Anselmo, Giovanni
Artista concettuale, nato a Borgofranco d'Ivrea il 5 agosto 1934. Dopo avere compiuto gli studi classici, ha iniziato, da autodidatta, a sperimentare il disegno e la pittura tradizionali e a svolgere contemporaneamente l'attività di grafico. A partire dal 1964 si è orientato verso ricerche concettuali. Tra gli esponenti del gruppo torinese, costituito da A. Boetti, M. Merz, G. Paolini, G. Penone, M. Zorio, che gravitava intorno alla Galleria Sperone, ha partecipato alle prime manifestazioni dell'Arte povera, il movimento sostenuto, sin dagli esordi, dal critico G. Celant. Nel 1990 gli è stato attribuito il premio internazionale alla Biennale di Venezia.
Dagli anni Sessanta ha partecipato a importanti mostre e rassegne internazionali: Arte povera (1967, Genova, Istituto di storia dell'arte dell'università); Biennale di Sidney (1976); Biennale di Venezia (1972; 1978; 1980; 1986; 1990); Documenta di Kassel (1972; 1982); Biennale di San Paolo (1994); Arte italiana. Il visibile e l'invisibile (1998, Tokyo, Museum of Contemporary Art); Minimalia. Da Balla a... (1998, Roma, Palazzo delle Esposizioni). Un cospicuo numero di sue opere è entrato a far parte di collezioni, tra le più note, pubbliche e private: Direzione (1967-68) e Senza Titolo (1968) al Musée national d'art moderne, Parigi; Entrare nell'opera (1971) alla National Gallery of Australia, Canberra; Verso oltremare (1984) al Museo d'arte contemporanea, Rivoli; Grigi che si alleggeriscono verso oltremare (1988) al Museum of Modern Art, San Francisco; L'aura della pittura (1996) allo Stedelijk Museum, Amsterdam.
A. si è dedicato allo studio dei fenomeni e dei concetti contrapposti (gravità ed energia, finito e infinito, visibile e invisibile, vita e morte) e del rapporto uomo-natura. Ha creato assemblaggi, composizioni e multipli, utilizzando materiali organici e inorganici tramite i quali ha cercato di esprimere metaforicamente l'energia fisica, l'equilibrio instabile, il movimento potenziale, la tensione, la compressione, la necessità di trasformazione. Si è servito della fotografia per fissare azioni creative irripetibili, e delle proiezioni per dare rilievo a particolari reali o concettuali.
bibliografia
G. Anselmo, A. Boetti, L. Fabro et al., Una storia d'arte a Torino 1965-83, a cura di W. Herzogenrath, Torino 1983.
B. Merz, Monografia fotografica, Firenze 1984.
G. Celant, Arte povera, Torino 1985.
Cataloghi di mostre
Giovanni Anselmo, a cura di G. Celant, M. Fagiolo, Galleria Sperone, Torino 1968.
Le stanze: Castello Colonna, a cura di A. Bonito Oliva, Genazzano, Castello Colonna, Firenze 1979.
Giovanni Anselmo, éd. S. Page, D. Soutif, Musée d'art moderne de la ville de Paris, 1985, Paris 1985.
Giovanni Anselmo, a cura di L. Saccà, P. Herkenhoff, XXII Bienal Internacional de São Paulo, Torino 1994.
Giovanni Anselmo, a cura di G. Moure, Santiago de Compostela, Centro Galego de Arte Contemporanea, Barcelona 1996.
Giovanni Anselmo, éd. G. Moure, Musée d'art moderne et d'art contemporain, Nice 1996.