GLICOLI (XVII, p. 421)
Farmacologia. - L'interesse dei glicoli, specialmente etilenico e propilenico, si lega al recente impiego che se ne è fatto quali solventi per somministrare, per via sia orale sia parenterale, farmaci varî (barbiturati alcalini, sali di bismuto, sulfamidici, acetilcolina, ecc.), insolubili o idrolizzabili in altri solventi. I glicoli sono stati adoperati altresì, come succedanei dell'alcool e della glicerina nelle tinture (glicol propilenico), per la conservazione degli sciroppi; ed un derivato del glicol propilenico, l'estere monostearico o monolene, per le proprietà idrofile ed emulsionanti si è affermato quale ottimo eccipiente per suppositorî.
Dotati di scarsa azione locale sulla cute e sulle mucose, esercitano, se non diluiti, una maggiore azione irritante sul tubo oro-rettale, fino a dare anche vomito e diarrea. Degli effetti generali maggiormente noti sono da ricordare: un'azione ipotensiva, specialmente intensa per somministrazione endovenosa, trascurabile per introduzione ipodermica e per os; un'azione emolitica e per dosi maggiori un effetto neuro-depressivo; oltre al quadro tossico generale caratterizzato, oltre che da disturbi nervosi, specialmente da lesioni renali, con albuminuria, ematuria e anuria terminale. Poiché il glicol etilenico viene nell'organismo ossidato ad acido ossalico, a questa sostanza vengono attribuiti, sia pure senz'accordo generale, l'azione lesiva sul rene e gli altri effetti tossici.
Per quanto concerne l'uso pratico in tecnica famaceutica si è concordi nel preferire, per via ipodermica, il glicol etilenico, meno irritante e doloroso, e per via orale, il glicol propilenico. Entrambi, alle dosi abitualmente richieste (rispettivamente1-3 cc. e 10-30 cc.), si possono somministrare anche per lungo tempo senza pericolo alcuno. Non altrettanto innocuo è invece il glicol dietilenico quasi del tutto oggi proscritto, specialmente dopo l'avvelenamento collettivo, con circa cento decessi, verificatosi nel 1937 in America per somministrazione di un preparato sulfamidico disciolto in esso.