GIOVANNI da San Miniato
Nacque a Firenze il 7 luglio 1360 da Duccio, originario di San Miniato e notaio in Firenze, dove frequentava la cerchia di Zanobi da Strada e Francesco Nelli.
Poche le notizie sulla sua formazione e la sua giovinezza. G. fu uomo d'armi al servizio della Repubblica di Firenze e come ufficiale dell'esercito fiorentino partecipò alla guerra che oppose Firenze a Milano tra il 1390 e il 1392.
Fu proprio in seguito ai saccheggi perpetrati nel corso del conflitto che maturò in lui la decisione di abbandonare la vita mondana per convertirsi a quella religiosa. La decisione fu comunicata da G. all'amico Coluccio Salutati, il quale lo indirizzò per un consiglio spirituale a Luigi Marsili e a Luca Malefici, camaldolese di S. Maria degli Angeli. Fu in questo monastero che G. si ritirò, entrando nell'Ordine benedettino.
Nel 1422 G. divenne priore di S. Maria degli Angeli, dove rimase fino alla morte. Da una lettera di Ambrogio Traversari del settembre 1420 sappiamo che G. si occupava anche della gestione economica del monastero.
G. fu anche uomo di lettere. Durante gli anni di vita monastica tradusse in lingua volgare, "a consolazione di quelli che non sanno gramatica" (cit. in Dufner, p. 52), i Sermones in Cantica canticorum di s. Bernardo, i Moralia di s. Gregorio (1415), l'epistola di Alberto degli Albizzi a Martino V (1417) e il De remediis utriusque fortunae di Francesco Petrarca, in due libri, il primo terminato nel 1426, il secondo nel 1427. I Rimedi furono stampati nel 1549, in un'edizione nella quale però il volgarizzamento compare come attribuito a "Remigio fiorentino": F. Petrarca, De' rimedi de l'una et l'altra fortuna, Venezia, Gabriele Giolito de' Ferrari, 1549.
G. fu anche e soprattutto una delle maggiori figure che tra la fine del '300 e gli inizi del '400 animarono il vivace dibattito sullo studio dei classici entrando, con la sua posizione dichiaratamente antiumanistica, in aperta polemica con Coluccio Salutati, suo amico. Preoccupato per la salute spirituale di questo, G. inviò al Salutati due lettere, a noi non pervenute, nel tentativo di distoglierlo dagli studia humanitatis, ritenuti corruttori della fede e della morale cristiana. La mancata replica del cancelliere indusse G. a scrivere ad Angelo Corbinelli, discepolo e amico del Salutati. Nella lettera, ribadendo la sua posizione anitiumanistica, G. si dice sicuro di avere convinto con i suoi argomenti Coluccio. La replica del Salutati fu affidata alla sua più convinta apologia degli studia humanitatis, l'epistola del 25 genn. 1405 inviata a G., e alla quale seguì la Lucula noctis di Giovanni Dominici (Giovanni Banchini), a sostegno delle tesi di Giovanni da San Miniato.
G. morì a Firenze il 22 febbr. 1428.
Le opere di G. sono state pubblicate in: Epistola di Alberto degli Albizzi a Martino V, a cura di C. Stolfi, Bologna 1863; F. Petrarca, Fioretti de' remedii contro fortuna di messer Fr. Petrarca, volgarizzati per d. Gio. da San Miniato, ed una epistola di C. Salutati al medesimo d. Giovanni, a cura di C. Stolfi, ibid. 1867; B.L. Ullman, A letter of G. da S. to Angelo Corbinelli, in Id., Studies in the Italian Renaissance, Roma 1955, pp. 251-254; G. Dufner, Die "Moralia" Gregors des Grossen in ihren italienischen Volgarizzamenti, Padova 1958, pp. 29-80.
Fonti e Bibl.: A. Traversari, Latinae epistolae, a cura di L. Mehus, II, Firenze 1759, coll. 811-815, 881; C. Salutati, Epistolario, a cura di F. Novati, II, Roma 1893, pp. 462-469; III, ibid. 1896, pp. 98-102, 539-543; IV, 1, ibid. 1905, pp. 170-205, 333; L. Mehus, Vita Ambrosii Traversari, in A. Traversari, Latinae epistolae, cit., I, pp. 236 s., 292 s., 304 s., 334, 352, 368 s., 370; G. Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, II, Modena, 1778, p. 471; F. Zambrini, Opere volgari a stampa dei secoli XIII-XIV, Bologna 1878, pp. 202 s.; G. Dominici, Lucula noctis. Texte latin du XVe siècle, a cura di R. Coulon, Paris 1908, pp. LIV-LXXI, LXXXIII; T.F. Rich, G. da Samminiato and Coluccio Salutati, in Speculum, XI (1936), pp. 386-390 (rec. in Giornale storico della letteratura italiana, CVIII [1936], pp. 370 s.); N. Mann, The manuscripts of Petrarch's "De remediis": a checklist, in Italia medioevale e umanistica, XIV (1971), pp. 58, 89 s.; G. Ronconi, Giovanni Dominici e le dispute sulla poesia del primo Umanesimo, in Dizionario critico della letteratura italiana, a cura di V. Branca, II, Torino 1986, pp. 169-175; C. Somigli - T. Bargellini, Ambrogio Traversari monaco camaldolese, Bologna 1986, pp. 50-53; C. Mésoniat, Poetica theologica. La "Lucula noctis" di Giovanni Dominici e le dispute letterarie tra '300 e '400, Roma 1984, pp. 7, 33-39, 65 s., 106, 110 s., 113 s., 120; Storia letteraria d'Italia (Vallardi), V. Rossi, Il Quattrocento, aggiorn. a cura di R. Bessi, Padova 1992, pp. 66-68, 118 s.