WOEPCKE, Franz
Matematico e orientalista, nato a Dessau il 6 maggio 1826, morto il 24 marzo 1864. Si avviò dapprima agli studî matematici, cui lo indirizzavano le sue doti eminenti di geometra. Laureatosi a Berlino, si abilitò a Bonn. Ma qui prese a studiare le origini del pensiero matematico, e apprese l'arabo sotto Freytag. Avendo deciso di dedicarsi allo studio delle matematiche orientali, si trasferì a Parigi dove studiò il persiano e il sanscrito, e pubblicò nel 1851, per la prima volta, l'Algebra di ‛Omar Khayyām, e nel 1853 l'estratto dell'opera al-Fakhrī (l'algebra già detta di al-Karkhī, colui che poi G. Levi Della Vida ha mostrato chiamarsi, in realtà al-Karagī). Pur pubblicando ancora alcune memorie notevoli sulle matematiche pure, proseguì le ricerche storiche che culminarono nel 1863 nel Mémoire sur la propagation des chiffres indiens. In esso rivendicava agl'Indiani l'origine della cosiddetta numerazione araba. Numerose altre ricerche da lui iniziate furono troncate dalla morte immatura. H. Taine scrisse su di lui una rievocazione, che valse ad assicurargli fama nel mondo letterario, ove appare talvolta come tipo dell'erudito mite e austero, che ha fatto sacrificio di sé alla ricerca delle più aride verità.