Grenada
Stato insulare dell’America Centrale. Scoperta nel 1498 da C. Colombo, G. rimase sotto il controllo degli indigeni caribi fin verso la metà del 17° sec., quando vi furono i primi insediamenti francesi. Soggetta formalmente alla corona di Francia dal 1674, fu ceduta definitivamente all’Inghilterra con il Trattato di Versailles (1783). L’importazione di schiavi africani, avviata alla fine del Seicento (dopo lo sterminio degli indigeni) e proseguita fino al 1807, accompagnò l’espansione della coltura della canna da zucchero. L’abolizione della schiavitù (1834) fu seguita dallo sviluppo, accanto alle grandi piantagioni, della piccola proprietà contadina e il cacao, la noce moscata e, dalla metà del Novecento, la banana si affermarono come principali prodotti di esportazione, mentre lo zucchero subì un lento declino; l’economia restò comunque fortemente legata alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti. G. è indipendente nell’ambito del Commonwealth dal 1974; forza politica egemone dal 1951 al 1979 fu il Grenada united labour party (GULP), il cui leader carismatico, E. Gairy, dall’iniziale populismo sviluppò una politica sempre più autoritaria e nel 1979 fu rovesciato da un’insurrezione di ispirazione marxista. Nell’ott. 1983 G. fu invasa da forze statunitensi che posero termine al regime rivoluzionario, ristabilendo libere elezioni (1984), vinte da H. Blaize del Grenada national party (GNP). Le elezioni del 1990 diedero la vittoria a una nuova formazione centrista, il National democratic congress (NDC), il cui leader N. Brathwaite divenne primo ministro: il suo governo si impegnò nel tentativo di raggiungere una maggiore integrazione economica e politica con Dominica, Saint Lucia e Saint Vincent e Grenadine, e confermò la politica economica restrittiva della precedente amministrazione, procedendo a una serie di tagli alle spese sociali. Sulla stessa linea si è mosso K. Mitchell, del New national party (NNP), salito al potere dopo le elezioni del 1995, riconfermato nel 1999 e nel 2003, e sconfitto da T.J. Thomas del NDC nel 2008.