POLONI, Giuseppe
POLONI, Giuseppe. – Nacque a Martinengo (Bergamo) il 22 ottobre 1851, da Pietro e da Giuseppina Bonomi.
La sua era una famiglia numerosa: aveva cinque sorelle e un fratello di quattro anni più giovane, che morì all’età di un anno.
Dopo aver frequentato la scuola elementare e il ginnasio a Martinengo, dal 1865 studiò al liceo Paolo Sarpi di Bergamo, dove conseguì la maturità nel 1868, appassionandosi alla fisica sotto la guida del professor Giuseppe Venanzio. Studente brillante, fu esonerato per merito dal pagamento delle tasse scolastiche; nell’estate 1868 vinse il premio Maccarani, istituito nel 1848 per gli studenti di quel liceo, in seguito a un lascito testamentario. Dopo la maturità fu ammesso al Collegio Ghislieri e si iscrisse alla Facoltà di scienze dell’Università di Pavia; col sostegno economico del Collegio, dopo il biennio si trasferì per completare gli studi presso l’Università di Pisa, di cui era rettore in quegli anni il fisico Riccardo Felici. A Pisa fu allievo dello stesso Felici, e si laureò a pieni voti nel 1872, con una tesi sulla teoria meccanica del calore. L’anno successivo conseguì l’abilitazione presso la Scuola normale superiore, con una tesi sulla Distribuzione della corrente voltiana nei conduttori.
Subito dopo l’abilitazione gli fu temporaneamente affidato l’insegnamento della fisica nel liceo Nicola Spedalieri di Catania. Al termine dell’anno scolastico tornò a Pisa, dove nel successivo anno accademico ottenne un assegno di perfezionamento dalla Fondazione Lavagna e fu assistente di Felici presso il laboratorio di fisica. Fu lo stesso Felici a proporlo nel 1875-1876 per un nuovo affidamento temporaneo degli insegnamenti di chimica e di fisica nel liceo Ugo Foscolo di Pavia; degli stessi insegnamenti divenne titolare per concorso, dal 1876 al 1878, nel liceo Vittorio Emanuele di Palermo. Fu poi trasferito all’istituto tecnico S. Marta di Milano (dal 1884 denominato Carlo Cattaneo), dove dal 1878 al 1885 insegnò fisica nella sezione di indirizzo fisico-matematico subentrando a Rinaldo Ferrini, divenuto ordinario di fisica generale e tecnologia nell’Istituto tecnico superiore, oggi Politecnico, di Milano.
Poloni dimostrò in quegli incarichi una spiccata vocazione didattica. Augusto Gandini, che era stato suo allievo nell’Istituto milanese, e in seguito fu suo assistente, scriveva nella commemorazione tenuta presso l’Ateneo di scienze, lettere ed arti di Bergamo: «Lo precedeva una bella fama […]. Pochi uomini ho conosciuti che abbiano come lui saputo conciliarsi tante profonde simpatie e conciliarsi tanta stima fra i giovani. Ad una dicitura facile ed elegante, ad una esposizione corretta e perspicua, aggiungeva una certa festevolezza e genialità di modi» (Gandini, 1889, p. VI).
Alla didattica e alla divulgazione scientifica dedicò una parte importante della sua attività, soprattutto negli anni milanesi. A conclusione dell’esperienza palermitana pubblicò il volume Lezioni elementari di Chimica ad uso dei Licei (Milano 1878) e tra il 1882 e il 1883 recensì alcuni volumi per l’insegnamento della fisica nella rivista La scuola classica. A Milano insegnò fisica anche per i tecnici dell’Ispettorato governativo alle caldaie, nonché – gratuitamente – presso il Collegio reale delle fanciulle e la Scuola professionale femminile. Dal 1882 al 1885 tenne numerose conferenze a Milano e a Bergamo su vari argomenti di fisica e di elettrologia. In particolare, la Società d’incoraggiamento d’arti e mestieri di Milano lo incaricò di tre importanti cicli di lezioni (sull’elettricità, sull’acustica e sulla fisica terrestre) al Ridotto della Scala. Nel 1884 pubblicò nella fortunata collana dei Manuali Hoepli un Manuale di magnetismo ed elettricità, di cui furono realizzate due ulteriori edizioni dopo la sua scomparsa (1895 e 1902). Nel 1882, a soli trentun anni, fu eletto socio corrispondente dell’Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano.
