grammar nazi
(Grammar Nazi), s. m. e f. inv. (iron.) Chi ha la fissazione della correttezza linguistica, senza risparmiare agli altri correzioni e osservazioni pedanti.
• Il «Wall Street Journal» parla apertamente di «crimes against grammar», crimini contro la grammatica, e molti intransigenti censori del linguaggio altrui amano definirsi «grammar nazi», nazisti della grammatica: dimostrano così un sense of humour non certo all’altezza delle loro fisime puriste. (Stefano Bartezzaghi, Repubblica, 4 ottobre 2015, p. 25) • [tit.] I grammar nazi / La tutela della lingua non è una pratica reazionaria e fascista / Se l’italiano popolare si fa populista, difenderlo è da partigiani [testo] Nei giorni scorsi circolava in rete la notizia che a Berlino si era tenuto il primo raduno di grammar nazi. La notizia si è poi rivelata una bufala: il sito da cui proveniva era quello di una rivista satirica irlandese. (Giuseppe Antonelli, Corriere della sera, 27 marzo 2016, La lettura, p. 10) • [tit.] Grammar Nazi, ecco i giustizieri degli strafalcioni che infestano il web [testo] [...] Oggi si muovono sul web pronti a segnalare e stigmatizzare strafalcioni di grammatica e stravolgimenti della lingua italiana. Sono i Grammar Nazi e sono tanti: solo su Facebook il gruppo che così si chiama piace a 11.480 utenti. (Marco Menduni, Secolo XIX, 24 febbraio 2017, p. 1, Prima pagina).
- Espressione inglese composta dal s. grammar(ian) ‘grammatico’ e dal s. e agg. nazi ‘nazista’.
- Già attestato nella Repubblica del 19 novembre 2013, p. 51, Cultura (Antonio Dipollina).