GIOVANNI di Francesco
Operava a Firenze sulla metà del sec. XV. È il cosiddetto "pittore del trittico Carrand", probabilmente il Giovanni da Rovezzano ricordato dal Vasari fra gli allievi di Andrea del Castagno e dal Milanesi supposto quel Giovanni di Francesco del Cervelliera, inscritto nel 1448 nell'Arte dei medici e speziali, e morto già nel 1459, dopo aver avuto gravissima lite con Filippo Lippi alla cui bottega si era posto (1450) più da aiuto che da garzone. Certo è che nel 1458-59 affrescava la lunetta sulla porta della chiesa degl'Innocenti a Firenze: opera che ha dato sicuro argomento per riconoscerlo autore di tutti i dipinti già raggruppati intorno a un trittico della collezione Carrand (Firenze, Museo Nazionale), e male supposti di Giuliano Pesello. Tra questi i principali, oltre il trittico, sono una predella con storie di S. Nicola (Firenze, Casa Buonarroti), una croce dipinta a Brozzi (S. Andrea), un'Adorazione dei Magi del Museo di Montpellier: e mostrano che l'artista, piacevole ma secondario, formatosi tra Domenico Veneziano e Andrea del Castagno, seguì specialmente quest'ultimo, pur risentendo nelle sue opere più mature, come l'affresco degl'Innocenti e una Crocifissione della Galleria di Budapest (n. 85 a), dei modi del Baldovinetti. Alcuni dei dipinti attribuitigli, e su tutti gli affreschi della cappella Bocchineri nel duomo di Prato sono di altra mano. (V. tav. LXXVIII).
Bibl.: W. Weisbach, F. Pesellino, Berlino 1901, pp. 5-15; P. Toesca, Il pittore del trittico Carrand, in Rass. d'arte, 1917, pp. 1-4; A. Venturi, Studi dal vero, Milano 1927, pp. 29-34; R. Longhi, in Pinacotheca, I (1928), pp. 34-48; R. v. Marle, The Development of the Italian Schools of Painting, X, L'Aia 1928, pp. 383-393; B. Berenson, Ital. Pictures of the Renaissance, Oxford 1932.