Saggista, critico cinematografico, teatrale e letterario (n. Gubbio 1937). Lavorò negli anni Cinquanta e Sessanta in campo pedagogico e sociale collaborando a importanti esperienze, come quella di D. Dolci in Sicilia, e occupandosi del fenomeno dell’immigrazione dal Sud (L’immigrazione meridionale a Torino, 1964). Analizzò la più recente storia culturale e sociale del Paese (Sotto l’ulivo. Politica e cultura negli anni ‘90 , 1998), nonché i vizi culturali nel cinema italiano (Il cinema italiano: servi e padroni, 1975), indagando la 'ricaduta' degli anni di piombo sulla rappresentazione cinematografica (Dieci anni difficili, 1985). Autore, con M. Morandini e G. Volpi, di una Storia del cinema (1988), rilesse anche in modo originale l’universo comico ed espressivo di Totò (Totò l’uomo e la maschera, 1987, con F. Faldini) e intraprese una personale critica delle figure di grandi registi, attori e attrici (Come in uno specchio, 1995, Più stelle che in cielo , 1995). La sua vocazione a individuare tendenze, personalità artistiche, mondi estetici, si concretizzò negli anni Novanta nell'appassionata difesa critica di giovani autori di area siciliana o napoletana (come D. Ciprì e F. Maresco, R. Torre, M. Martone, P. Corsicato) impegnati nella ricerca di nuovi linguaggi cinematografici, o nella vicinanza a cineasti tardivamente riconosciuti o 'irregolari' come G. Amelio e S. Citti. Fondatore nel 1997 della rivista mensile di arte, cultura e società Lo straniero, di cui è direttore, negli anni successivi la sua attività pubblicistica è proseguita con grande intensità: tra gli scritti più recenti occorre citare Come in uno specchio. I grandi registi della storia del cinema (1997); Le nozze coi fichi secchi (1999), lucida disamina dei tratti più significativi del suo percorso di uomo e di intellettuale sullo sfondo di un'Italia in mutamento; Paolo Benvenuti (2003); Alberto Sordi. L'Italia in bianco e nero (2004), viaggio retrospettivo attraverso i volti che hanno caratterizzato il cinema italiano; Santosuosso (con F. Giromini, 2003); Simenon, l’uomo nudo (con G. Da Campo e C. G. Fava, 2004);Totò. Storia di un buffone serissimo (con F. Faldini, 2004); La vocazione minoritaria. Intervista sulle minoranze (2009), in cui F. intervistato da O. Pivetta racconta cinquant'anni di vita culturale italiana con particolare attenzione a quelle minoranze che definisce "etiche", a quelle persone che esprimono il proprio dissenso per rispondere ad un'urgenza morale; Zone grigie. Conformismo e viltà nell'Italia d'oggi (2011), acuta critica degli scenari politici dell'Italia contemporanea. Nel 2012 è stata pubblicata sotto il titolo di Con il cinema non si scherza la lunga conversazione che, ripercorrendo quasi un secolo di storia e di cultura italiana, F. ha tenuto nel 2008 con il regista M. Monicelli; sono dello stesso anno il saggio sulla pedagogia Salvare gli innocenti. Una pedagogia per i tempi di crisi, il volume Strana gente. Diario tra Sud e Nord dell'Italia del 1960, mémoir scritto da F., allora ventitreenne, dopo le esperienze di intervento sociale in Sicilia al fianco di D. Dolci. Tra le sue opere più recenti occorre citare la biografia Marlon Brando. Una tragedia americana (2014), la curatela dell'antologia Il racconto onesto (2015) e i saggi Elogio della disobbedienza civile (2015), Il cinema del no. Visioni anarchiche della vita e della società (2016), Il secolo dei giovani e il mito di James Dean (2020), Volare alto volare basso (con L. Battaglia, 2021) e, entrambi nel 2022, Cari agli dèi e Non mangio niente che abbia gli occhi.