Pressburger, Giorgio. - Scrittore e regista di origine ungherese (Budapest 1937 - Trieste 2017). Trasferitosi in Italia nel 1956, ha conseguito il diploma all’Accademia d’arte drammatica di Roma. Tra le figure più significative del panorama culturale europeo contemporaneo, P. è stato intellettuale e artista policentrico: autore radiofonico e televisivo, ha scritto testi teatrali, di cui ha talora anche curato la regia (La Patria; Le tre madri; Eroe di scena; Messaggio per il secolo), pubblicato opere tra le quali La legge degli spazi bianchi (1989), Il sussurro della grande voce (1990), Denti e spie (1994), La neve e la colpa (1998, Premio Viareggio), L’orologio di Monaco (2003, da cui nel 2014 il regista M. Caputo ha tratto il fim omonimo), Sulla fede (2004, da cui nel 2016 M. Caputo ha tratto il documentario Il profumo del tempo delle favole, presentato nello stesso anno alla Mostra del cinema di Venezia e nel quale P. è anche voce narrante e protagonista), Nel regno oscuro (2008), Storia umana e inumana (2013), Racconti triestini (2015) e Don Ponzio Capodoglio (2017). Regista cinematografico (Calderon, 1981, Premio della critica Internazionale al Festival di San Sebastian; Dietro il buio, 2011), collaboratore dei principali quotidiani italiani, P. è stato ideatore e direttore artistico del Mittelfest (1991-2003) e direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Budapest (1998-2002). Con il fratello gemello Nicola ha scritto i racconti Storie dell’ottavo distretto (1986) e il romanzo L’elefante verde (1988), raccolti nel 2019 nel volume Storie del ghetto di Budapest. Dal 2022 l’Associazione culturale Giorgio Pressburger, con sede a Trieste, è attivamente impegnata nella diffusione e valorizzazione dell’opera e del pensiero dello scrittore.