Figlio terzogenito (Fontainebleau 1608 - Blois 1660) di Enrico IV e di Maria de' Medici. Promosse insurrezioni e complotti contro il governo del fratello Luigi XIII e dei ministri Richelieu e G.R. Mazzarino. Riconciliatosi successivamente con il re, alla morte di questi (1643) divenne luogotenente generale del Regno, ma dopo una nuova congiura fu imprigionato (1652) da Mazzarino. La sua vita agitata simboleggia quasi la resistenza capricciosa ma tenace opposta dall'aristocrazia francese alla disciplina statale che Richelieu e Mazzarino andavano instaurando.
Strumento dell'aristocrazia francese restia a sottomettersi alla disciplina statale, rappresentò un ostacolo costante per la politica del fratello Luigi XIII e dei ministri Richelieu e Mazzarino, ai quali tuttavia i difetti e i vizi del duca diedero sempre buon gioco. Duca d'Angiò alla nascita, alla morte del fratello secondogenito nel 1626, ebbe il titolo di duca d'Orléans. Partecipò alla congiura di Chalais (1626), emigrò poi in Lorena (1631) e a Bruxelles, donde sferrò una violenta campagna di libelli contro il governo francese; prese parte all'insurrezione del duca di Montmorency in Linguadoca, complottò infine contro il cardinale Richelieu (1637) e intrigò anche nella congiura del marchese di Cinq-Mars (1642). Ma in realtà non portò fino in fondo nessuna di queste imprese, tradendo spesso i suoi complici; infine (1642) si riconciliò ufficialmente col re. Alla morte di Luigi XIII (1643) divenne luogotenente generale del regno, ma avendo (1651-52) ripreso la strada delle avventure congiurando col Condé, fu dal cardinale Mazzarino, vittorioso sulla Fronda, relegato nel castello di Blois (1652). Appassionato mecenate, raccolse a Blois statue antiche e pitture coeve acquistate in Italia, rarità d'ogni specie e le monete provenienti dalla collez. Montmorency, confiscate da Luigi XIII e a lui donate. Il medagliere e le pietre incise e i libri, da lui lasciati in eredità a Luigi XIV, sono ora, rispettivamente, al Cabinet des médailles e alla Bibliothèque Nationale di Parigi.