CINNA, Gaio Elvio (C. Helvius Cinna)
Sembra originario dell'Italia settentrionale; probabilmente da identificarsi con quel Cinna che nel funerale di Cesare (Plutarco, Brutus, 20) venne massacrato per errore in luogo di L. Cornelio Cinna (v.). Apparteneva alla scuola dei poeti nuovi. Nove anni egli spese a limare il poemetto Smyrna che trattava della passione di Smirna o Mirra per il padre e della nascita di Adone. Ne fece grandissime lodi Catullo (95, 1), lo commentò L. Crassizio. Era un epillio alessandrino scritto sotto la diretta influenza di Partenio, fatto prigioniero dal padre di Cinna nell'espugnazione di Nicea. A Partenio s'ispirò pure nel Propempticon Pollionis, commentato da Giulio Igino. Di C. si citano inoltre carmi lirici ed epigrammi di contenuto erotico.
Bibl.: A. Kiessling, De C. Helvio Cinna poeta, in Commentationes philologicae in honorem Th. Mommseni, Berlino 1877, p. 351 segg. I frammenti in W. Morel, Fragm. poet. Latin., Lipsia 1927, p. 87 segg.