GARDENGHI, Giuseppe
Nacque il 4 sett. 1849 a Lugo, in Romagna, da Felice e da Catterina Nostini, in una famiglia molto modesta.
Frequentò le scuole nella città natale e, nel 1866, si arruolò fra i garibaldini; si iscrisse poi alla facoltà di matematica dell'Università di Pisa. Già prima della laurea ottenne dal Comune di Lugo l'incarico dell'insegnamento della matematica nelle scuole tecniche; dopo la laurea fu nominato, probabilmente nel 1875, professore nel liceo di Parma, dove rimase per tutta la vita. Collaborò con le amministrazioni pubbliche di Lugo e di Parma.
Il G. fu uno dei pionieri della scienza attuariale in Italia e diede un importante contributo alla diffusione nel paese di questi studi e delle tecniche collegate riguardanti la previdenza sociale, un campo nel quale, più che nel settore assicurativo - scarsamente diffuso e gestito soprattutto da compagnie straniere -, continuava a manifestarsi il bisogno di un'organizzazione tecnica accurata.
Il suo primo contributo fu la preparazione di un bilancio tecnico dei sussidi di vecchiaia dell'Associazione di mutuo soccorso fra gli operai di Lugo nel 1877 - utilizzando, in mancanza di tavole italiane, le tavole di mortalità di A. Deparcieux -, cui seguì un secondo studio nel 1884 che fu premiato alle Esposizioni di Torino e di Bologna e fu esaminato dalla Commissione consultiva sulle istituzioni di previdenza e sul lavoro che dal 1869 operava nell'ambito del ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio. Il lavoro del G., insieme con quello di pochi altri studiosi, contribuì a diffondere la convinzione della necessità di organizzare su basi scientifiche già sperimentate in altri paesi - soprattutto in Inghilterra - le pensioni di vecchiaia e le indennità per malattia promosse dalle società di mutuo soccorso o dagli enti pubblici. Nel 1886 fu pubblicata negli Annali del credito e della previdenza del ministero una monografia del G., Dell'ordinamento tecnico delle società di mutuo soccorso (Roma 1886), vincitrice di un premio istituito da M. Besso, segretario delle Assicurazioni generali di Trieste, nella quale si esponevano, facendo uso soltanto di tecniche aritmetiche, e pertanto in modo accessibile a lettori sprovvisti di conoscenze elementari di matematica, gli elementi e i calcoli che garantivano un corretto funzionamento di queste società, che dovevano essere di previdenza e non di carità: si mostrava cioè come stabilire, in base a determinate ipotesi di mortalità e di malattia, i valori di un contributo annuo costante, di una pensione vitalizia decorrente da una determinata età, di un sussidio per ciascuna giornata di malattia, di una somma unica pagabile alla morte. Il G. proponeva diverse tabelle statistiche straniere e studiava inoltre l'organizzazione delle società in tutti i suoi particolari: statuto, amministrazione, contabilità, ecc.
Tre anni dopo fu pubblicata la sua opera principale, Teoria matematica della previdenza (Parma 1889), nella quale si presentava uno studio teorico generale dei problemi della previdenza, basato sui principî del calcolo della probabilità e presentata in linguaggio algebrico allo scopo di ottenere formule generali, facendo uso anche di tecniche del calcolo differenziale e integrale. Il volume includeva numerose applicazioni a casi pratici riferiti a società di mutuo soccorso e altre istituzioni che promettevano pensioni agli impiegati, come i Municipi.
Nell'opera del G. si manifesta pertanto un'attenzione agli aspetti scientifici e teorici della matematica attuariale, già molto sviluppati in Inghilterra, Germania e Francia in connessione con le attività dell'industria privata delle assicurazione sulla vita, e al contempo un interesse per gli aspetti pratici e i problemi di organizzazione della previdenza sociale.
Negli anni successivi il G. pubblicò numerose relazioni su argomenti di previdenza negli Atti del Consiglio della previdenza, del quale fece parte sin dal 1894, e diversi testi per l'orientamento delle attività delle società di mutuo soccorso: il Manuale [Hoepli] tecnico per le società di mutuo soccorso (Milano 1890) e diversi testi approvati dal Consiglio e pubblicati dal ministero: Norme da osservarsi dalle società di mutuo soccorso per conseguire la personalità giuridica (Roma 1897), Modello di statuto proposto alle società di mutuo soccorso (ibid. 1897), Norme e tabelle fondamentali per l'ordinamento e per i bilanci tecnici delle società di mutuo soccorso (ibid. 1898). Altre pubblicazioni del G. furono redatte nel corso di altri successivi incarichi nell'ambito di diversi enti e società: Sul riorganamento della Società operaia triestina (Trieste 1888), Nuovo ordinamento per le pensioni a favore degli impiegati del Comune di Parma (Parma 1899) e il suo ultimo lavoro, Studi sull'ordinamento delle pensioni del Banco di Napoli (Napoli 1900), scritto in collaborazione con F.S. Nitti e ripreso poi da L. Amoroso.
Il G. fu membro della prima organizzazione degli attuari fondata in Italia, l'Associazione italiana per l'incremento della scienza degli attuari, istituita nel 1897 e che precorse l'Istituto italiano degli attuari creato nel 1929. La malattia gli impedì di collaborare attivamente al Bollettino dell'Associazione nei suoi ultimi anni.
Il G. morì a Parma il 1° luglio 1901.
Fonti e Bibl.: Necr. in Boll. della Associazione ital. per l'incremento della scienza degli attuari, VIII (1901), pp. 1-4 (include elenco dei lavori); G. Toja, L'antica Associazione attuari nella cultura italiana, in Atti della Soc. ital. per il progresso delle scienze, I, Roma 1930, p. 521; P. Medolaghi, Matematica attuariale, in Un secolo di progresso scientifico italiano 1839-1939, I, Roma 1939, pp. 255 s.