MALAGUZZI (Malaguzzi Valeri), Gabriele
Figlio di Pietro e di Paola Malvezzi, nacque a Reggio nell'Emilia nel 1404. La famiglia era tra le più importanti della città: gli antenati del M. vi ricoprirono diverse cariche pubbliche e il padre fu tra gli Anziani di Reggio dal 1402.
Nel 1440 il M. sposò Taddea, figlia del conte Valerio Valeri, appartenente alla nobiltà di Parma. Da quel momento il nome dei Valeri fu aggiunto a quello dei Malaguzzi. Il padre di Taddea, non avendo discendenza maschile, nel testamento del 1463 lasciò metà del suo patrimonio alla figlia e metà ai nipoti maschi.
Nelle cronache reggiane il M. è chiamato "poeta laureato": secondo quanto risulta nelle carte di Ippolito Malaguzzi (Arch. di Stato di Reggio nell'Emilia, Malaguzzi Valeri, XXVI, n. 14), sarebbe stato l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo a incoronarlo pubblicamente.
Il M. fu dottore in arti e medicina: nei documenti compare sempre accanto al suo nome l'appellativo di magister; egli dovette anche godere di una notevole fama se in alcuni documenti è definito clarissimus o eximius. Il 3 giugno 1432 è menzionato come studente presso l'Università di Padova, dove conseguì il dottorato in arti il 18 giugno. Il 24 marzo 1436 ottenne il titolo di dottore in filosofia e in medicina, "per litteras testimoniales" del vescovo padovano Fantino Dandolo (Acta graduum academicorum Gymnasii Patavini, II, n. 1094). Il 17 apr. 1436 risulta con la qualifica di "artium et medicinae doctor" alla "licentia privati examinis et publica doctoratus in medicina art. doct. mag. Bartholomei de Medallis Medicorum brixiensis" (ibid., II, n. 1106). Successivamente a questa data il nome di M. scompare dai registri dell'Università di Padova.
La data di morte è stata oggetto di discussione: R. Malaguzzi-Valeri la colloca nel 1459 (seguito da Gardner, p. 8), ma Catalano (seguito da Fantuzzi Guarrasi, p. 17) sottolinea che nei registri battesimali il M. risulta vivo il 12 maggio 1454 e defunto il 25 febbr. 1456.
Il M. ebbe, oltre Daria, nata il 1 apr. 1453, andata in sposa nel 1473 a Niccolò Ariosto e madre di Ludovico Ariosto, altri quattro figli: Girolamo, Ludovico, Valerio e Mattia.
Del M. è noto soltanto un sonetto in volgare, di carattere moraleggiante, in cui si condanna l'uomo che si abbandona alla lussuria. Del sonetto era noto solo un codice della Biblioteca Strahovska Knihovna di Praga (D.B.V.6, c. 51v), ma Bertalot, nel 1924, lo ha riconosciuto anche in due altri codici italiani (entrambi adespoti: Bologna, Biblioteca univesitaria, 2845, p. 241 e Firenze, Biblioteca nazionale, Magl., VII.25, c. 122), in cui era tramandato adespota. Si ricorda inoltre un componimento in versi, La pratica, di cui non risultano altre notizie, ma che al tempo godette di grande prestigio. Il M. scrisse inoltre versi (perduti) in onore del vescovo di Reggio nell'Emilia Giovan Battista Pallavicino, in occasione dell'entrata solenne nella città nel 1445: non è forse un caso che il codice miscellaneo di Praga, in cui si può leggere il sonetto del M., tramandi anche componimenti in versi di Battista Pallavicino (vedi la descrizione dettagliata del codice di Bertalot).
Fonti e Bibl.: Acta graduum academicorum Gymnasii Patavini ab anno 1406 ad annum 1450, a cura di C. Zonta - I. Brotto, Padova 1970, I, 1406-1434, pp. 285 n. 894, 287 n. 901; II, 1435-1450, pp. 21 n. 1094, 25 n. 1106; Epistolario di Guarino Veronese, a cura di R. Sabbadini, III, Venezia 1919, p. 266 n. 5; G. Guasco, Storia litteraria del principio, e progresso dell'Accademia di belle lettere in Reggio, Reggio 1711, p. 14; N. Tacoli, Parte terza delle memorie storiche di Reggio di Lombardia, Carpi 1749, p. 563; G. Tiraboschi, Biblioteca modenese, III, Modena 1783, pp. 121 s.; F. Malaguzzi Valeri, La "villa dell'Ariosto" e i parenti materni del poeta, in La Lettura. Riv. mensile del Corriere della sera, marzo 1903, p. 204; U. Dallari, Ricerche sul luogo ove nacque a Reggio Lodovico Ariosto, in Archivum Romanum, III (1919), pp. 240, 245-248; L. Bertalot, Uno zibaldone poetico umanistico del Quattrocento a Praga, in La Bibliofilia, XXVI (1924), 4-5, p. 137; M. Catalano, Vita di Ludovico Ariosto ricostruita su nuovi documenti, I, Genève 1930, pp. 26, 173, 608; II, ibid. 1931, pp. 13 s., 22, 114, 125; E. Zanette, Personaggi e momenti nella vita di Ludovico Ariosto, Milano 1970, pp. 7, 9, 32; N. Fantuzzi Guarrasi, La donna nella vita e nelle opere dell'Ariosto, in Ludovico Ariosto: il suo tempo la sua terra la sua gente. Atti del Convegno di studi, Reggio Emilia, 1974, in Boll. storico reggiano, VII (1974), 26, pp. 9-11, 17; F. Manenti Valli, Restauri al Mauriziano, ibid., 27, pp. 8, 44; V. Nironi, Tre luoghi ariosteschi nella città di Reggio, ibid., 28, pp. 15 s.; Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, XII, p. 176; XIII, pp. 9-11; XXIII, p. 142; P.O. Kristeller, Iter Italicum, III, p. 168; V. Spreti, Enc. storico-nobiliare italiana, IV, pp. 247 s.