CIABILLI, Giovanni Camillo
Nacque a Castello di Signa (Firenze) il 6 luglio 1675. Fin da giovane fu alla scuola di Simone Pignoni, decoratore di chiese fiorentine. Dal 1694 al 1696 è segnato sui libri di spesa della famiglia Guasconi di Firenze per un ritratto, un piccolo quadro ad olio con l'Assunzione di Maria, una miniatura con l'Incoronazione della Madonna ed altri lavori non specificati. Per il coro di S. Bartolorneo in Pantano di Pistoia dipinse una tavola con Santi vallombrosani e si ha notizia che dipinse in S. Salvatore a Settimo presso Firenze. Ai primi del Settecento (forse 1702) ricevette l'incarico dall'abate Ascanio Baiocchi di decorare la prima cappella a sinistra della ricostruita chiesa di S. Frediano in Cestello di Firenze: affrescò nella cupola la Gloria di s. Anastasio, al cui è dedicata la cappella stessa, con angeli musicanti ed altri volanti verso la sommità, intorno al martire.
Lo schema, di ascendenza correggesca, mette in evidenza la raggiunta perizia dei C. nella disposizione e nello scorcio dei coro angelico, giocato su una tonalità rosa chiaro, messa in valore dalla luce che scende dal tiburio centrale ad illuminare tutto il vano. Nei pennacchi sono dipinte delle figure allegoriche, forse le virtù, e, nelle lunette. miracoli del santo: a sinistra S. Anastasio che libera gli ossessi, e a destra Il martire fra gli armati. Icolori sono squillanti con accostamenti di rosso e di verde, e le forme risentono della migliore tradizione manieri stica, che si mostra più evidente nella tela, dell'altare col Martirio per soffocamento del santo, fra soldati erculei, in un paesaggio fosco.
Nel 1712 fu chiamato, insieme con altri pittori operanti per la corte granducale, a preparare per S. Lorenzo in Firenze uno dei ventiquattro quadri a tempera (alti sette braccia) per l'apparato in onore di Pio V, canonizzato in queiranno. Tali lavori passarono poi nel Guardaroba generale. Nel 1716 gli venne concessa la cittadinanza fiorentina. Collaborò all'apparato delle solenni esequie di Cosimo III nel 1724 in S. Lorenzo (L. Zangheri, Apparati, in Antichità viva, 1975, p. 33). Nel 1737 si ha notizia che dipinse per la Confraternita di S. Niccolò al Ceppo due telette ovali con Santi; nello stesso anno espose all'Annunziata (F. Borroni Salvadori, Le esposizioni d'arte a Firenze dal 1674 al 1767, Firenze 1974, pp.30 n. 191, 75).
Le fonti lo citano anche come architetto militare ma non è stato possibile reperire il suo nome negli specifici repertori, né si conosce quale opera in questo campo abbia intrapreso. Nella collezione medicea (Firenze, Uffizi) vi è il suo Autoritratto.
Il C. morì a Firenze il 28 ag. 1746.
Fonti e Bibl.: Firenze, Bibl. Riccardiana, cod. 2427: Archivio della famiglia Guasconi;G. Richa, Notizie delle chiese fiorentine, IX, Firenze 1761, p. 186; G. Moreni, Continuazione delle Mem. istor. della basilica di S. Lorenzo, Firenze 1818, II, p. 95; P. Zani, Encicl. metodica ... delle Belle Arti, I, 6, Parma 1820, p. 191; F. Tolomei, Guida di Pistoia..., Pistoia 1821, p. 77; L. Biadi, Antiche fabbriche di Firenze non finito, Firenze 1824, p. 177; W. e E. Paatz, Dio Kirchen von Florenz, II, Frankfurt 1954, p. 153; W. Prinz. Die Sammlung der Selbstbildnisse in den Uffizien, I, Berlin 1971, p. 205; C. C. Calzolaxi, S, Frediano in Cestello, Firenze 1972, p. 119; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 556.