BOSCHI, Gaetano
Nacque a Padova il 19 maggio 1882, da Vitaliano e da Pia Caterina Garbi, e si laureò in medicina e chirurgia nell'ateneo della sua città nel 1906. Dedicatosi allo studio dei problemi di neuropatologia, conseguì la libera docenza in clinica psichiatrica e in neuropatologia nel 1913. Durante la prima guerra mondiale, col grado di tenente colonnello medico, si distinse nell'organizzazione dei servizi sanitari militari, in modo particolare dell'assistenza ai neuropsicopatici: tra l'altro, organizzò il Centro neurologico di Bari e quello del dipartimento marittimo di Taranto - Chiamato dapprima alla cattedra della clinica delle malattie nervose e mentali dell'università di Ferrara, ove fu anche primario dell'istituto psichiatrico provinciale e dirigente della divisione neuropatologica dell'arcispedale di S. Anna, divenne poi professore ordinario di clinica delle malattie nervose e mentali dell'università di Modena nel 1942; fu rettore di questa università dal 1947 al 1950.
Gli studi condotti dal B. e dalla sua scuola in campo neuropatologico riguardano essenzialmente la fisio-patologia del liquido cefalo-rachidiano.
La teoria del B. sulla origine e sulla circolazione del liquor, pur muovendo dai risultati degli studi di altri autori italiani e stranieri, rappresentò la sintesi di base dell'argomento, dalla quale egli stesso trasse indirizzi diagnostici e terapeutici largamente sperimentati in molte malattie nervose ed extranervose. Studi iniziati nell'università di Roma sulla base delle acquisizioni di G. Mingazzini sull'applicazione della puntura lombare, e sviluppati nel periodo dell'attività ferrarese, consentirono al B. di formulare l'ipotesi che il liquor, originato non soltanto dai plessi coroidei ma da tutte le zone del nevrasse (produzione ubiquitaria del liquor), circoli in direzione trasversale, metamerica e longitudinale, a seconda dei bisogni bio-idraulici dell'organismo, in vari sensi. Sviluppando tali premesse, il B. dimostrò come vi sia un vero e proprio meccanismo di drenaggio dei centri nervosi, realizzato mediante una circolazione diretta verso gli spazi meningei o ventricolari. L'effetto della puntura lombare dipenderebbe quindi non da una sottrazione di liquor con una conseguente riduzione della pressione endorachidea, ma da una stimolazione della produzione riparatrice di liquor e, di conseguenza, da una attivazione del drenaggio neuromeningeo. Sul piano clinico, il B. valorizzò ai fini terapeutici questa nuova teoria sulla fisio-patologia del liquor introducendo quel complesso di cure che chiamò "dia-cefalo-rachidiane", basate essenzialmente sulla attivazione del drenaggio neuromeningeo mediante l'estrazione di una piccola quantità di liquor e l'introduzione di un corrispondente volume di acqua distillata, allo scopo di accentuare il "dislivello biochimico" tra centri nervosi e spazi cefalorachidiani. Tale metodo terapeutico fu dallo stesso B. applicato alla cura di varie malattie nervose, quali la sclerosi a placche, le paralisi bulbari croniche progressive, le distrofie muscolari, la cefalea essenziale, e da altri autori a varie altre forme morbose, come la poliartrite cronica, la sclerosi laterale amiotrofica, la corea di Sydenham, la paralisi reumatica del facciale, ecc. Tra le sue principali pubblicazioni sull'argomento, merita di essere ricordato: Les traitments diacéphalo-rachidiens, comunicazione al XII Congresso belga di neurologia e di psichiatria, Corbeck-Lov, 26 ag. 1936.
Tra gli altri lavori del B. meritano di essere ricordati quelli sulla patologia del mesocefalo, inteso come l'insieme della centralità superiore neurovegetativa, con l'individuazione di un centro per il metabolismo osseo e di uno per la regolazione linfatica; quelli sulla terapia delle causalgie, delle paralisi ischemiche, delle paralisi reumatiche del facciale; quelli sulla individuazione delle due entità costituzionali: linfatismo neuromeningeo e ipomesocefalia; quelli sulla introduzione in neurologia del termine "anafilassi neuropsicologica". Fondamentali rimangono le sue ricerche sull'isterismo, che considerò un adinamismo nella sintesi personale psico-psicosensomotoria, vale a dire una autonomia di determinati centri nervosi associata alla diminuzione o alla scomparsa del potere dinamico su questi esercitato dai centri superiori sintetici, della critica e della volontà.
Tra le altre sue pubblicazioni ricordiamo: L'anafilassi neuropsicologica (in coll. con N. Bennati), comunicazione all'Acc. delle scienze mediche e naturali di Ferrara. Atti, seduta del 20 apr. 1916; Patogenesi e psicogenesi dell'isterismo, in Giorn. di psich. clin. e tecn. manic., LI (1923), pp. 163-182; Meningite sierosa tubercolare e rachicentesi curativa (con G. Gamberini), in Atti dell'Accad. dellescienze mediche e naturali di Ferrara, s. 2, I (anno accad. 1923-24), pp. LXIII s.; Il linfatismo meningeo (meningiti sierose). Deduzioni per lo studio... delle cefalee...,ibid., pp. LXV ss.; Cecità ed ambliopia da linfatismoneuromeningeo guarite con la puntura lombare,ibid., seduta del 16 giugno 1926; Compressionimidollari. Rilievi chimici e guida diagnostica, in coll. con M. Cori, Roma 1930; Cura e guarigione pressoché istantanea dei disturbi post-puntori, in Riv. oto-neuro-oftalm., X (1933), pp. 590-595; Autoemoterapia e autoliquorterapia e varianti tecniche diverse nella mia cura delle affezioni tossinfettive croniche del nevrasse, in Atti dell'Acc. delle scienze med. e nat. di Ferrara, s. 2, XIII (1935-36), p. XXVII.
Il B. fu direttore del Giornale di psichiatria e neuropatologia (già Giornale di psichiatria clinica e tecnica manicomiale), edito in Ferrara, e membro del comitato direttivo degli Archives internationales de neurologie, fondati da Y. M. Charcot. Dal 1935-36 al 1945-46, inoltre, fu presidente dell'Accademia delle Scienze di Ferrara.
Morì a Bologna il 19 marzo 1969.
Bibl.: L. Telatin, Col prof. B. in Romania, in Giornale di psichiatria e neuropatologia, LXVI (1938), p. 462; G. Arcieri, G. B., in Alcmeone 1940, pp. 22-28; P. Piccinini (cenno biografico), in Acta Medica Italica, XIV (1947), fasc. 2, pp. 17 s.; G. Arcieri, G. B., in Cinque figure della medicina contemp. ital., Milano 1952, pp. 37-48.