MILIANI, Giambattista
– Nacque a Fabriano il 14 giugno 1856, primogenito di Giuseppe e della nobildonna Filomena Mazzariggi.
Il M. apparteneva a una famiglia di imprenditori fabbricanti di carta il padre Giuseppe aveva trasformato l’azienda familiare in una moderna industria.
Il M. si formò culturalmente a Roma dove completò gli studi liceali e seguì i corsi universitari di scienze naturali, che abbandonò dopo il terzo anno per passare, quale assistente di chimica di S. Cannizzaro, alla stazione agraria sperimentale della capitale.
Come agronomo e naturalista pubblicò, nel corso degli anni, saggi sulla forestazione, sui pascoli, sull’agricoltura, sulla speleologia; approfondì, in particolare, gli studi legati agli interessi della sua famiglia cioè la scienza e le tecniche cartarie. Fu anche cultore di materie umanistiche e letterarie e in un cinquantennio raccolse nella sua libreria 8.500 volumi e 12.000 opuscoli, formando un fondo librario fra i più interessanti delle Marche, donato nel 1942 dagli eredi alla Biblioteca comunale di Fabriano.
Nel 1884, dopo uno sciopero e lo scontro con un gruppo di operai, il padre affidò la direzione dell’azienda al M. il quale, nel 1887, acquistò la cartiera Mariotti e nel 1890 adibì la cartiera di Nocera Umbra alla produzione della mezza pasta per la fabbricazione della carta.
Nel decennio 1890-1900 ammodernò la gestione dell’azienda e applicò un nuovo regolamento per il personale. Riconvertì l’impianto per la preparazione della colla di gelatina animale, materia indispensabile per la lavorazione del foglio di carta, e perfezionò il reparto per la confezione delle carte pregiate; impiantò un laboratorio chimico e tecnologico e perfezionò un tipo di carta a «doppio effetto» (per le carte valori) che introdusse nei mercati di tutto il mondo. Nel 1900, per la qualità dei prodotti, le Cartiere Miliani si aggiudicarono la medaglia d’oro all’Esposizione universale di Parigi e il M. fu nominato cavaliere della Legion d’Onore. In quello stesso anno, a Fabriano, il M. trasformò la cartiera Campioni in case operaie per i suoi cartai. Nel 1902 costituì l’azienda in società in accomandita semplice (con capitale di 2.600.000 lire, di cui divenne l’unico socio accomandatario a fronte di 14 accomandanti), e rilevò la cartiera Fornari; nel 1906, con il sostegno economico della Banca commerciale italiana di Milano, che ne rilevò un pacchetto azionario, costituì la società anonima Pietro Miliani con 5 milioni di capitale sociale. Per potenziare ulteriormente i suoi stabilimenti fece costruire la centrale elettrica di San Vittore delle Chiuse, sfruttando le risorse idriche nella zona di confluenza del fiume Sentino con l’Esino; inoltre, nel biennio 1911-12, acquistò le cartiere di Pioraco, piccolo centro di antico insediamento in provincia di Macerata, bagnato dal fiume Potenza. Nel 1914, le Cartiere Miliani, con i suoi 1192 dipendenti, avevano raggiunto il massimo della loro espansione precedente alla prima guerra mondiale.
Nel corso di questi anni, il M. era entrato in politica e, dal 1898 alla fine del secolo, fu sindaco di Fabriano, quindi, nel 1905, deputato per i liberali democratici; durante la guerra fu prima ufficiale dei bersaglieri e poi, nell’ottobre 1917, ministro dell’Agricoltura nel governo presieduto da V.E. Orlando. Leader riconosciuto dei fabbricanti italiani di carta, nel 1920 salì ai vertici dall’Associazione di categoria. Escluso dalla lista liberale alle elezioni del 1921, in quanto non perfettamente allineato alle posizioni di agrari e nazionalisti, il M. fondò il Movimento democratico liberale delle Marche, presentando una lista personale e riuscendo eletto. Nel dopoguerra, comunque, il M. si occupò principalmente della ristrutturazione della sua azienda in relazione sia agli impianti sia alla struttura finanziaria.
