ROUS, Francis Peyton
Patologo statunitense, nato a Baltimora (Maryland) il 5 ottobre 1879, morto a New York il 16 febbraio 1970. Svolse gli studi medici presso la Johns Hopkins University di Baltimora, sotto la guida di W.H. Welch, conseguendo il B.A. nel 1900, il M.A. e il M.D. entro il 1905. Conclusi gli studi medici, nel 1906, avvertendo maggiore inclinazione per l'attività sperimentale che per quella clinica, passò come ''istruttore'' nell'università del Michigan. Nel 1909 fu incluso in un gruppo di giovani ricercatori, che, sotto la guida di S. Flexner, si occupavano di epidemiologia sperimentale nel Rockefeller Institute for Medical Research di New York (trasformatosi successivamente nell'omonima università). Qui R. svolse la sua carriera, diventando dapprima (1912) membro associato per la patologia e la batteriologia e, nel 1920, responsabile a pieno titolo delle stesse materie.
La propensione di R. per l'attività sperimentale trovò nel Rockefeller Institute un ambiente quanto mai fertile. Indirizzò le sue ricerche sul tumore dei polli accertandone, quando ebbe a disposizione il relativo materiale, la natura sarcomatosa, e saggiandone la trasmissibilità in polli sani con la comune tecnica dell'innesto. Il risultato positivo della prova lo incoraggiò a procedere, verificando se la trasmissibilità del tumore fosse dovuta alla presenza di un virus anziché alle sue cellule. Con l'obiettivo di escludere queste cellule dalla nuova prova, R. sottopose a ultrafiltrazione il materiale tumorale e nei polli iniettò il filtrato − acellulare − così ricavato. Come risultato ottenne (1911) la sistematica riproduzione del tumore nel giro di 28 giorni dall'iniezione del filtrato. La relazione della scoperta dell'origine virale del sarcoma dei polli fu pubblicata nell'articolo Transmission of malignant new growth by means of cell-free filtrate (in Journal of Experimental Medicine, 1912). Da allora il tumore venne denominato ''sarcoma virale di Rous''. All'epoca, la scoperta di R. non ebbe particolare risonanza, com'era capitato ad analoghe acquisizioni rimaste isolate nel campo della virologia animale, per la separazione che allora esisteva tra questa e la virologia dell'uomo. Lo stesso R., dopo qualche anno, proiettò il proprio interesse prevalentemente in altri settori, realizzando ricerche assai apprezzate nel campo della patologia epatica e delle vie biliari e, soprattutto, allestendo una soluzione con effetto protettivo sulle raccolte di sangue predisposte per le trasfusioni.
Col passare degli anni, però, grazie allo sviluppo della virologia sperimentale, la separazione tra la virologia degli animali e quella dell'uomo si attenuò progressivamente sino a scomparire del tutto con lo spostamento a livello molecolare delle ricerche di biologia e di patologia. In questa nuova situazione è capitato a scoperte risalenti a decenni passati di essere riprese in considerazione e inserite nella problematica sperimentale in atto. È quanto accaduto per le ricerche sui rapporti fra virus e tumori di R., al quale, cinquant'anni dopo la sua scoperta, nel 1966, è stato assegnato il premio Nobel per la medicina o la fisiologia. Negli anni Settanta il virus del sarcoma di R. è stato posto al centro di una brillante sperimentazione, da parte di H.M. Temin, che ha conseguito il premio Nobel per la medicina o la fisiologia nel 1975.