FERRARI, Giacomo
Nacque all'inizio del XVII secolo a Cremona, dove il padre, mantovano, si era trasferito. Secondo l'Arisi (Accademia ...) fu allievo di P. M. Neri e, dopo il definitivo trasferimento di questo a Roma intorno al 1648-1649, di G. B. Tortiroli, alla morte del quale nel 1651 si recò a Roma per un breve soggiorno. Dipinse nel 1649 la Raccolta della manna (firmata e datata), già in S. Francesco a Cremona e ora nel locale Museo civico, nel 1653 la Decollazione del Battista in S. Rocco a Soresina e, tra il 1657 e il 1658, l'Elemosina di s. Guarino e il Martirio del papa Alessandro e santi, collocati sulle pareti laterali del presbiterio della chiesa cremonese di S. Pietro.
In queste opere i contrasti chiaroscurali e le espressioni caricate derivano al F. dall'apprendistato presso il Neri, ma anche dall'attenzione verso L. Miradori detto il Genovesino.
Negli anni delle tele di S. Pietro il pittore risulta abitare nella parrocchia dei Ss. Siro e Sepolcro con la figlia Veronica Margherita, nata nel 1657, e la moglie Teresa, morta nel 1658 e sepolta nella stessa S. Pietro (segnalazione di G. Toninelli). È dell'Arisi (Accademia ...) lanotizia dell'attività di ritrattista del F. alla corte del duca di Parma Ranuccio II Famese, tra il 1659 e il 1663; ma di questa produzione nulla è stato finora identificato.
Nel 1664 il F. realizzò la Donazione fatta dalla regina Ermengarda di Borgogna, posta sulla porta di sinistra della chiesa di S. Pietro, e il Martirio dei ss. Grisanto e Daria in S. Agostino, sempre a Cremona.
Tali dipinti rivelano soprattutto l'influenza della coeva pittura emiliana di stretta derivazione guercinesca, quale quella di B. e C. Gennari, non senza un interesse per le soluzioni del milanese C. F. Nuvolone.
Tra il 1666-1667 è collocabile la nascita della figlia Livia che, andata in sposa al pittore Giuseppe Natali, insieme con il quale è segnalata negli Stati d'anime della parrocchia cremonese di S. Michele dal 1685 al 1693, morì nel 1694, ventisettenne, lasciando i figli Giovanni Battista, Rosa e Antonio Maria. È del 1668 come attesta la nota di pagamento (Longeri Corradini, 1993), la Parabola del convito della cappella del Ss. Sacramento nella collegiata di Fiorenzuola d'Arda, caratterizzata dal gusto narrativo tipico del pittore.
Al catalogo del F. sono, inoltre, tradizionalmente assegnati il S. Bernardo di Mentone che tiene incatenato il demonio e la Storia di un santo in S. Pietro a Cremona, rispettivamente sulla porta di destra e nell'ex refettorio; L. Bandera (1990) ha proposto l'attribuzione dei Quattro evangelisti della chiesa cremonese dei cappuccini. Disperso è invece il S. Domenico contro gli Albigesi, già nella soppressa chiesa di S. Domenico a Cremona. L'Arisi (Accademia ...) e il Biffi (Memorie ...) ricordano come collaboratore del F. G. Cerani, detto Giorgio dai Paesi, autore del paesaggio nei quadri delle porte di S. Pietro; suo allievo fu, invece, A. Bonisoli.
Non è possibile indicare la data della morte del F.; le fonti sono concordi nell'affermare che, datosi all'alchimia, si ridusse in miseria e morì pazzo.
Fonti e Bibl.: Cremona, Arch. parrocchiale di S. Abbondio, Libro dei battezzati dall'anno 1640sino all'anno 1672della parrocchia de' Ss. Siro e Sepolcro, p. 68;Ibid., Libro dei morti della parrocchia de' Ss. Siro e Sepolcro, p. 48;Ibid., Arch. parrocchiale di S. Michele, Stati d'anime 1685-1693; Ibid., Morti nella parrocchia di S. Michele vecchio dall'anno 1628all'anno 1725, p. 295; Ibid., Bibl. statale, Fondo Libreria civica, Bresciani 4: G. Bresciani, Historia ecclesiastica di Cremona (sec. XVII), II, p. 67; Ibid., AA.2. 16: D. Arisi, Accademia de' pittori, scultori ed architetti cremonesi (sec, XVIII), pp. 154 s., 169; AA.2.43: Id., Galleria di pittori, scultori ed architetti cremonesi (sec. XVIII), p. 5. G. Biffi, Memorie per servire alla storia degli artisti cremonesi [sec. XVIII], a c. di L. Bandera Gregori, Cremona 1989, pp. 241, 305; P. M. Domaneschi, De rebus coenobii Cremonensis Ordinis Praedicatorum... commentarius, Cremonae 1767, p. 113; G. Zaist, Notizie istoriche de' pittori, scultori ed architetti cremonesi, II, Cremona 1774, pp. 81, 102; G.. Grasselli, Guidastorico sacra della r. città e sobborghi di Cremona, Cremona 1818, pp. 49, 102, 106; V. Lancetti, Biografiacremonese, II, Milano 1820, p. 434; L. Bandera, in La pittura in Italia. IlSeicento, Milano 1989, I, p. 133; II, p. 735 (con ulteriore bibl.); Id., in Pittura a Cremona dal Romanico al Settecento, Milano 1990, pp. 63, 297; V. Guazzoni, in Soresina, Spresina 1992, p. 394; P. Ceschi Lavagetto, in La pittura in EmiliaRomagna. Il Seicento, II, Bologna 1993, p. 133; C. Longeri Corradini, in Un episodio di arte e devozione confraternale a Fiorenzuola d'Arda nel Seicento, in Strenna piacentina, Piacenza 1993, pp. 93, 89 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IX, p. 453.