DEVOLUZIONE, Guerra di
È così chiamata la guerra con la quale Luigi XIV, re di Francia, rivendicò nel 1667 i Paesi Bassi spagnoli, come eredità della regina Maria Teresa, figlia di Filippo IV re di Spagna. Questa aveva bensì rinunciato ai diritti di successione contro una dote di 500.000 scudi d'oro; ma la dote non era stata pagata. Successo a Filippo IV il 17 settembre 1665 Carlo II ancora bambino, Luigi invocava così per i Paesi Bassi il ius devolutionis, costume locale del Brabante e Hainault, per il quale, se un uomo si sposava più volte, solo i figli del primo matrimonio ereditavano i beni patrimoniali: la regina infatti era la sola superstite dei figli di Filippo ed Elisabetta di Francia, sua prima moglie. Già fin dal 1662 Luigi avea chiesto alla Spagna che, in forza di questo diritto, venissero assegnati a Maria Teresa l'Hainault, il Cambrai, il Lussemburgo e la Franca Contea. Morto Filippo e respinte le richieste del re, Luigi attese fino al 1667. Ma nell'attesa l'attività diplomatica del de Lionne, se non riusciva a persuadere il De Witt, gran pensionario d'Olanda, guadagnava la Danimarca e in apparenza la Svezia, e il 31 marzo 1667 strappava a Carlo II d'Inghilterra la promessa segreta di non opporsi all'occupazione francese, mentre il Portogallo veniva aiutato nella sua lotta per l'indipendenza contro la Spagna, di cui assorbiva così le poche forze. In Germania i principi della Lega del Reno erano alleati con il re francese. Assicurata la neutralità dell'Inghilterra, il 24 maggio 1667 Turenne con 50.000 uomini passava la frontiera e nell'agosto aveva già occupato la parte meridionale delle Fiandre e Lilla, che resistette 17 giorni al Vauban. La mossa francese ebbe però l'effetto di affrettare fra Olanda e Inghilterra (che aveva visto le navi olandesi risalire il Tamigi nel giugno, malgrado la promessa segreta di aiuti francesi) la pace, la quale fu firmata a Breda il 21 luglio 1667. Essa portò seco la caduta del ministro Clarendon, accusato dai Comuni, e rese così più libera l'azione del residente inglese a Bruxelles, sir William Temple, abilissimo-diplomatico, che, abboccatosi all'Aia col De Witt, lo convinse a unirsi all'Inghilterra (23 gennaio 1668) e alla Svezia (aprile) per formare la Triplice Alleanza, allo scopo d'impedire, anche con le armi, le conquiste della Francia. L'irritazione mostrata dal Parlamento inglese verso la politica del re, di cui il Clarendon era la vittima, costrinse Carlo II a rompere con la Francia.
Intanto anche la Spagna si era affrettata a riconoscere l'indipendenza del Portogallo (febbraio 1668) per disporre delle sue forze; e d'altra parte, se la Francia riusciva a impedire un intervento dell'Impero (al cui circolo di Borgogna appartenevano le Fiandre), inducendo l'imperatore Leopoldo I a firmare un trattato per l'eventuale spartizione della monarchia spagnola nel caso di morte senza eredi di Carlo II di Spagna, in Germania il malumore era assai forte, sicché non poté essere rinnovata la Lega del Reno, tra la Francia e i principi tedeschi. Alla minaccia inglese e olandese, Luigi rispose con un'inattesa campagna invernale: 25.000 uomini comandati dal gran Condé e dal re stesso, in 18 giorni, occuparono la Franca Contea; ma quando in aprile fu dalla Triplice offerta la mediazione, egli si rassegnò ad accettare il Congresso di Aquisgrana, in cui, il 2 maggio 1668, fu firmata la pace che, restituita la Franca Contea, lasciava alla Francia Bergues, Furnes, Armentières, Courtrai, Lilla, Douai, Tournai, Oudenarde, Charleroi.
Per le fonti v. Les sources de l'histoire de France, III: L. André, Le XVIIe siècle, V, Parigi 1926, n. 3899 segg.
Bibl.: F. Mignet, Négociations relatives à la succession d'Espagne sous Louis XIV, Parigi 1835, I; Recueil des instructions données aux ambassadeurs de France, Parigi 1894-1901; Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, ed. Barozzi e Berchet, s. 2ª (Francia), Venezia 1857 segg.; e cfr. F. Scheichl, Leopold I. u. die österr. Politik während des Devolutionskrieges, Lipsia 1888; A. Chéruel, La polit. ext. de Louis XIV au début, in Rev. d'hist. dipl., 1890; J. de Broglie, Louis XIV et l'alliance suèd., Blois 1905; G. Pagès, Louis XIV et le Grand Électeur, Parigi 1905; id., Contr. à l'hist. de la polit. franç. en Allemagne sous Louis XIV, Parigi 1905.