Sinatra, Frank
Quando la voce diventa un mito
Cantante e attore cinematografico, Frank Sinatra è stato una figura chiave della musica pop americana del Novecento. Nell’arco di più di sessant’anni di carriera ha ottenuto un enorme successo discografico, prima come cantante di musica leggera e poi come raffinato interprete jazz. È stato inoltre uno dei volti più noti di Hollywood, non solo nel musical, ma anche in commedie sofisticate, film d’azione, western e drammatici
Figlio di immigrati italiani, Francis Albert (detto Frank) Sinatra nacque nel 1915 a Hoboken (New Jersey). Prendendo a modello il cantante Bing Crosby, alla metà degli anni Trenta entrò a far parte di un gruppo vocale, gli Hoboken Four; nel 1939 fu scritturato dall’orchestra di Harry James, un celebre direttore d’orchestra dell’epoca, e l’anno successivo da quella di Tommy Dorsey, con cui ottenne una discreta popolarità. I registri bassi della voce, la presenza scenica e lo sguardo ammaliante, per i quali in seguito avrebbe guadagnato i soprannomi di The voice e Blue eyes, contribuirono a renderlo un idolo delle teen-ager. Nel periodo bellico l’industria discografica si accorse del fenomeno Sinatra e lo lanciò ripubblicando vecchie registrazioni e proponendone di nuove.
La popolarità di Sinatra crebbe durante la Seconda guerra mondiale grazie anche a una serie di trasmissioni radiofoniche e al film Reveille with Beverly (1943), dove, nella parte di sé stesso, interpretava uno dei suoi cavalli di battaglia, Night and day di Cole Porter. Nel 1944 incise un successo assoluto, White Christmas di Irving Berlin, e nel 1945 affiancò Gene Kelly nel film Due marinai e una ragazza di George Sidney. In seguito, come cantante ebbe modo di collaborare con autori e arrangiatori di prestigio del calibro di Rodgers e Hammerstein, Jerome Kern, George Gershwin e Johnny Mercer. Come attore, dopo una crisi vocale nel 1952, la sua carriera cinematografica subì una svolta decisiva nel 1954, quando vinse l’Oscar come migliore attore non protagonista per il film drammatico Da qui all’eternità (1953) di Fred Zinnemann.
Quando il rock ’n’ roll invase le classifiche di vendita, Sinatra rimase comunque un best seller per un pubblico cresciuto con lui, alternando ballate melodiche a numeri swing (A swingin’ affair, 1957). Il cinema lo portò ancora alla ribalta nel 1957 con Pal Joey di Sidney, da un musical dal ritmo travolgente di Rodgers e Hart.
All’inizio degli anni Sessanta il cantante fondò una propria casa discografica, la Reprime records, per la quale incise album con collaboratori di grande prestigio: nel 1966 Strangers in the night (il suo disco campione di vendite più famoso) affiancato dall’arrangiatore Nelson Riddle, nello stesso anno Sinatra at the sands con Count Basie e Quincy Jones, e Francis Albert Sinatra & Antonio Carlos Jobim nel 1967, dove esplorava la contaminazione tra jazz e bossa nova.
I primi anni Sessanta furono quelli del Rat Pack, un sodalizio artistico di protagonisti della ‘dolce vita’ americana (Sinatra, Sammy Davis Jr, Dean Martin, Joey Bishop e Peter Lawford) testimoniato da numerose esibizioni a Las Vegas. In quel periodo Sinatra fu accusato di avere favorito, nel ruolo di intermediatore con la mafia, l’elezione di John F. Kennedy alla presidenza degli Stati Uniti. Storie di connivenze con ambienti mafiosi sarebbero state sempre attribuite al cantante lungo la sua carriera, ma mai confermate.
Nel 1969 pubblicò uno dei brani più celebri della sua maturità, My way, che suonava come un testamento spirituale.
Nel 1971 annunciò, infatti, un ritiro dalle scene, smentito però due anni dopo dall’album Old Blue eyes is back. Dopo sei anni ritornò con un’antologia, Trilogy: past, present, future, con il celebre tema dal film New York, New York (1977) di Martin Scorsese.
Gli anni Ottanta videro esibizioni live sempre più sporadiche e una biografia non autorizzata, His way: the unauthorized biography of Frank Sinatra (1986) di Kitty Kelley, che racconta risvolti privati (tra cui il rapimento del figlio Frank nel 1963), sentimentali (quattro matrimoni, tra cui quelli con Ava Gardner e Mia Farrow) e affaristici (rapporti con la malavita) non del tutto edificanti.
Nel 1993, settantottenne, registrò un album di duetti, Duets, con Barbra Streisand, Aretha Franklin, Bono, Gloria Estefan, Julio Iglesias, Charles Aznavour. Nel 1998 Sinatra morì a Los Angeles per un infarto.