DACCI, Giusto
Nato a Parma il 1° sett. 1840, da Pietro e Adelaide Carem studiò alla Scuola di musica sotto la guida di G. Rossi, diplomandosi in pianoforte e composizione nel 1860. Fu per molti anni insegnante in quella stessa scuola: dal 1862 al 1864 vi insegnò pianoforte, dal 1864 al 1875 elementi di musica e solfeggio, dal 1875 al 1899 armonia, contrappunto e composizione. Vi ricoprì anche la carica di direttore, nel periodo 8 ott. 1875-16 nov. 1888: in questa veste ebbe un ruolo importante nella lotta per l'autonomia della scuola dagli Ospizi civili.
Morì a Parma il 5 apr. 1915.
Il D. affiancò all'attività di insegnante quella di teorico e compositore. Scrisse una gran quantità di musica dei più diversi generi, per la maggior parte pubblicata dall'editore Ricordi: una Sinfonia a grand'orchestra di stampo descrittivista, dal titolo La Ridda, premiata con menzione onorevole al concorso Basevi del 1867 e pubblicata a Firenze nel 1868; moltissima musica per pianoforte, appartenente sia al genere del pezzo breve, variamente intitolato romanza senza parole, melodia sentimentale, capriccio, notturno, pensiero musicale sia a quello della fantasia su opere teatrali, in prevalenza su temi tratti da opere di G. Verdi, ma anche di V. Bellini, G. Donizetti, G. Meyerbeer, C. Gounod, J. Halévy, E. Petrella, A. Ponchielli, F. Marchetti, C. A. Gomes, spesso riuniti in raccolte, e in parte a scopo didattico (Il giorno onomastico, Le prime rose del pianista, L'Iride del giovane pianista); Sei tragedie di V. Alfieri. Illustrazioni tragico-musicali, per pianoforte; pezzi brevi e fantasie su temi d'opera anche per pianoforte a 4 e a 6 mani, per due pianoforti a 4 mani ciascuno, per mandolino e pianoforte, 2 violini e pianoforte, violoncello e pianoforte, flauto e pianoforte, clarinetto e pianoforte, oboe e pianoforte; La Traviata. Gran quintetto per 2 Violini, viola, violoncello e contrabbasso, con pianoforte; Don Carlo. Gran duetto concertante per violino e contrabbasso, con pianoforte; Gran Trio per due violini e violoncello con pianoforte su I Vespri siciliani; innumerevoli romanze per voce e pianoforte; dodici vocalizzi di perfezionamento per soprano; inni e cori; musica per banda; Oh salutaris Hostia, mottetto a 4 voci dispari con accompagnamento di organo ad libitum; Il nuovo secolo XX, canto di preghiera per organo. Per incarico del figlio di Niccolò Paganini, Achille, il D. preparò, inoltre, insieme a Romeo Franzoni, alcune revisioni ed elaborazioni per violino e pianoforte di opere paganiniane.
Il D. fu autore anche delle seguenti opere didattiche e storiche: Grammatica musicale, Udine 1867; Il musicista perfetto. Trattato teorico-pratico per lettura e divisione musicale, Milano s. d.; Trattato teorico-pratico di armonia, ibid. s. d.; Dell'unific. dei programmi d'insegnamento in tutte le scuole e i conserv. del Regno, Roma 1881; Cenni storici e statistici intorno alla R. Scuola di musica in Parma dal giorno 2 maggio 1818 (epoca della sua origine) a tutto l'anno scolastico 1886-87, Parma 1888.
Non contraddistinta da eventi biografici di particolare rilievo, l'esperienza umana ed artistica del D. fu tuttavia significativa per l'evoluzione della didattica musicale; ad essa il D. dedicò tutta la sua esistenza, dimostrando una particolare serietà d'intenti rivelata peraltro dalle numerose opere pubblicate, oltre che dalla sua lunga e costante attività d'insegnante; esse testimoniano del suo impegno rivolto ad un più organico e coordinato programma di studi, esteso non soltanto al conservatorio della sua città ma a tutti gl'istituti musicali italiani. Meno significativa la produzione musicale, che tuttavia è caratterizzata da una scrittura melodico-armonica di ottima fattura in cui si riflette l'esperienza tardoromantica italiana, individuabile soprattutto nelle numerose composizioni ispirate a temi d'opera, ove non si discostò da un particolare gusto salottiero che caratterizzò il repertorio cameristico italiano dell'ultimo Ottocento.
Fonti e Bibl.: G. Gaspari, Catal. della Bibl. del Liceo musicale di Bologna, I, Bologna 1890, pp. 270. 348; IV, ibid. 1905, pp. 7, 196; A. Luzio, Carteggi verdiani, III, Roma 1947, p. 70; L. A. Villanis, L'arte del pianoforte in Italia, Torino 1997, pp. 219 s.; G. Gasperini, Il R. Conservatorio di musica in Parma. Cenni di storia e di statistica, Parma 1913, pp. 45, 68, 75 s.; 78, 82; Riv. musicale ital., XXII (1915), p. 424; Catal. generale delle ediz. G. Ricordi e C., Milano s. a., I, pp. 39, 104 s., 505, 551, 570, 658, 662; II, pp. 667, 726, 811, 833, 880, 895, 951, 964; III, pp. 1015, 1030, 1080, 1193, 1214, 1264, 1279; A. Furlotti, Il R. Conservatorio di musica "Arrigo Boito" di Parma, Firenze 1942, pp. 40, 44, 46; G. Zanotti, Biblioteca del convento di S. Francesco di Bologna. Catal. del fondo musicale, I, Bologna 1970, pp. 99 s.; S. Martinotti, Ottocento strumentale italiano, Bologna 1972, pp. 300, 326, 374, 487; Catalogo tematico delle musiche di N. Paganini, a cura di M. R. Moretti e A. Sorrento, Genova 1982, pp. 22, 150, 156, 171, 183, 216, 233, 239, 246, 253, 380; C., Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 398; Enc. della Musica Ricordi, II, p. 1; La Musica, Dizion., I, p. 471; La Musica, Enciclopedia storica, I, p. 7.