ROTONDI, Giovanni
Giurista, nato il 17 febbraio 1885 a Milano, morto il 19 dicembre 1918 a Gorla Minore. Allievo di P. Bonfante a Pavia, nel 1912 fu nominato professore straordinario nell'università di Camerino; sul finire dello stesso anno fu chiamato a Perugia e vi rimase fino al 1915, quando passò a Messina, dove nel 1918 divenne ordinario.
Il R. si rivelò subito una figura completa di romanista e di giurista: la ricca preparazione storica e filologica era mezzo, in lui, per la più sicura conoscenza e valutazione dei problemi giuridici. La maturità di pensiero e di metodo è singolare anche nei primi studî; ma con quelli che si intitolano Di alcune riforme giustinianee relative al pactum de non petendo (Perugia 1913), Dalla lex Aquilia all'art. 1151 cod. civ.: ricerche storico-dommatiche (Milano 1916), Possessio quae animo retinetur (edito postumo), il R. intraprese indagini magistrali che sono universalmente apprezzate come alti contributi alla scienza romanistica. I suoi scritti furono raccolti in 3 volumi a cura di E. Albertario, V. Arangio-Ruiz, P. de Francisci (Scritti giuridici, Milano 1922). Restano fuori di questa raccolta i volumi Gli atti in frode alla legge (Torino 1911) e Leges publicae populi romani (Milano 1912): opera, quest'ultima, contenente un diligentissimo elenco cronologico delle leges con una introduzione sull'attività legislativa dei comizî romani.
Bibl.: E. Albertario, G. R., in Annali Università Perugia, 1919; P. Bonfante, G. R., in Bullettino di diritto romano, 1920; F. Ebrard, in Zeitschr. d. Sav.-St. f. Rechtsg., XLIV (1924), p. 531 segg.; due annate (XXX e XXXI) del Bullettino dell'Istituto di diritto romano costituiscono due volumi di Studî in memoria di G. Rotondi.