GIOVANNI da Cascia (G. da Firenze, G. de Florentia, Iohannes de Florentia)
Non sono noti gli estremi biografici e si hanno poche notizie del percorso artistico di questo compositore - il più antico musicista noto dell'Ars nova italiana -, attivo nelle corti dell'Italia settentrionale nella prima metà del XIV secolo. L'appellativo "da Cascia" o "da Firenze" sembrerebbe derivare dal luogo di nascita, un sobborgo di Firenze, il villaggio di Cascia sulla via Cassia.
Ebbe la sua più importante esperienza a Padova e a Verona, presso le corti degli Scaligeri. Secondo la testimonianza di Filippo Villani (Liber de civitate Florentiae famosis civibus: per il testo v. Pirrotta 1958), G., in cerca di una protezione signorile, si stabilì, dopo Padova - passata sotto la signoria degli Scaligeri nel settembre 1328 -, a Verona da Mastino (II) della Scala, che ebbe alla sua corte, per un periodo imprecisato del suo governo (1329-51), sia G., sia Jacopo da Bologna, incitandoli con doni a gareggiare fra loro.
Parecchi testi intonati dai due maestri possono essere messi in relazione con la signoria e i possedimenti scaligeri, e confermano la rivalità, reale o fittizia, fra G. e Jacopo, nella quale intervenne anche maestro Piero. Il caso più considerevole è costituito da un ciclo di composizioni dei tre musicisti in cui vi è un costante riferimento a una dama chiamata Anna, il cui nome, quasi mai esplicitamente citato nel testo poetico, è nascosto all'interno di altre parole (secondo l'uso provenzale del senhal); si tratta dei madrigali Appress'un fiume chiaro e O perlaro gentil di G., A l'ombra di un perlaro e Sovra un fiume regale di Piero, Un bel perlaro vive sulla riva e O dolce, apress'un bel perlaro di Jacopo.
Intorno al 1340 G. fu per qualche tempo al servizio dei Visconti a Milano, alla corte di Luchino, come testimonia la caccia Con brachi assai - testo messo in musica anche da Piero -, che descrive una caccia lungo le rive del fiume Adda, nelle terre allora in possesso dei Visconti. Nessuna delle composizioni di G., come del resto quelle di Piero, risulta essere posteriore alla morte di Luchino Visconti (1349) e di Mastino (II) della Scala (1351); ciò sembrerebbe indicare che quella polifonia così viva e brillante, fosse collegata a tali specifiche committenze.
Non ci sono prove sicure che G. abbia operato per un certo periodo di tempo a Firenze, tuttavia intorno al 1360, un certo ser Giovanni degli Organi, che probabilmente potrebbe essere identificato con G., pare sia stato attivo come organista in S. Trinita.
Di G. sono pervenuti 16 madrigali a 2 voci e 3 cacce a 3 voci (2 voci che procedono a imitazione sopra un tenor strumentale). Ancorché limitatamente documentata, la sua opera rappresenta forse la fase più matura dell'Ars nova italiana: con lui il genere del madrigale tende verso una compiutezza formale, caratterizzata dall'alternarsi regolare dei melismi, all'inizio e alla fine di ogni verso, e dalla recitazione sillabica nella parte centrale, con una preferenza per il criterio binario di divisione del tempo, tipico del sistema mensurale italiano. Questa generale chiarezza polifonica è accompagnata, in alcuni madrigali (Nascoso el viso, O tu, cara scienza, Più non mi curo, Sedendo a l'ombra), da una certa indeterminatezza di particolari, forse lasciati da G. all'improvvisazione, con linee tonali poco definite. Nei madrigali Appress'un fiume chiaro, In sulla ripa, Togliendo l'una l'altra, il procedimento musicale si sviluppa di pari passo con la struttura del verso, caratteristica comune anche alle opere di Jacopo da Bologna.
Dall'esame delle 3 cacce risulta che sia Nel bosco senza foglie sia Per larghi prati sono costruite in realtà secondo lo schema metrico del madrigale, mentre Con brachi assai è una caccia anche nel senso poetico, cioè descrizione di una scena di caccia, anche se G. non dà molto rilievo musicalmente al dialogo e alle onomatopee del testo. Nel descrivere l'opera musicale di G., Villani usa termini quali "magna dottrina" e "artificiosissima melodia", riferibili al sapiente impiego di figure retorico-musicali di tradizione francese.
L'opera di G. è pervenuta principalmente in codici conservati a Firenze (Bibl. nazionale, Panciat. 26; Bibl. Medicea Laurenziana, Palat. 87), Roma (Bibl. apost. Vaticana, Rossi 215), Parigi (Bibl. nationale, Nouv. acq. franç. 6771, e Fonds ital. 568) e Londra (British Library, Add. mss. 29987); per una descrizione più dettagliata delle fonti si rimanda alle voci curate da N. Pirrotta in Die Musik in Geschichte…, e da K. von Fischer in The New Grove Dictionaryof music.
L'edizione completa è in The music of fourteenth-century Italy, a cura di N. Pirrotta, in Corpus mensurabilis musicae, VIII, 1, Amsterdam 1954; Italian secular music, a cura di W. Marrocco, in Poliphonic music of the fourteenth century, VI, Monaco 1967; inoltre 12 madrigali sono in Der Squarcialupi-Codex Pal.87 der Biblioteca Medicea Laurenziana zu Florenz, a cura di J. Wolf, Lippstadt 1955.
Fonti e Bibl.: E. Li Gotti, L'Ars nova e il madrigale, in Atti della R. Accademia di scienze, lettere e arti di Palermo, s. 4, IV (1944), 2, p. 9; Id., Il più antico polifonista italiano del secolo XIV, in Italica, XXIV (1947), pp. 196-200; N. Pirrotta, Per l'origine e la storia della "caccia" e del "madrigale" trecentesco, in Rivista musicale ital., XLVIII (1946), pp. 305 ss.; XLIX (1947), pp. 123-125, 131-134, 142; Id., Johannes de Florentia, in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, VII, Kassel-Basel-London-New York 1958, coll. 90-92; K. von Fischer, On the technique, origin and evolution of Italian Trecento music, in The Musical Quarterly, XLVII (1961), pp. 41, 43 s., 49; Id., Quelques remarques sur les relations entre les Laudesi et les compositeurs florentins du Trecento, in L'Ars Nova italiana del Trecento, II, Certaldo 1969, pp. 249 s., 252; F.A. D'Accone, Music and musicians at the Florentine monastery of S. Trinita, 1360-1363, in Quadrivium, XII (1971), pp. 133 s., 139 s.; K. von Fischer, Portraits von Piero, G. da Firenze und Jacopo da Bologna in einer bologneser Handschrift des 14. Jahrh., in Musica Disciplina, XXVII (1973), pp. 62 s.; Id., G. da C., in The New Grove Dict. of music and musicians, London 1980, VII, pp. 400 s.; N. Pirrotta, Musica tra Medioevo e Rinascimento, Torino 1984, pp. 60, 66, 70, 74-77, 104 s., 108, 110 s., 251 s., 254 s.; Diz. enc. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, pp. 211 s.