BALLARDINI, Gaetano
Nacque a Faenza, il Io ott. 1878. Laureatosi in giurisprudenza, archivista, studiò profondamente la storia locale; dal 1920 al 1927 fu segretario generale del Comune di Faenza. Nel 1908, raccogliendo l'iniziativa di un gruppo di membri dei comitati e degli enti che avevano organizzato una grande esposizione in occasione del terzo centenario torricelliano, il B. fondò a Faenza il Museo internazionale delle ceramiche.
Il Museo, patrocinato da un Comitato internazionale ed affidato ad un Comitato nazionale che ne demandava l'amministrazione e la gestione pratica ad un Consiglio residente in loco, fu concepito sin dalle origini con sezioni nazionali ed internazionali, retrospettive e contemporanee, in modo da comprendere ogni campo della ceramica, e il B. determinava i compiti del nascente istituto con scrupolo e larghezza di idee.
La realizzazione dell'organico, lungimirante programma, che vedeva nel museo non più soltanto un luogo di conservazione ma il centro propulsore di attività rinnovatrici degli studi e della pratica ceramica, fu dal B. tenacemente perseguita lungo tutta la vita. Infatti, nel 1913, fondò la rivista Faenza di studi storici, critici e tecnici dell'arte ceramica che diresse sino alla morte, e nella quale diede contributi di fondamentale importanza per il chiarimento del processo storico e per la conoscenza dei valori d'arte della maiolica italiana; nel 1916 avviò una scuola di ceramica pratica serale, trasformata nel 1920 in scuola statale a corsi diurni regolari per la formazione di artisti e di tecnici dell'arte ceramica e, nel 1938, in istituto d'arte; di questa pure il B. tenne la direzione sino alla morte; nel 1928 diede vita ai corsi estivi di storia e di tecnica della ceramica per stranieri e italiani sotto gli auspici dell'Istituto interuniversitario italiano, chiamandovi i maggiori specialisti europei; i corsi furono interrotti allo scoppio della seconda guerra mondiale. La guerra distrusse quasi completamente l'edificio del Museo e le collezioni venutesi a mano a mano costituendo e consolidando, oltre che i sussidi di studio, quali la Biblioteca specializzata, la Fototeca della ceramica, il Corpus delle carte pertinenti alla storia della maiolica, ecc.
Nel dopoguerra, ripresi i concorsi nazionali della ceramica avviati sin dal 1938, il B. si dedicò interamente alla ricostruzione dell'edificio del Museo ed alla ricostituzione delle raccolte che, mediante l'aiuto statale e di enti, ceramisti, studiosi ed amatori di ogni paese, rinacquero sull'organico piano delle precedenti; in tal modo il Museo si riaffiancò all'istituto d'arte, che aveva subìto minori danni, ed alla rivista rinata dopo breve sospensione. Il B. morì a Faenza il 26 maggio 1953.
Non meno importante è la sua opera di ricerca e di approfondimento continuo delle conoscenze storiche. Quest'opera, che si compendia in 430 pubblicazioni in volume o sparse su riviste di tutti i paesi d'Europa e nella Enciclopedia italiana, ha i caposaldi nella serie delle Note di critica ceramica (17 voll.), nel Corpus della maiolica italiana (del quale il B. riuscì a pubblicare, sino allo scoppio della guerra, i primi due volumi dedicati ai pezzi muniti di data sino all'anno 1535, mentre un terzo rimase interrotto), in un volume, dedicato alla eredità ceramistica romana (che ha visto la luce postumo), dove ha raccolto, coordinato ed illuminato tutti quegli elementi che hanno dato vita alla ceramica dell'impero e dell'alto medioevo e dai quali nasce la maiolica italiana, e in una rapida sintesi storico-stilistica di quest'ultima.
All'analisi ed alla presentazione di un aspetto particolare, di un documento, di un artista, di un'opera, di una bottega, il B. alternava visioni più generali che identificavano ed inquadravano il fenomeno e ne mostravano le grandi linee. Così è nei due studi (1924-1925) intitolati Nuoviaspetti della critica dell'arte ceramica, nei quali determina il metodo di ricerca interessante tanto il repertorio decorativo quanto le forme, attentamente individuando la fenomenologia da tener presente; così è nella tabella sinottica dello svolgimento della ceramica italiana, dove enuclea e definisce i momenti capitali dell'arte, posta a chiusura della sintesi edita nel 1938 (La maiolica italiana dalle origini alla fine del Cinquecento).
