DEGASPERI, Giovanni
Molto scarse sono le notizie disponibili circa la famiglia e le origini del D., proveniente dal Canton Ticino, regione dalla quale sono giunti a Trieste molti costruttori; si stabilì a Trieste ed iniziò a lavorare come semplice muratore agli inizi del secolo XIX. L'unica fonte storica è rappresentata dal contemporaneo Giuseppe Righetti, biografo di tutti i costruttori che allora operavano a Trieste.
Autodidatta dal punto di vista tecnico il D. ebbe la sua formazione nei numerosi cantieri edili della città. Dal 1826 al 1854 firmò diciotto progetti relativi tutti a edifici dei borghi teresiano, giuseppino e franceschino della "città nuova". Tra il 1837 e il 1838 collaborò con Nicolò Pertsch, figlio di Matteo, alla costruzione del complesso delle case Sartorio nel borgo giuseppino.
Sempre secondo il Righetti, il D. morì a Trieste il 1° marzo 1859, cadendo da una finestra del nuovo teatro Armonia, di cui stava dirigendo la costruzione.
Di poco successivo ai più importanti esponenti (Nobile, Matteo Pertsch, Antonio Mollari, Antonio Buttazzoni) di quell'architettura neoclassica che ha conferito a Trieste il suo peculiare aspetto, il D. appartiene alla schiera dei cosiddetti artefici minori, quali Domenico Corti, Angelo Gorian, Valentino Valle, Nicolò Pertsch, che operarono dopo il 1820. Se alcuni edifici, proprio per la loro destinazione prettamente abitativa e commerciale, sono improntati ad assoluta semplicità e severo rigorismo, altri evidenziano l'abilità tecnica e le capacità inventive del Degasperi. Caratteristica prima è quella di creare effetti coloristici e chiaroscurali sulle facciate grazie all'impiego di arcate cieche, finestre con architravi a piattabanda, specchiature al di sotto e ai lati delle finestre. I modi architettonici, talora disegnati sulle superfici degli edifici, ebbero un'evoluzione in senso monumentale nella costruzione dell'albergo Metternich (poi Nazionale, poi Hôtel de la Ville) risalente al 1839. Prospiciente la riva del mare e di proporzioni equilibrate, pur nella sua grande mole, il palazzo presenta paraste corinzie nei piani superiori, ritmando così efficacemente la facciata principale e quelle laterali. Il D. "giunse ad acquistarsi quella gran rinomanza e clientela che ebbe al pari dei più provetti" (Righetti).
Elenco degli edifici, tutti costruiti a Trieste: contrada di Rena (1826; demolito nel 1937); largo Barriera, 15 (1826); via S. Maurizio, 7 (1827); via Martiri della Libertà, 5 (1827); via Mazzini, 47 (1828); via S. Anastasio, 8-10-12 (1829; demolito nel 1973); viale XX Settembre, 27 (1832); piazza della Valle, 2 (1835); via S. Nicolò, 10 (1836); via Lazzaretto Vecchio, 24 (1836); via Ghega, 6 (1838); riva Tre Novembre, 11 (1839); via S. Caterina, 9 (1841); via R. Gessi, demolito (1845); via Udine, 25 (1851); via Udine, 23 (1851); via Udine, 27 (1852); via Nordio, 12 (1854).
Fonti e Bibl.: G. Righetti, Cenni stor., biogr. e critici d. artisti ed ingegneri di Trieste, Trieste 1865, p. 146; S. Rutteri, L'Hotel de la Ville a Trieste, Trieste 1955, p. 8; L. Tull Zucca, Architettura neoclassica a Trieste, Trieste 1974, pp. 98 ss.; S. Rutteri, Trieste. Storia e arte tra vie e piazze..., Trieste 1981, pp. 421 ss.; E. Campailla, Trieste neoclassica, Trieste 1982, pp. 28, 61, 80.