Scultore statunitense (New York 1924 - South Brunswick, New Jersey, 2000). Dopo un esordio come pittore, si dedicò alla scultura presentando, nel 1961 a New York, le prime figure monocrome di gesso a grandezza naturale (calco dal vero), che diventarono caratteristiche della sua produzione. Presente alle più significative manifestazioni legate alla pop art, espresse la sua visione critica della società con la riproduzione tridimensionale di frammenti di vita quotidiana (The diner, 1964-66, Minneapolis, Minn., Walker art center; Cassiera, 1966-67, Parigi, Musée national d'art moderne), tendendo, dopo il 1971 e l'adozione del colore, a una definizione iperrealista della realtà (Walk don't walk, 1976, New York, Whitney museum of american art). Dal 1976 ottenne commissioni pubbliche per opere di bronzo che affrontarono temi d'impegno sociale e politico (In memory of may 4, 1970 Ken State: Abraham and Isaac, 1978, Princeton, New Jersey; The gay liberation, 1980, New York). Proseguì nel suo impegno artistico realizzando ancora importanti opere monumentali: The Holocaust (1984, San Francisco), The fireside chat, Breadline e Rural couple per il F. D. Roosevelt memorial (1997, Washington). Tra le sue mostre personali: George Segal, a retrospective: sculptures, paintings, drawings, aperta nel 1997 a Montreal, Museum of fine arts, e portata poi a Washington, New York, Miami; George Segal. The artist's studio, Roma, Museo d'arte contemporanea, 2002. Venne insignito del Praemium imperiale di Tokyo nel 1997 e della National medal of arts nel 1999.