Tra le sue opere principali si veda, soprattutto, la rivista Faenza,bollettino del Museo internazionale delle ceramiche, che dal 1913al 1953 accolse la maggior parte degli studi del B., e i 17 voll. delle Note di critica ceramica,Forlì-Faenza 1910-1940. Inoltre: Inventario critico e bibl. dei codici e delle pergamene dell'archivio del comune di Faenza,Faenza 1905; Sulla "Convenzione faentina" del 1598. Nuovi documenti inediti faentini,in Arch. stor. ital., s. 5, XXXVIII (1906), pp. 339-424; Note intorno ai pittori di faenze della seconda metà del Cinquecento,in Rass. d'arte,III (1916), pp. 59-72; Coppe d'amore del sec. XV,in Collana di studi d'arte ceramica, I, Faenza 1928; Un nuovo capitolo nella storia della maiolica italiana,in Dedalo, X (1929-30), pp. 149-163; Breve cenno storico sulla evoluzione della costituzione faentina e dei suoi governi. Introduzione agli "Statuta Faventiae",in Reruni Italic. Script., 2 ediz., XXVIII, 5,a cura di G. Ros -sini; Mastro Ferruccio Mengaroni maiolicaro di Pesaro,in Collana di studi di arte ceramica, V,Faenza 1929; Per la biblioteca dell'arte ceramica (comunicazione al I Congresso mondiale delle biblioteche in Roma), Faenza 1929; Alcuni aspetti della ceramica italiana del Settecento,in Riv. di Venezia,VIII (1929), pp. 765-788; Opere di maestri compendiari faentini al museo di Torino e loro rapporti con le ceramiche "habane" in Torino. Mensile a cura del Comune, XII (1932), pp. 37-51; Un particolare aspetto della ceramica policroma bizantina,in Bollett. d'arte, XXV (1931-32), p. 551; II pittore di maioliche F. R. (in collaborazione con B. Rackham), ibid., XXVI (1932-1933), pp. 393-407; Francesco Mezzarisa alias Risino, maiolicaro faentino del Cinquecento (con appendice di docc. a cura di C. Grigioni), in Miscell. di storia dell'arte in onore di I. B. Supino,Firenze 1933, pp. 519-551; Corpus della maiolica italiana, I, Le maioliche datate fino al 1530,Roma 1933; II, Le maioliche datate dal 1531 al 1535,ibid. 1938; voce Maiolica,in Encicl. Ital., XXI, pp. 957-969; Nel Museo delle ceramiche di Faenza. Maioliche secentesche del pittore maiolicaro F. C.,in Bollett. d'arte,XXIX (1935-36), pp. 1319; La maiolica italiana dalle origini alla fine del Cinquecento,Firenze 1938; Faenza et le musée international de céramique,in Pro Arte, n. 55, Genève 1946, pp. 313-315; Die Wiedergeburt des Internationalen Museums in Faenza,in Freunde der schweiz. Keramik, Mitteilungsblatt,n. 8, marzo 1948; È risorto in Faenza il Museo internazionale delle ceramiche, in Idea, I (1949), p. 43; L'eredità ceramistica dell'antico mondo romano, Roma 1963.
Bibl.: A. Minghetti, Ceramisti, Milano 1939, p. 47; G. Liverani, Il R. Istituto d'Arte per la Ceramica in Faenza, Firenze 1941, passim; S.Lodovici (S. Samek Ludovici), Storici, teorici e critici delle arti figurative (1800-1940), Roma 1942, p. 40; Fratelli Lega, Realizzazioni di una vita operosa, Faenza 1948; "Faenza". Numero dedicato alla memoria di G. B., XXXIX (1953), fasc. III-IV-V, pp. 55-218 (alle pp. 203-218 la bibl. completa); Commemorazione di G. B., in Faenza, XXXIX(1953), pp. 230-37; G. Liverani, Il Museo delle ceramiche di Faenza, Roma 1956, passim.