Manzoni, Giacomo
Manzóni, Giacomo. – Musicista italiano (n. Milano 1932). Dopo gli studi musicali presso i conservatori di Messina e Milano e la laurea in lingue e letterature straniere, ha lavorato come redattore della rivista Il Diapason (1956) e come critico musicale per il quotidiano l’Unità (1961-66). Nella sua produzione trovano spazio opere per il teatro (La sentenza, 1960; Atomtod, 1965; Per Massimiliano Robespierre, 1975; Doktor Faustus, 1989), composizioni vocali e orchestrali (Ombre - alla memoria di Che Guevara, 1968; Parole da Beckett, 1971; Hölderlin, frammento, 1972; Modulor, 1979; Ode, 1982). Tra i lavori recenti si ricordano Oh Europa, per voce e orchestra (2002), Sembianti, per orchestra (2003), Al di qua dell’improvvisa barricata, per mezzosoprano, baritono, lettore e orchestra su testi tratti da Dei delitti e delle pene di C. Beccaria (2005) e Studio da concerto, per violino, 24 fiati, timpani e percussione (2007). Profondamente influenzato dalla lezione di Schönberg e della Scuola di Vienna, le composizioni di M. utilizzano la tecnica seriale in funzione espressiva; l’interazione tra musica e voce diventa un occasione di incontro tra lirismo e impegno politico. Autore di Guida all'ascolto della musica sinfonica (1967) e A. Schönberg. L'uomo, l'opera, i testi musicali (1975), è traduttore di diverse opere teoriche dello stesso Schönberg e di Th. W. Adorno. Nel 2007 ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera in occasione della Biennale di Venezia musica.