ELMI, Giacomo (Iacobus de Clivis)
Figlio di Berto, conte di Santa Cristina, e di Contessa di Trincia Trinci, nacque a Foligno (od. provincia di Perugia) probabilmente poco dopo il 1380, da nobile e potente famiglia.
Secondo il Bragazzi, la famiglia degli Elmi sarebbe discesa da un Alimone (od Aimone), barone di Costanza, "il quale sotto l'imperatore Ottone III si portò in Roma, donde Azzone di lui figlio si partì e fondò un castello presso il fiume Nera" (p. 24). I discendenti di Azzone, sempre secondo il Bragazzi, avrebbero posseduto Leonessa, Monteleone, Piediluco e Mirandola; avrebbero assunto il cognome di Elmi con Alimone (II), che al servizio di Federico I Barbarossa avrebbe combattuto presso Foligno. E proprio a Foligno, e in quella stessa epoca, la famiglia avrebbe deciso di iniziare ad abitare. Non è possibile, allo stato attuale delle ricerche, verificare tali affermazioni, dato che il Bragazzi non cita le sue fonti, probabilmente due opere inedite del secentesco erudito e scrittore di cose folignate Luigi Iacobilli ora conservate presso la Biblioteca L. Iacobilli di Foligno, i manoscritti C.V. 1 (Huomini illustri discesi da Foligno e Famiglie nobili di detta Città) e A. VIII. 22 (Memorie per Foligno, Leonessa…). Nel sec. XV, ad ogni modo, gli Elmi figuravano fra le principali famiglie della nobiltà cittadina ed appaiono legati da vincoli di parentela e, forse, di consorteria con i Trinci, la famiglia dei signori di Foligno. Il nonno dell'E., Francesco di Ferrata (o Farrata), fu podestà di Terni nel 1336. Il padre dell'E. sposò nel 1379 Contessa, figlia di Trincia Trinci, signore di Foligno: forse dopo questo matrimonio fu investito, col titolo di conte, del castello di Santa Cristina nella Val Topina da Corrado (II) Trinci. Oltre all'E., Berto ebbe dalla moglie Contessa un altro figlio, Brancuccio.
L'E. abbracciò la vita ecclesiastica. Nel 1400 era canonico di S. Feliciano, la cattedrale di Foligno, e in tale veste fu in quell'anno tra gli elettori di Rinaldo Trinci alla carica di priore (1º ottobre). Il 18 sett. 1409 fu presente alla cerimonia con cui fu resa autonoma la chiesa di S. Maria in Campis. Nel 1412 divenne priore della cattedrale di Foligno.
Durante il suo priorato furono risolte alcune controversie tra il capitolo e la mensa vescovile, che riguardavano la ripartizione delle entrate e delle spese, la competenza circa nomine e investiture a varie cariche. L'accordo fu raggiunto e sottoscritto, grazie alla mediazione di Arcangelo Massi, il 2 marzo 1421.
Il 7 marzo 1423, l'E. venne eletto dal capitolo della cattedrale alla sede episcopale di Foligno, allora vacante per la morte del vescovo, il francescano Niccolò da Bettona, e per la rinunzia del benedettino Gaspare, abate del monastero di S. Pietro in Perugia, che il papa Martino V aveva nominato come successore del defunto il 10 dic. 1421. Il 20 marzo 1423 il pontefice sanzionò l'elezione dell'E., che poté così venir consacrato e prendere possesso della sua diocesi. Il 25 nov. 1425 dette esecuzione alle disposizioni contenute in una bolla del 15 febbraio dello stesso anno e relative all'insediamento delle clarisse nel monastero di S. Lucia, che Corrado (III) Trinci aveva donato a quella congregazione. Il 26 apr. 1426 confermò alla chiesa di S. Maria in Campis il privilegio di esenzione da ogni giurisdizione vescovile od abbaziale. Nel gennaio del 1435 introdusse in Foligno i padri agostiniani, che sostituirono gli olivetani nel monastero di S. Niccolò. Nel corso del suo governo vescovile promulgò diverse costituzioni ecclesiastiche per la sua diocesi, e di altre curò la raccolta.
L'E. morì nel luglio del 1437, probabilmente a Foligno.
Bibl.: D. Dorio da Leonessa, Istoria della famiglia Trinci, nella quale si narrano l'origine, genealogia, dominij, e fatti de' discendenti di essa…, Foligno 1638, pp. 187, 227, 248; L. Iacobilli, Discorso della città di Foligno. Cronologia de' vescovi, governatori e podestà…, Foligno 1646, p. 35; Id., Di Nocera nell'Umbria e sua diocesi…, Foligno 1653, p. 99; Id., Cronica della chiesa e monastero di S. Maria in Campis, Foligno 1653, pp. 15 s., 24; Id., Bibliotheca Umbriae sive De scriptoribus provinciae Umbriae, I, Fulginiae 1658, p. 143; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra…, I, Venetiis 1717, coll. 703 s.; G. M. Mazzucchelli, Gli scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, p. 1049; G. Bragazzi, Compendio della storia di Fuligno, Fuligno 1858-59, pp. 23 s.; M. Faloci Pulignani, I priori della cattedrale di Foligno, Perugia 194, pp. 126-133; G. Dominici, Il monastero di S. Lucia in Foligno, Foligno 1928, p. 9; F. Snieders, Berti degli Elmi, Jacopo, in Dict. d'histoire et de géogr. ecclés., VIII, Paris 1935, col. 1000; F. Marini, I vescovi di Foligno. Cenni biografici, Vedelago 1948, pp. 30 s.; L. Canonici, S. Lucia v. m. e il monastero delle clarisse, Foligno 1975, p. 26; C. Eubel, Hierarchia catholica Medii Aevi…, I, Monasteri 1913, p. 256; II, ibid. 1914, p. 156.