GUGLIELMO V d'Orange-Nassau, ultimo statolder delle Provincie Unite dei Paesi Bassi
Nacque a L'Aia l'8 marzo 1748, da Guglielmo IV. Dal 1751 al 1759 regnò per lui sua madre e dopo la morte di lei un cugino di essa, Luigi Ernesto duca di Brunswick. La reggenza tanto dell'una quanto dell'altro significò un c0ntinuo indebolimento della repubblica; ma lo stesso G., testardo, apatico, d'intelligenza mediocre, reazionario, era l'uomo meno adatto per sollevare le sorti dello stato. Maggiorenne nel 1766 si fece sempre guidare dai consigli del Brunswick; sposò nel 1767 Federica Sofia Guglielmina, nipote di Federico II di Prussia, donna di non comuni doti, che però solo dopo molti anni ottenne una limitata influenza sul marito. I primi dieci anni trascorsero tranquilli; ma tra la ricca borghesia s'accresceva il malcontento per il governo dei "reggenti". La rivoluzione nord-americana contribuì anch'essa al contrasto. G. simpatizzava per l'Inghilterra, e perciò il partito antiorangista (e ne facevano parte gli stessi Stati d'Olanda) andava d'accordo con i democratici e con il loro capo van der Capellen nel glorificare la libertà americana. La politica del governo era estremamente debole; mentre nel paese in genere si sacrificava l'interesse comune alla piccola soddisfazione di contrastare il principe. Ne venne la guerra con l'Inghilterra (1780-1784) che rovinò il commercio, ma che avrebbe potuto condurre a conseguenze anche peggiori se l'Inghilterra avesse assalita l'indebolita repubblica, che non disponeva di un esercito né di una flotta efficaci (v. olanda: storia). Il partito antiorangista buttò la colpa dell'insuccesso sul principe. La stampa diveniva vieppiù insolente negli attacchi contro G. che non sentendosi la forza di reggere ad essi, si sarebbe ritirato nelle sue terre tedesche, se la principessa non lo avesse trattenuto. Nel settembre 1784 G. lasciò l'Aia e si stabilì prima a Breda poi a Nimega. Nel 1786 gli Stati di Gheldria chiesero a G. di reprimere una ribellione di patrioti (antiorangisti) nella città di Hattem ed egli eseguì questo ordine. Ma gli Stati di Olanda, offesi per quest'atto, liberarono le truppe della loro provincia dal vincolo del giuramento di fedeltà a G. Questi protestò, ma non agì. Solo nel 1787 gli orangisti in Olanda riebbero un po' d'importanza, per l'appoggio dell'ambasciatore di Inghilterra, Harris. La principessa decise di andare a L'Aia, nella speranza che con l'aiuto di Harris sarebbe riuscita a far richiamare suo marito. Ma le truppe olandesi non le permisero di entrare nella provincia (28 settembre 1787). Offesa, essa si lagnò presso suo fratello Federico Guglielmo II re di Prussia. Un esercito prussiano entrò nei Paesi Bassi: dappertutto i patrioti lasciarono i loro posti e il governo fu cambiato. Solo la città di Amsterdam oppose una breve resistenza. Patrioti e democratici emigrarono in massa in Francia. L'influenza inglese per l'abilità di Harris sostituì quella francese. Si ritornava in tutto al tempo anteriore al 1780; senza alcun metodo il principe tentava di attuare delle riforme reazionarie. Ma nel 1792 cominciò la guerra con la Francia rivoluzionaria; nel 1793 Dumouriez, che aveva invaso le provincie meridionali del paese, dovette ritirarsi dopo la battaglia di Neerwinden; un anno dopo Pichegru entrò in Olanda. Il 18 gennaio 1795 G. lasciò L'Aia e fuggì in Inghilterra. Là egli emanò il 7 febbraio il proclama di Kew con cui comandò alle autorità delle Indie Olandesi di ammettere nelle colonie le truppe della sua alleata, l'Inghilterra. La repubblica batava lo destitui da statolder (23 febbraio) e confiscò i suoi beni. Nel 1801 G: si stabilì a Oraniestein, nel Nassau. Quando la Francia gli offrì, come risarcimento dei danni sofferti, delle terre secolarizzate, rifiutò. Morì il 9 aprile 1806.
Bibl.: G. Groen van Prinsterer e F. J. L. Krämer, Archives de la Maison d'Orange-Nassau, s. 5ª, III, Leida 1910-15; C. van der Aa, Geschiedenis van Willem V, III, 1800.