Mise in funzione due macchine continue in piano, una nello stabilimento di Pioraco nel 1911, l’altra in quello di Fabriano nel 1922. Per fronteggiare la crisi bancaria che aveva colpito l’Italia già nel 1927, il M., che aveva elevato il capitale sociale della ditta a 18.000.000 di lire, riuscì a far acquistare le azioni della Miliani, di proprietà della Banca commerciale, alla società cartiera inglese Portal; tale collaborazione durò fino al 1931, poi il M. poté liquidare i soci stranieri ottenendo che un consorzio di enti pubblici, autorizzato da decreto di Stato, acquistasse (al prezzo di 298 lire l’una) le 48.000 azioni già in possesso della Portal. Al M. fu riservato il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione della nuova società anonima che, nel 1937, contava 1120 unità lavorative impiegate in 4 stabilimenti.
Dopo aver aderito al fascismo nel 1926, il M. fu podestà di Fabriano dal 1927, quindi venne nominato senatore il 24 genn. 1929. Interessato fin dagli anni universitari allo studio dei problemi agrari e forestali, continuò a impegnarsi, con l’aiuto di validi collaboratori (fra i quali lo scienziato marchigiano C. Ulpiani), nella difesa della piccola proprietà contadina e delle popolazioni appenniniche; di queste si fece interprete dal 1905 al 1937 nelle varie sedi parlamentari con interventi e discorsi.
Presidente della Società degli agricoltori italiani, nel 1920 favorì la sua trasformazione in Istituto nazionale di agricoltura, orientando l’imprenditoria agricola sulla via dell’industrializzazione; fondò il Comitato agrario nazionale parlamentare, costituì la Federazione nazionale Pro montibus et silvis, assunse la presidenza dell’Associazione nazionale delle cattedre ambulanti di agricoltura. La sua passione per l’alpinismo militante e per i viaggi lo portò a studiare usi e costumi di altri paesi: dopo aver visitato nel 1925 lo Yellowstone National Park (USA) si batté per la realizzazione dei parchi nazionali, divenendo un pioniere del movimento ambientalista italiano.
Il M. morì a Fabriano il 14 apr. 1937.
Fonti e Bibl.: Documenti relativi alla vita e all’opera del M. sono conservati a Fabriano nell’Archivio storico delle Cartiere Miliani Fabriano, fondo Giambattista Miliani, che raccoglie alcuni suoi manoscritti, appunti, relazioni, discorsi, minute di lettere e di articoli. L’Archivio delle Cartiere, vincolato dall’Amministrazione statale nel 1964, è stato il primo «archivio di impresa» dichiarato «di notevole interesse storico» in Italia. Necr.: R. Sassi, G. M., in Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le Marche, s. 5, II-III (1938), 49, pp. 327-330; essenziali per la ricostruzione del ruolo del M. i periodici fabrianesi L’Eco di Fabriano (1890), L’Indipendente (1891-92), Il Raglio (1902-05), La Lotta (1905-06), La Plebe (1907), Il Popolare (1909-19), L’Azione (1911-25), Il Pensiero cittadino (1921-22) si veda ancora: C. Carletti, Le cartiere di Fabriano e l’on. G. M., in L’Esposizione marchigiana, Ancona 1905; G. Perales, Le cartiere di Fabriano. L’on. Giovanni Battista M., l’agricoltura e la selvicoltura nelle Marche, in Il Presente, 30 apr. 1911; G. Grimaldi Grosso, Il libro d’oro dei cavalieri del lavoro, Genova 1913, pp. 63-68; Giovanni Battista M., in Le Marche, I (1921), Suppl. al n. 4; O. Angelelli, L’industria della carta e la famiglia Miliani in Fabriano, Fabriano 1930; A. Gaudenzi, Alla cara memoria di Giovanni Battista M., Roma 1937; Ricordo di G. M. nel primo annuale della morte, Fabriano 1938; A. Gasparinetti, Carta cartiere e cartai fabrianesi, Milano 1939, passim; F. Amatori, Per un dizionario biografico degli imprenditori marchigiani, in S. Anselmi, Le Marche, Torino 1987, pp. 623 s.. Per gli studi più recenti si rimanda a: G. Castagnari, G. M. industriale della carta, in Miscellanea di storia della carta. Origini tecniche imprenditori fede religiosa, a cura di G. Castagnari, Fabriano-Roma 1991, pp. 95-138; B. Bravetti, G. M. storia di un uomo, Ancona 1994. Sull’impegno del M. per la tutela dell’ambiente si rimanda a L. Piccioni, Il volto amato della Patria. Il primo movimento per la protezione della natura in Italia 1880-1934, Camerino 1999, pp. 212-265.
G. Castagnari