990 sono i progetti del Werkraumtheater a Monaco di Baviera e l'ampliamento della Städelschule a Francoforte; ma il progetto di P. che meglio ne sintetizza l'opera è forse la Bundeskunsthalle a Bonn, iniziata nel 1986 e inaugurata nel 1992. Seguono, nel 1993, l'edificio per la compagnia EVN a Maria Enzerdorf, le torri circolari Donauzwilling a Vienna, il progetto urbano Erzherzog Karl Stadt a Vienna-Donaustadt, il teatro della città di Gutersloh; nel 1994, il Wilhelm Bush Museum a Hannover, gli studi regionali dell'ORF a St. Polten, il padiglione austriaco per l'Expo '96 a Budapest, la scuola elementare e media sulla Ocwirkgasse a Vienna e, nel 1995, l'edificio per il Centro cinematografico europeo a Berlino. Del 1996 è la biblioteca di Dortmund, del 1997 la residenza Wilhelm-Eck e il progetto per il Kindertagesstatte (KITA) a Berlino.
Coerente interprete del modernismo, P. ha dimostrato, con i suoi lavori, come il moderno possa evolversi e proporsi stilisticamente in piena autonomia. La personalità di P., che ha ricondotto sempre l'architettura a regole certe, applicando al mestiere logica e moralità, è caratterizzata da rigore, razionalità, chiarezza, equilibrio, ma anche da una particolare vena ironica: con lo pseudonimo di Ironimus, infatti, P. si è distinto come pungente caricaturista.
Ha pubblicato: Architektur und Technik (1979); A Viennese architect (1993); Recent buildings and projects (1996); Marginalien zur Architektur. Beiträge zur praktischen Theorie (1997).
bibliografia
F. Fonatti, Gustav Peichl. Opere e progetti, 1952-1987, Milano 1988.
Gustav Peichl. Gebaute Ideen, hrsg. M. Sack, Salzburg-Wien 1988.
I. Flagge, S. Tigerman, Ironimus. Architekten sind auch nur Künstler, Berlin 1989.
M. Bradaschia, Gustav Peichl, in d'A n. 7, 1992; Gustav Peichl: neue Projekte, Basel-Boston 1996.
Gustav Peichl - Bauten und Projekte, Pressburg 1996, Prag 1997 (catalogo della mostra).