Giosuè (Iosuè)
Successore di Mosè come guida nella conquista e ripartizione della Terra promessa tra le dodici tribù israelitiche, G. (in ebraico Yeho su' a ben Nun) è pure l'eroe principale del libro che porta il suo nome. Questo libro in 24 capitoli viene posto, in tutte le bibbie ebraiche, greche, latine o moderne, subito dopo la Tôrâh, per metterne in risalto la totale connessione con i cinque " libri di Mosè ".
G. dovette il suo prestigio tra i cristiani tanto al suo nome (che è lo stesso di Gesù) quanto alle figure messianiche ed escatologiche, ai typoi, che la tradizione paleocristiana vide nelle sue azioni: attraversando il Giordano, rovesciando i regni nemici, distribuendo la terra al popolo vittorioso, delimitando le città, G. delineava e " adumbrava " le realtà mistiche della Chiesa e della Gerusalemme celeste.
Il furto sacrilego di Acàn e il cap. 7 di G. vengono usati da D. (Pg XX 109-111) a proposito del castigo inflitto all'avarizia e cupidigia; Pd IX 112-126 conferma la gloria e i meriti di Raab (Gios. 2 e 6, 22-25); infine Pd XVIII 38 fa vedere G. nella croce del luminoso cielo di Marte, tra i prodi militi di Cristo. In Ep VII, indirizzata all'imperatore Enrico VII che ha riportato l'età dell'oro, sembra (§ 7) quasi che G. o Ezechia abbiano comandato al corso del tempo di arrestarsi, evocazione di Gios. 10, 13 e di IV Reg. 20, 11.
Bibl. - D. Baldi, G., Roma 1952; A. Jaubert, Introduzione a Origène, Homélies sur Josué, Parigi 1960, 9-93; G. Auzou, Le don d'une conquéte. Ètude du livre de Josué, ibid. 1964; G. Schmitt, Der Landtag von Sichem, Stoccarda 1964.