CANTONI, Giovanni
Nacque a Milano il 31 dic. 1818 da Tobia e Carlotta Strambio. Mentre frequentava l'università di Pavia, dal 1837 al 1840 - vi si laureò ingegnere architetto -, aveva cominciato una attività politica nei cenacoli liberali studenteschi. Ritornato a Milano per fare pratica in uno studio d'ingegneria, si era legato d'intima amicizia con C. Correnti, diventandone consigliere e collaboratore, e aveva stabilito più stretti legami con la cospirazione lombarda. Scoppiata a Milano l'insurrezione delle Cinque giornate, ebbe l'incarico di organizzare la sollevazione dei giovani delle campagne milanesi, riuscendo a portare sotto le mura della città molta gente armata. Come segretario di P. Maestri fece parte del Comitato di pubblica difesa, che tentò di far insorgere nuovamente Milano, dopo il ritorno degli Austriaci.
Dopo la sconfitta dell'esercito piemontese nel 1849, soffocata la rivoluzione, riparò nel Canton Ticino, dove costituì un comitato per l'organizzazione e il soccorso degli emigrati. Nel 1851 fu chiamato a insegnare fisica in una scuola di Lugano. L'anno successivo, soppressa la corporazione insegnante formata in massima parte di religiosi, il governo cantonale affidò al Cattaneo e al C. la stesura del progetto di riforma dell'istruzione superiore ticinese, la cui redazione fu ispirata alla concezione positivista. Assunto l'insegnamento della fisica nel liceo di Lugano, dal 1853 al 1857 attese alla stesura e alla pubblicazione di un manuale di fisica, più volte in seguito ampliato e ristampato. Contemporaneamente partecipava con impegno alle attività politiche.
Rientrato a Milano nel 1859, passato ormai su posizioni moderate e monarchiche, ebbe l'insegnamento della fisica dapprima nella Reale scuola superiore e dal 1860 nell'università di Pavia, senza però abbandonare l'attività politica. Nel 1869 venne eletto deputato al Parlamento nella X legislatura per il collegio di Menaggio (Como), e fu rieletto nella legislatura successiva. Nel 1870 era stato nominato dal ministro Correnti segretario generale del ministero della Pubblica Istruzione, ma si dimise quando il Correnti, per le difficoltà incontrate nel fare approvare un suo progetto di radicali riforme dell'istruzione universitaria e secondaria, si ritirò dal governo nel 1872.
Costituito nel 1874 al ministero della Agricoltura un servizio centrale di meteorologia, gliene venne affidata la direzione, in riconoscimento del suo costante interesse, specialmente per la meteorologia agraria, testimoniato dai suoi numerosi scritti di divulgazione e dallo studio comparativo di strumenti meteorologici (termometri, barometri, psicrometri, evaporimetri, lucimetri). L'ufficio, mantenuto sino al 1878, gli consentì di organizzare il servizio meteorologico nazionale, d'istituire numerose stazioni meteorologiche, d'introdurre apparecchiature e metodi uniformi di rilevazione, di fondare e dirigere bollettini meteorologici.
Nel marzo 1879 fu nominato senatore, e partecipò abbastanza assiduamente ai lavori parlamentari. Ricoprì numerose altre cariche civili, locali e nazionali; fu componente del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, preside della facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali di Pavia e rettore dell'università; - membro dell'Accademia dei Lincei, dell'Istituto lombardo di scienze e lettere e di altre accademie italiane. Colpito da paralisi, morì a Milano il 15 luglio 1897.
Dopo i primi anni di tirocinio a Milano, il C. aveva abbandonato completamente l'attività professionale per dedicarsi a ricerche di carattere filosofico-scientifico, tendenti a stabilire i rapporti e le influenze reciproche tra fisica e filosofia, con lo scopo ambizioso e alquanto vago "di porre la base di una fisica generale veramente filosofica", nell'ambito di una concezione rigidamente positivista, che, nella clamorosa polemica scientifica iniziata dai positivisti contro L. Pasteur, lo portò dal 1866 in poi a eseguire, in collaborazione con P. Mantegazza e con altri biologi, infelici esperimenti di presunta generazione spontanea dei microrganismi.
Condusse ricerche di fisica sperimentale, di storia della fisica (in particolare sul Galilei e sul Volta); tradusse dall'inglese il breve trattato di fisica di B. Stewart e l'opuscolo Materia e moto di J. Clerk Maxwell, al quale premise un interessante proemio. Ma il suo maggior merito fu la divulgazione scientifica, illuminata da qualche spunto felice.
Un gruppo di scritti ha per oggetto la teoria dinamica sulla costituzione della materia: notevole, a questo proposito, una memoria del 1868 nella quale il C. ritiene il moto browniano dovuto all'urto delle molecole del liquido contro i granuli in sospensione, come aveva supposto Ludwig Wiener fin dal 1863, forse a sua insaputa; acquista rilievo di novità anche l'interpretazione del riscaldamento prodotto dall'occlusione di un gas o di un liquido in un solido, da lui attribuito al moto molecolare.
In un altro gruppo di scritti il C. si propose di divulgare la teoria meccanica del calore, ancora avversata da molti fisici italiani favorevoli alla teoria del "fluido calorico": vi fa spicco una bella esperienza di lezione, utilizzata con modesti risultati dal C. come esperimento di misura, con la quale si determina l'equivalente meccanico della caloria dall'aumento di temperatura subito da una massa di mercurio che cade da una determinata altezza. Molto più numerose le sue ricerche di elettrostatica (elettroforo, induzione elettrostatica, polarizzazione dei coibenti) e in particolare gli studi sulla scarica di un condensatore, che lo portarono a intravvederne la natura oscillatoria, mentre appaiono anacronistici i suoi lavori di elettromagnetismo, fondati sulla riesumazione di una vecchia teoria secondo la quale un conduttore percorso da corrente si magnetizza.
Opere - Tra le quasi duecento pubblicazioni elencate da O. Murani si citano: Su le variazioni di temperatura promosse nei liquidi da alcuni movimenti, in Rendiconti del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere, I (1864), pp. 145-158; Studi sulla filosofia naturale, Pavia 1865; Gli intenti della meteorologia, in Politecnico,parte letterario-scienfica, s. 4, I (1866), pp. 432-44; Su alcune condizioni fisiche dell'affinità,e sul moto browniano, in Rendiconti del Regio istituto lombardo di scienze e lettere, s. 2, I (1868), pp. 56-57; Questioni di elettrologia, Pavia 1869; L'odierno indirizzo delle scienze fisiche, Pavia 1877; Bibliografia italiana di elettricità e magnetismo (in collaborazione con F. Rossetti), Padova 1881.
Fonti e Bibl.: Oltre ai titoli utili, già citati s.v. Cantoni Gaetano, per il '48 milanese e per il periodo svizzero, si vedano: G. Gerosa, G.C., in Il Nuovo Cimento, s. 4, VI (1897), pp. 424-58; O. Murani, Commemorazione del sen. prof. G.C., in Rendic. del R. Ist. lombardo di scienze e lettere, s. 2, XXXII (1899), pp. 57-107; J. C. Poggendorff, Biographisch-literar. Handwörterbuch zur Geschichte der exacten Wissenschaften, III, Leipzig 1897, p. 231; IV, ibid. 1902, p. 218.