Uomo politico e scrittore (Lucca 1348 - ivi 1424). Fece parte a più riprese del Consiglio generale di Lucca, e ricoprì altre importanti cariche pubbliche. Nel contrasto tra la casa Forteguerra e quella dei Guinigi, si schierò dalla parte di quest'ultima, che nel 1392 trasformò la repubblica in signoria. Egli fece allora parte del Consiglio privato. La Nota a voi Giunigi, monito indirizzato a Lazzaro Guinigi tra il 1392 e il 1400, rappresenta un programma di riforme politiche, economiche, finanziarie e militari, ispirato all'osservazione della realtà e al buon senso. Lasciò inoltre delle Cronache delle cose di Lucca (dal 1164 al 1424), preziose come documento storico, e 155 Novelle, che, divise in giornate secondo l'architettura esterna del Decameron, si immaginano raccontate dall'autore in occasione della peste del 1374. Sono artisticamente assai mediocri: il meglio di esse è nell'elemento fiabesco tratto dalla letteratura popolare.