CANIGIANI, Gherardo
Nacque nel 1424 da Bernardo di Gherardo e da Papera di messer Tommaso Sacchetti. Fu per parecchi anni fattore dei Medici a Londra e, più tardi, direttore della succursale londinese della compagnia.
Il C. lasciò Firenze giovanissimo e non ricoprì mai alcun ufficio pubblico nella città. Prima di partire probabilmente si sposò, poiché nel 1457 nella dichiarazione al catasto dichiarò di avere una figlia di dodici anni, Piera; ma in quel periodo egli non aveva proprietà a Firenze. In effetti dal 1446, quando giunse per la prima volta a Londra in qualità di fattore della succursale dei Medici, non sembra essere mai ritornato a Firenze. In Inghilterra il C. ebbe il compito di controllare, a Londra e a Southampton, l'acquisto della lana da spedire. a Firenze e lo smercio dei carichi delle galee fiorentine scaricati in Inghilterra. Nel 1459 fu accusato di frode da un negoziante di tessuti londinese, Thomas Wenslowe, ma apparentemente senza serie conseguenze.
Tra il 1460 e 1465 a Londra il C. fu il vice del direttore Simone Nori, e durante le frequenti assenze di costui, dovute alle sue cattive condizioni di salute, egli diresse la succursale della compagnia. Dopo l'ascesa al trono di Edoardo IV nel 1461, il C. cominciò a prestare notevoli somme di denaro al re. Ciò contrastava nettamente con la politica allora perseguita dai Medici, attentissimi a non restare coinvolti in quei prestiti su grande scala a principi, che nel XIV secolo avevano contribuito alla rovina dei loro predecessori, i Bardi e i Peruzzi. Ma le crescenti restrizioni imposte all'esportazione della lana dall'Inghilterra costringevano sempre più spesso le compagnie italiane a concedere prestiti al re, per ottenere in cambio licenze di esportazione. In seguito però il C. si avvalse di questo strumento, necessario all'origine per risolvere i problemi obiettivi della compagnia, per migliorare le proprie condizioni personali e per ingraziarsi il re a spese dei reali interessi dei Medici. È stato calcolato che tra il 1462 e il 1475 il C. prestò al re più di 25.000 sterline, la maggior parte in cambio di licenze per l'esportazione della lana e di esenzioni doganali sulla lana e altre mercanzie. Egli fu inoltre il principale fornitore di tessuti alla corte di Edoardo, soprattutto di stoffe pregiate. Nel 1464 fu inviato dal re in Scozia in missione speciale per distribuire somme di denaro ai vescovi e ai nobili scozzesi al fine di ottenerne l'appoggio contro Margherita d'Angiò. Già da allora, dunque, il C. agiva non solo in veste di finanziere e mercante, ma anche di agente della Corona inglese.
Nel 1465 l'"accomanda" dei Medici a Londra fu rinnovata con il C. e Giovanni Bardi in qualità di direttori consociati. Il C. contribuì con 300 sterline al capitale della nuova società, ricevendo un sesto degli utili. In seguito il Bardi si ritirò e il C. rimase l'unico direttore della compagnia fino al 1472. Durante questo periodo altri ingenti prestiti furono concessi al re: nel 1466 5.525 sterline e 8.469 nel 1467. Divenuto console della nazione fiorentina in Inghilterra, il C. si impose come uno dei più influenti mercanti italiani nel regno. Per tramite suo e dei suoi colleghi del banco Medici a Bruges fu pagata la dote della sorella del re, Margherita, in occasione del suo matrimonio con Carlo il Temerario; e a tal proposito si disse che il C. aveva anticipato gran parte della dote con i capitali dei Medici.
La temporanea eclissi di Edoardo IV e la morte di molti suoi seguaci in battaglia nel 1470 costituirono una seria minaccia per il C. e per i Medici che avevano prestato tanto denaro al re e alla sua corte. Ma Enrico VI, durante il breve periodo in cui fu sul trono, accolse il C. sotto la sua protezione; il ritorno di Edoardo nel 1471 pose, poi, fine a pericoli immediati. Subito il C. prestò altre 6.600 sterline al suo regale debitore e riscattò i gioielli che il re aveva impegnato per pagare l'esercito. Ma a partire da questo momento Lorenzo de' Medici e i suoi consiglieri, sempre più allarmati per l'ingente ammontare dei crediti concessi dal C. al sovrano inglese, decisero di cambiare politica: nel 1472 il C. fu rimosso dalla carica di direttore. Egli reagì a questo provvedimento avvicinandosi sempre più alla corte inglese, assumendo la cittadinanza inglese e sposando, con l'approvazione del re, una ricca ereditiera inglese, lady Elizabeth Stokton. L'anno seguente comprò dalla Corona il feudo di Great Lynford nel Buckinghamshire con una casa di campagna e una vasta proprietà terriera.
