ZAIDĀN, Giurgī (Giorgio)
Poligrafo e giornalista arabo cristiano, nato a Beirut il 14 dicembre 1861, morto al Cairo il 21 agosto 1914. Visse la maggior parte della vita al Cairo, dove si stabili nel 1886, e nel 1892 fondò, dirigendola sino alla morte. la rivista letteraria mensile al-Hilāl (La luna nuova).
Dotato di vivo ingegno, pieno d'interesse per la storia e la civiltà arabo-islamica, soprattutto dell'Egitto, cercò in fortunate opere divulgative di diffondere nel mondo arabo alcuni risultati della scienza occidentale nel campo dell'antichità e della letteratura araba, come pure della storia culturale dell'Islām, il cui gusto egli promuoveva contemporaneamente anche con romanzi, drammi, novelle. Fu il creatore del romanzo storico, nel senso europeo della parola, fra gli Arabi. Tra le principali compilazioni storiche e storico-letterarie, in cui egli portava di suo anche novità di particolari attinti dai testi arabi, sono da ricordare la "Storia della civiltà musulmana" (Ta'rīkh at-tamaddun al-islāmī, voll. 5, Cairo 1902-06), la "Storia della letteratura araba" (Ta'rākh al-ādāb al'arabiyyah, voll. 4, Cairo 1911-14), una storia dell'Egitto, ecc. Tra i 22 romanzi storici, che trattano di varî periodi della storia e della civiltà islamica, dalla conquista araba all'età contemporanea, particolarmente fortunato fu L'ultimo mamelucco. Cairo 1891 (trad. ted. di M. Thilo, Barmen 1917); inoltre La sorella del Califfo (trad. franc., Parigi 1912), Se Dio vuole, ecc. Libri poetico-scientifici alla Michelet su I miracoli della natura e La scienza della fisionomia, ricordi di viaggio, e un numero straordinario di articoli divulgativi comparsi nella sua rivista al-Hilāl completano la figura di questo fecondo scrittore, alquanto sciatto linguisticamente e senza vere qualità scientifiche, ma innamorato della scienza e della cultura, e di esse divulgatore nei paesi di lingua araba, soprattutto in Egitto.
Bibl.: I. Kratschkovsky, in Encycl. de l'Islām, edizione francese, IV (1934), pp. 1262-1263, con bibliografia.