CHASTELLAIN, Georges
Il più brillante fra i cronisti della corte di Borgogna, sotto Filippo il Buono e sotto Carlo il Temerario. Nacque nel 1405 nel paese di Alost (Fiandra). Prima del 1434 era nell'esercito, al servizio del duca; qualche anno più tardi egli figura nel seguito del duca in qualità di ufficiale panettiere, poi di scalco (1451), infine in qualità di consigliere (1456). Dopo aver compiuto varie missioni amministrative e politiche nei paesi della Borgogna e nel regno di Francia egli si ritirò a Valenciennes, dove nel 1473 il duca Carlo il Temerario gli diede il collare del Toson d'oro e gli accordò il titolo ufficiale di indiciaire ossia di storiografo. Morì a Valenciennes nel 1475.
L'opera principale di Ch. è la Chronique, di cui ci sono pervenuti solo frammenti importanti; essa narra la storia dell'Europa Occidentale dal 1420 al 1474, e in particolare della Francia e dei paesi della Borgogna. L'autore sembra avere intrapreso la sua opera verso il 1453 e averci lavorato durante tutta la sua vita.
La Chronique di Ch. è molto bene informata. L'autore ha conosciuto in gran parte da vicino gli attori degli avvenimenti narrati e in modo particolare i duchi Filippo e Carlo, coi quali egli aveva avuto frequenti rapporti. Per di più ha l'esperienza necessaria a comprendere e a spiegare i fatti della politica. La sua opera riflette con evidenza il punto di vista borgognone; per quanto l'autore si sforzi di essere imparziale. Nel campo politico egli sta per il riavvicinamento tra la casa di Borgogna e il regno di Francia; pronuncia giudizî severi tanto contro Luigi XI quanto contro l'Inghilterra. Questa cronaca, fonte essenziale per lo studio politico del sec. XV, è importante anche dal punto di vista della storia letteraria. Essa appartiene al gruppo delle opere dei grands rhétoriqueurs che, convinti dell'importanza della loro missione di scrittori, fanno la morale a proposito degli avvenimenti, e, per assicurare al loro stile la nobiltà che conviene alla grandezza dei soggetti che trattano, non temono di ricorrere né all'enfasi né al superfluo. In Ch. a questo si aggiunge già la ricerca d'imitare gli antichi.
L'opera storica di Ch. apparve solo dopo la sua morte. Però durante la sua vita egli mise in circolazione una serie di scritti di circostanza, con finalità politiche o moralizzatrici. Le due preoccupazioni, peraltro, si confondono nella maggior parte di questi lavori. Quasi sempre egli vi esalta la casa di Borgogna e nello stesso tempo afferra l'occasione per presentare ai principi e ai grandi i doveri del loro stato. Il simbolismo, che compenetra tutta la letteratura del tempo, fornisce all'autore un arsenale abbondante di artifizî, che rendono fastidiosa la lettura dei suoi scritti. Molto più ancora che nella sua Chronique Ch. è retorico nel secondo genere dei suoi lavori: predica, rimbrotta, insegna; in generale vi appare verboso. Fra questi scritti sono da citare alcune sue opere in versi, come l'Epistre au bon duc Philippe de Bourgogne, Souhaits au duc Charles de Bourgogne, o anche il suo Dit de vérité, contenente le critiche dirette contro Carlo VII, e i suoi Princes, in cui è difficile non riconoscere la satira contro Luigi XI. Sono da aggiungere a questo gruppo di opere alcuni scritti in prosa, come L'exposition sur vérité mal prise, una risposta alle critiche fatte al suo Dit de vérité; come l'elogio funebre di Filippo il Buono (Déclaration de tous les hauts faits et glorieuses adventures du duc Philipe de Bourgogne, celuy qui se nomme le grand duc et le grand lyon), e come il suo Advertissement au duc Charles sull'arte di regnare. Si è conservata pure di lui una Complainte d'Hector, dialogata, con tendenze moralizzatrici, che forse sarà stata messa in scena in occas50ne delle feste date da Filippo il Buono, a Nevers, nel 1454. L'edizione delle Œvres de G.C. è stata curata dal barone Kervyn de Lettenhove (Bruxelles 1863-1866, voll. 8).
Bibl.: P. Champion, Histoire poétique du XVe siècle, Parigi 1923, voll. 2; G. Doutrepont, La littérature française à la cour des ducs de Bourgogne, Parigi 1909; L. Foulet, Le Moyen Âge, III: Du début de la guerre de Cent Ans à la fin du XVe siècle, in Bédier e Hazard, Hist. de la littèr, française illustrée, I, Parigi [1922]; P. Frédéricq, Essai sur le rôle politique et social des ducs de Bourgogne dans les Pays Bas, Gand 1875; Marquis de Laborde, Les ducs de Bourgogne. Étude sur les lettres, les arts et l'industrie pendant le XVe siècle, Parigi 1849-1852, voll. 3; A. Molinier, Les sources de l'hist. de France. Des origines aux guerres d'Italie, IV, Parigi 1904; G. Pérouse, G. Ch., in Mém. publiés par l'Acad. Royale de Belgique, s. 2ª, VII (1910), e a parte, Parigi 1910.