Divenuto cittadino di Londra e membro della corporazione dei mercanti di stoffe, il C. continuò a prestare denaro a Edoardo IV, ricevendo, come ricompensa, l'ufficio di custode del cambio di Calais e quello del cambio per l'estero in Inghilterra, ufficio, quest'ultimo, che ricoprì insieme con il segretario del re, William Hatcliff. Inoltre fu nominato curatore dei vasti possedimenti della defunta lady Alice Lovell fino alla maggiore età dell'erede, Francis Lovell. Frattanto i Medici cercavano di recuperare parzialmente le perdite causate dalle iniziative del C.: inviarono a questo fine in Inghilterra Cristofano Spini, il quale riuscì a convincere il C. ad usare alcune delle sue personali licenze per imbarcare lana per conto dei Medici. Quando lo Spini si rifiutò di pagare al C. il costo della lana o la tassa che era stata risparmiata, il C. si appellò alla corte di Chancery che condannò lo Spini a pagare una parte del debito. Dopo questi avvenimenti il C. non ebbe più rapporti commerciali con i Medici, pur restando in corrispondenza con Lorenzo. Le sue iniziative giocarono certamente un ruolo importante nel declino delle fortune dei Medici nel Nord; ma è anche vero che le condizioni economiche e politiche del tempo si erano fatte sempre più sfavorevoli per le compagnie italiane. Così che non sembra possibile attribuire al C. l'intera responsabilità del crollo della filiale londinese della compagnia dei Medici.
Il C. continuò a svolgere una fiorente attività commerciale a Londra per i rimanenti anni della sua vita e a ricoprire la carica di custode dei cambi di Calais. Quando nel 1476 gli nacque un figlio, Edoardo IV gli inviò in dono una coppa battesimale. A partire da questo periodo il re ebbe meno bisogno dei prestiti del suo mercante favorito e saldò tutti i debiti con lui contratti. Il C. morì nel 1484 e nulla sappiamo della sua vedova e dei suoi eredi. All'ascesa al trono di Enrico VII (1485) le proprietà del C. nel Buckinghamshire tornarono alla famiglia Butler, alla quale erano state confiscate da Edoardo IV.
Fonti e Bibl.: Una gran quantità di materiale sul C. è conservata nell'Archivio di Stato di Firenze, Archivio Mediceo avanti il Principato (cfr. Inventari, I-IV, Roma 1951-1963), compreso il contratto che stabiliva l'accomandita a Londra nel 1465 (Mediceo av. il Princ., XCIX, 2). Vedi anche il Catasto 785, f. 194. Per docc. negli arch. inglesi: Calendar of Patent Rolls,1461-67, London 1897, p. 518; 1467-77, ibid. 1900, pp. 11, 132, 160, 273, 401, 466, 468, 481, 547; 1477-85, ibid. 1901, p. 362; Calendar of the Fine Rolls,1476-85, ibid. 1961, nn. 209, 583; Calendar of Close Rolls,1461-68, ibid. 1949, pp. 183, 423 s.; 1468-76, ibid. 1953, nn. 848, 1247; 1476-85, ibid. 1954, nn. 223, 393, 993, 1229; T. Rymer, Foedera,Conventiones,Literae et cuiuscunque generis acta publica inter regis Angliae et aliosquosvis imperatores,reges,pontifices..., V, 3, London 1741, p. 95. Per l'edizione di lettere e documenti del C., cfr. A. Grunzweig, Correspondance de la filiale de Bruges des Medici, Bruxelles 1921, pp. VII, XV, 20-26, 95-98; I documenti commerciali del fondo diplomatico mediceo nell'Arch. di Stato di Firenze (1230-1492),Regesti, a cura di G. Camerani Marri, Firenze 1951, ad Ind. Sul C.si veda poi Philippe de Commynes, Memoires, a cura di B. de Mandrot, II, Paris 1903, pp. 140 s.; G. F. Pagnini, Della decima ... imposte dal Comune di Firenze, II, Lucca 1765, p. 305; L. Einstein, The Italian Renaissance in England, New York 1902, pp. 247, 256; C. N. Scofield, Life and Reign of Edward IV, London 1923, II, pp. 420-28; Victoria History of the Counties of England: Buckinghamshire, IV, London 1927, p. 389; C. S. Gutkind, Cosimo de' Medici, Oxford 1938, pp. 183, 185, 189, 195; A. A. Ruddock, Italian Merchants and Shipping in Southampton,1270-1600, Southampton 1951, pp. 90, 93, 134, 159, 210 s.; A. B. Steel, The Receipt of the Exchequer,1377-1485, Cambridge 1954, pp. 31, 292, 294, 297, 302; E. F. Jacob, The Fifteenth Century, Oxford 1961, pp. 591 s.; M. E. Mallett, Anglo-Florentine commercial relations,1465-91, in Economic History Review, s. 2, XV (1962), pp. 252 ss., 260; R. De Roover, The Rise and Decline of the Medici Bank, Cambridge, Mass. 1963, ad Ind. (ove per errore meramente materiale è indicato come figlio di Simone); M. E. Mallett, The Florentine Galleys in the Fifteenth Century, Oxford 1967, p. 141.