GREGORIO XII papa
Angelo Corrèr, nato a Venezia intorno al 1325, patriarca di Costantinopoli e, nel 1405, cardinal prete di San Marco, aveva anch'egli giurato, con altri tredici cardinali "romani" radunati in conclave dopo la morte d'Innocenzo VII, di rinunziare, in caso d'elezione, al papato, purché la medesima rinunzia fosse fatta dall'antipapa Benedetto XIII: giuramento che confermò dopo che il 30 novembre 1406 fu eletto e il 3 dicembre consacrato. E poiché una promesa analoga era stata fatta da Benedetto, si sperò per un momento l'immediata cessazione dello scisma d'Occidente. Sennonché né l'uno né l'altro restò fedele alle promesse; onde per lunghi mesi i due contendenti, pur avendo fissato come luogo di convegno Savona e poi altre città italiane e pur viaggiando per incontrarsi, adducevano, al momento decisivo, i pretesti più speciosi per evitare l'incontro, che non avvenne mai. Quasi tutti i cardinali fautori di Benedetto, rìunitisi con nove di quelli già parteggianti per G., convocarono allora, di loro iniziativa (25 marzo 1409), il concilio di Pisa, ove, deposti tutti e due, proclamarono papa il card. Pietro Filargio da Candia, ossia Alessandro V (v.). Naturalmente quest'elezione fu dichiarata nulla tanto da Benedetto quanto da G., il quale convocò a sua volta un concilio ad Aquileia, donde, tuttavia, non più riconosciuto, tra i principi cristiani, se non da Ladislao di Napoli e qualche altro, dové fuggire in Austria, salvo, per invito appunto di Ladislao, a trasferirsi poi a Gaeta, indi a Rimini, presso Carlo Malatesta. Nel frattempo moriva Alessandro V (3 maggio 1410), gli era dato successore Baldassarre Cossa, cioè Giovanni XXIII, e, per iniziativa segnatamente dell'imperatore Sigismondo, era convocato (i° novembre 1414) il concilio di Costanza. Il quale cominciava col deporre Giovanni, finiva con l'usare lo stesso trattamento a Benedetto (26 luglio 1417) e nel frattempo entrava in trattative con G., consentiva a farsi riconvocare canonicamente da lui, ne accettava la rinunzia al papato (4 luglio 1415) e gli dava in compenso il titolo di cardinale vescovo di Porto, la legazione a vita della Marca di Ancona e il diritto di avere il primo luogo dopo il futuro pontefice. Ma l'ex-papa morì a Recanati il 18 ottobre 1417, ventiquattro giorni prima dell'elezione di Martino V.
Bibl.: N. Valois, La France et le grand scisme d'Occident, III e IV, Parigi 1901 e 1902.