Accanto all’attività didattica si dedicò a un’intensa attività sperimentale, iniziata a Pisa sotto la guida di Felici, insieme ad Adolfo Bartoli e Luigi Donati. I tre sono ricordati, per la rilevanza del lavoro svolto come allievi e poi assistenti, anche nella commemorazione di Felici tenuta da Antonio Roiti presso l’Accademia dei Lincei (1902). Con Donati e Bartoli firmò i primi lavori pubblicati tra il 1870 e il 1875 nel Nuovo Cimento. Dopo che ebbe lasciato Pisa, l’attività proseguì nei laboratori di fisica delle università di Pavia e di Palermo, dove collaborò con Giuseppe Pisati, e successivamente nel laboratorio dell’istituto tecnico milanese (Gandini 1889, pp. VI s.).
A parte alcuni lavori del 1879-1880 dedicati alla capillarità dell’acqua, i suoi lavori riguardarono soprattutto i fenomeni elettrici e magnetici, lungo due linee di ricerca molto indagate dai contemporanei: il modo in cui la corrente elettrica induce il magnetismo nei materiali, a cui si dedicò con Bartoli e Donati tra il 1872 e il 1875, e la relazione fra il magnetismo e la temperatura, su cui pubblicò una rilevante serie di osservazioni dal 1878 in poi.
Poloni verificò che il magnetismo indotto in una sbarra di ferro viene influenzato dall’aumento di temperatura, e diminuisce con l’aumento di questa, fino a una certa soglia corrispondente al calore rosso (700 °C). Questi risultati sperimentali inattesi furono oggetto di una nota pubblicata nei Rendiconti dell’Accademia dei Lincei (1881), per la quale ottenne il premio del ministero dell’Istruzione, attribuitogli dalla stessa Accademia nel 1882 (Serra Perani, 2014, p. 272). Poloni decise di continuare le ricerche sull’argomento, cui dedicò la sua ultima pubblicazione (1886).
Frattanto, nel 1885 era stato nominato ordinario di fisica nell’Università di Modena, e nel 1886 era stato eletto socio corrispondente dell’Ateneo di scienze, lettere e arti di Bergamo.
I ritmi intensi dell’attività scientifica e didattica che svolgeva senza risparmiarsi avevano però minato la sua salute: morì improvvisamente a soli 35 anni, il 1° gennaio 1887.
Molto apprezzato dai contemporanei, e in particolare dal suo maestro Felici, le sue intuizioni sulle interazioni fra magnetismo e temperatura e le sue ipotesi interpretative ebbero conferma nel 1895, quando Pierre Curie dimostrò l’esistenza di un particolare valore di temperatura (temperatura di Curie) oltre il quale il magnetismo indotto nei materiali scompare. «Ci piace immaginare che se avesse avuto la possibilità di proseguire nei suoi studi […] avrebbe conseguito egli stesso i risultati ai quali altri sono giunti dopo di lui» (Serra Perani, 2014, p. 273).
Opere. Sono noti diciotto lavori scientifici, alcuni dei quali in collaborazione con Luigi Donati e Adolfo Bartoli, pubblicati in gran parte nel Nuovo Cimento e negli Atti dell’Istituto lombardo di scienze e lettere, nonché alcune traduzioni scientifiche dal tedesco, una rassegna per il Nuovo Cimento, e alcune recensioni; un elenco fu pubblicato da G. Venanzio nel volume In morte del professor G. P.: cenni e discorsi funebri, Bergamo 1887, ed è riprodotto in appendice (p. 274) a L. Serra Perani, G. P. e gli studi sul magnetismo, in Atti dell’Ateneo di scienze lettere ed arti di Bergamo, LXXV, a.a. 2012-2013, Bergamo 2014, pp. 267-274.
Fonti e Bibl.: Documentazione su Poloni, citata da L. Serra Perani, è conservata negli archivi storici del liceo Sarpi di Bergamo, e del Collegio Ghislieri di Pavia, nonché a Roma presso l’Archivio centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione generale istruzione superiore, Università, b. 313, f. 308. All’indomani della sua morte l’Ateneo di Bergamo ne affidò la commemorazione ad A. Gandini, Commemorazione biografica del Prof. G. P., in Atti dell’Ateneo di scienze lettere ed arti di Bergamo, IX, a.a. 1887-1888, Bergamo 1889, pp. III-VII. Presso la Biblioteca Angelo Mai di Bergamo sono inoltre conservate due pubblicazioni celebrative: In morte del professor G. P.: cenni e discorsi funebri…, cit.; In occasione dello scoprimento della lapide al compianto dott. G. P.: tributo d’affetto del corpo insegnante delle scuole secondarie di Martinengo, Treviglio 1887. In occasione delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita altro materiale è stato raccolto presso Alberto Asperti, a Martinengo. Infine il recente lavoro di L. Serra Perani, G. P. e gli studi sul magnetismo…, cit., è l’unico a entrare nel merito della sua attività scientifica.