Pittore e scultore italiano (Milano 1933 - ivi 2012). Nella ricerca di P., che si muove nell'ambito di un'arte minimalista e concettuale, traspare la sua formazione di architetto. Valenze costruttive e rappresentative della dimensione architettonica sono sottese in maniera coerente e costante alla rigorosa progettazione della forma e dello spazio che integra le tecniche della pittura, del disegno e della scultura.
Fin dagli inizi la sua pittura, che ha ricevuto riconoscimenti già nel 1960 con il premio San Fedele di Milano e il premio Cesare da Sesto, riflette una ricerca volta a superare accademismi informali per indagare le valenze costruttive e rappresentative dello spazio. Integrando, con rigorosa progettazione, le tecniche di pittura, disegno e scultura, P. rivela dinamiche e rapporti di forma e materia: interni architettonici, luoghi definiti e allo stesso tempo immaginari, sculture rigidamente geometriche o biomorfiche, simbiosi di costruzioni architettoniche e ambienti naturali. Dopo la serie Architetture (dal 1972), nella quale utilizza anche cavi di acciaio e tiranti che interagiscono con la tela dipinta, P. elabora con il consueto approccio progettuale le serie Finestre (1977), Porte (1978) e la complessa installazione Poeticamente abita l'uomo (1977), che nel titolo rimanda a versi di Hölderlin e prende spunto dal progetto di Wittgenstein per la casa della sorella; nella serie Diagonali (dal 1979) due superfici sovrapposte (tela e masonite; tela e acciaio) generano un sistema di intersecazioni diagonali, aperto a differenti soluzioni di percorso. La tridimensionalità dell'impianto, reale o allusivo, elaborato mediante linee di forza e campiture cromatiche, rimane costante anche nelle opere successive come le serie delle Piante e delle Absidi (1979-84), la struttura in ferro dipinto Body building presentata alla Biennale di Venezia del 1986, la serie su tela Cinema (1987) e ancora in dipinti come Montagna Sainte Victoire (1993), nei quali il colore, prevalendo sul segno, offre nuove suggestioni spaziali. Autore di opere monumentali (Sound-track, 1999, per la sede della SNAM di San Donato Milanese), P. ha presentato le sue opere in numerose mostre personali: Università di Parma (1984), Galleria d'arte contemporanea di Arezzo (1986), Galleria G. Marconi di Milano (1993, 2000, 2003), Palazzo Reale, Milano (1998), Museo di Bochum (1999), Kulturhistorisches Museum di Stralsund (1999), Galleria Fumagalli, Milano (2002). Nel 2011 la Fondazione Marconi di Milano ha allestito la mostra Gianfranco Pardi. Inediti del 1977-1979 e opere recenti 2010-2011, in cui è documentato l'importante ciclo dedicato alle Diagonali della fine accanto a una serie di nuovi lavori.