Filosofo politico e storico della filosofia italiano (n. Alfonsine, Ravenna, 1939). Dopo aver insegnato nell’univ. di Cagliari e nell’Istituto universitario orientale di Napoli, è diventato prof. ordinario di filosofia morale e poi di storia della filosofia nell’univ. di Roma La Sapienza. Ha dedicato i primi anni della sua ricerca filosofica, sulla scia della scuola di G. Della Volpe, al rapporto Marx-Hegel; ha quindi approfondito aspetti del marxismo studiando, in particolare, G. Lukács, K. Korsch e la scuola di Francoforte (Alienazione e feticismo nel pensiero di Marx, 1968; Introduzione a Lukács, 1970; Politica e storia in Hegel, 1973; Introduzione a Marx, 1981; Introduzione alla Scuola di Francoforte, 1985). In tali studi ha privilegiato un approccio critico al marxismo, indagando nell'opera di Marx soprattutto i lineamenti di una sociologia delle formazioni economico-sociali e delle ideologie. A partire dalla fine degli anni Settanta si è avvicinato alle critiche al marxismo elaborate da H. Kelsen, M. Weber, J. Schumpeter, e riprese in Italia da L. Colletti. Ha poi approfondito i grandi temi etico-politici del liberalismo (Storia del pensiero liberale, 1990; Il pensiero politico di Tocqueville, 1996; Il pensiero politico di Kant, 1997). Da tale punto di vista ha ricostruito il dibattito politico novecentesco in Italia, che ha visto fortemente condizionato da miti e ideologie, e da un estremismo privo di un rigoroso progetto riformista (La parabola del marxismo in Italia 1945-1983, 1983; La fabbrica delle ideologie: il pensiero politico nell'Italia del Novecento, 2002).