Verrazzano, Giovanni da
Il viaggiatore che scoprì la baia dove fu fondata New York
Navigatore italiano al servizio della corona di Francia, Giovanni da Verrazzano costeggiò per 1.800 km le coste dell’America Settentrionale e scoprì la baia di Hudson, dove oggi si trova New York. Di lui si persero le tracce nel 1528, quando scomparì nel corso di uno dei suoi viaggi, diretto forse in Brasile
Nato da nobile famiglia in un castello a Greve nella zona del Chianti (nel 1485 circa), in gioventù viaggiò in Medio Oriente e in India. Entrato al servizio della marina francese, nel 1522 ricevette dal re di Francia Francesco I l’incarico di cercare un passaggio per raggiungere il Catai (termine con cui Marco Polo aveva chiamato la Cina nel Milione) circumnavigando l’America da nord. Il passaggio da sud era stato scoperto dal portoghese Ferdinando Magellano, al servizio della rivale Spagna. La spedizione, che – tra l’altro – aveva lo scopo di accaparrarsi le ricchezze del Nuovo Mondo, fu finanziata anche da alcuni banchieri, tra i quali il fiorentino Pietro Rucellai.
Verrazzano partì nel 1523 con quattro navi dal porto francese di Dieppe ma, forse a causa di una tempesta, già in Spagna rimase con due navi, la Delfina e la Normanda. Scontratosi con alcune navi spagnole, rimase con la sola Delfina. Raggiunse quindi Madera, da dove, nel 1524, salpò per l’America, con 50 uomini e viveri per otto mesi di viaggio. Dopo 58 giorni e dopo aver superato terribili tempeste, raggiunse il Nuovo Mondo, probabilmente nell’odierno Cape Fear, in Carolina del Sud, che Verrazzano chiamò Punta dell’Olivo.
Nell’unico documento che ci è rimasto, una lettera al re Francesco I, Giovanni da Verrazzano descrisse quei luoghi come piacevoli e lussureggianti. Dapprima si diresse verso la Florida e la Georgia, poi affrontò il cuore della spedizione dirigendosi verso nord. Giunto a una lingua di terra che chiamò Annunziata, vide acque al di là di essa. Inizialmente pensò che si trattasse dell’agognato passaggio per la Cina; in realtà erano le lagune oggi chiamate Pamlico Sound (Carolina del Nord). Raggiunse quindi l’estuario del fiume Hudson (che Verrazzano chiamò Vendôme), nella baia dove oggi si trova la città di New York. Verrazzano definì lo Hudson una «grande fiumara» e descrisse la gente che incontrò, ornata di piume di uccello, come ospitale e allegra. Risalì per un tratto il fiume, poi tornò sulla costa atlantica, che battezzò Terra Francesca. Ripresa la navigazione verso nord, passato per Newport (da lui chiamato Porto del Rifugio) e lungo le coste del Massachusetts e del Maine, giunse fino alla Nuova Scozia, in Canada. A questo punto, rimasto a corto di viveri, decise di rientrare in Francia, passando al largo di Terranova.
Il passaggio per il Catai non era stato trovato, ma la navigazione di 1.800 km lungo la costa atlantica rafforzò la convinzione, già formulata da Amerigo Vespucci, che il Nuovo Mondo fosse un vero e proprio continente.
In una seconda spedizione, Verrazzano si diresse verso l’Asia circumnavigando l’Africa. A causa di una tempesta solo una delle tre navi raggiunse il Capo di Buona Speranza. Le altre due dovettero riparare in Brasile, dove poterono procurarsi legnami pregiati. Nel 1528 Verrazzano partì nuovamente per il Brasile con cinque navi. Di questa spedizione si sa solo che passò per l’America Centrale, dalle parti delle Isole Bahamas.
Da quel momento, del navigatore italiano non si seppe più nulla. Il fratello Girolamo, che aveva partecipato alla spedizione, raccontò che Giovanni era stato ucciso dagli indigeni, che ne avevano anche mangiato il corpo. Altri sostennero che era stato catturato da navi spagnole e impiccato come pirata. Non rimasero neppure i suoi diari di bordo e le carte nautiche, per cui, se si eccettua la lettera a Francesco I, sui suoi viaggi si conosce ben poco. Nel 19° secolo vi fu chi dubitò addirittura dell’autenticità delle sue imprese, ma oggi non ci sono dubbi sul fatto che egli scoprì la baia di New York e fu il primo navigatore a costeggiare l’America settentrionale fino alla Nuova Scozia. Nel 1964 la città di New York gli dedicò il Ponte Verrazzano, che congiunge Brooklyn a Staten Island, all’imbocco della baia da lui scoperta.