FLARER, Francesco
Nacque a Pavia, in una famiglia di origine altoatesina, da Severo e da Maria Miazza, il 24 dic. 1899. A diciassette anni partì volontario per il fronte. Durante il servizio militare il padre (1866-1938), medico, senza tener conto delle inclinazioni del F. per gli studi matematici, lo iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia di Pavia, nell'intento di proseguire la tradizione familiare.
Ripresi gli studi alla fine del conflitto mondiale, il F. entrò nel collegio universitario "Ghislieri" e si laureò con lode nel 1923. Subito dopo entrò come assistente nella clinica dermosifilopatica dell'università di Pavia diretta da U. Mantegazza, dove rimase fino al 1930, quando fu chiamato all'università di Messina come professore incaricato dell'insegnamento della clinica dermosifilopatica, succedendo a E. Mibelli. Dall'anno accademico 1934-35 si trasferì all'università di Catania, alla direzione della clinica dermosifilopatica, succedendo a G. Verrotti, come professore straordinario. quindi dal 1° dic. 1937 come ordinario. A Catania rimase fino al 1942, quando fu chiamato alla direzione della clinica dermosifilopatica dell'università di Padova. Dal 1943 fece parte della Resistenza e fu membro del Comitato di liberazione nazionale.
Nel dopoguerra proseguì l'insegnamento nella facoltà medica di Padova, con la sola interruzione di un soggiorno a New York nel 1948: fu più volte prorettore e dal 1947 al 1952 preside di facoltà. Consulente scientifico di film di dermatologia dal 1960, dal 1961 al 1975 fu presidente del comitato organizzatore e direttore della rassegna internazionale del film scientifico-didattico: questa manifestazione, organizzata dall'università di Padova in collaborazione con la Biennale di Venezia, si svolse con frequenza annuale fino al 1971, biennale fino al '75. Inoltre dal 1961 al 1977 il F. fu presidente del comitato direttivo e direttore del Centro per la cinematografia scientifica, una delle prime organizzazioni universitarie, interfacoltà italiane; nel 1972 curò che al congresso internazionale di dermatologia a Padova e a Venezia fosse dedicata una sezione ai mezzi didattici audiovisivi.
Il F. fu autore di numerosi studi nel campo della clinica dermosifilopatica che spesso presentano interesse anche per la medicina generale (Ricerche sperimentali e cliniche sulla "perspiratio insensibilis" nell'uomo, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, n.s., I [1926], pp. 25-85; Osservazioni sull'equilibrio acido-basico in rapporto all'apparato cutaneo: la riserva alcalina, in Biochimica e terapia sperimentale, XV [1928], pp. 232-254; Acrodermatosi in rapporto all'apparato circolatorio, in Giorn. ital. di dermatologia e sifilologia, LXXIII [1932], pp. 542-636). Da essi emerge una concezione della clinica dermatologica quale disciplina inserita nel più ampio quadro fisio-patologico della patologia e della clinica medica generale. In tale ottica, di particolare interesse appaiono i lavori del F. sulle reticolo-endoteliosi, con la lucida intuizione che lo indusse alla sistemazione nosografica in questo gruppo di malattie della cosiddetta micosi fungoide, confermata, a seguito delle più recenti ricerche, dall'inquadramento attuale di tale forma morbosa tra i linfomi non-Hodgkin (Sui rapporti tra micosifungoide e linfogranuloma maligno. (Note differenziali cliniche, istologiche, ematologiche), ibid., LXXI [1930], pp. 1072-1084; Il primo caso di reticolo-istiocitosi cutanea a carattere istoleucemico (sindrome di micosi fungoide a placche), in Gazzetta degli ospedali e delle cliniche, LXI [1940], pp. 209-219), e le osservazioni e le ricerche sistemiche dei veri quadri di interesse dermatologico riscontrabili in questo tipo di patologia (Reticolo-endoteliosi cutaneo sistemica con eritrodermia ed emoistiosi lenta, in Haematologica, XIV [1933], pp. 125-142, in coll. con A. Fieschi; Quadri di partecipazione cutanea alla patologia del sistema reticolo-endoteliale, in Pubblicazioni degli allievi in onore dell'amatissimo maestro prof. Umberto Mantegazza..., Pavia 1933, pp. 91-156; Endoteliornatosi cutanea con caratteri di sistematizzazione, in Giorn. ital. di dermatologia e sifilologia, LXXV [1934], pp. 829-854; Das Hautbild der Histioleukämie, in Archiv für Dermatologie und Syphilis, CLXXXVI [1946], pp. 32-53; Sul problema dell'istioleucemia con partecipazione cutanea, in Riv. di clinica medica, Suppl. 1, Marginalia dermatologica, XXIII [1947], pp. 137-155 in coll. con G. Mezzadra). L'argomento delle reticolo-endoteliosi fu ampiamente discusso dal F. nella sua relazione al congresso della Società italiana di dermatologia del 1942 (Reticolo-endoteliosi cutanea (Reticolo-endoteliti - Reticolo-endoteliosi - Reticolo-endoteliomatosi), in Atti della Soc. ital. di dermatologia e sifilografia e delle sezioni interprovinciali, XXXIV riunione, Padova-Venezia 28-31 maggio 1942, Bologna 1942, pp. 189-389).
Tra le altre numerose pubblicazioni del F. merita di essere ricordato il gruppo di lavori sulla leishmaniosi cutanea, per la cui terapia introdusse l'inoculazione intralesionale di un antimalarico, l'atebrina, rivelatasi nella pratica di grande efficacia nelle fonne iniziali e circoscritte (Probabile caso di leishmaniosi americana, in Dermosifilografo, V [1930], pp. 245-263; Brevi considerazioni sulle leishmaniosi cutanee a Messina, ibid., VI [1931], pp. 609-620; Nuovo metodo di cura per la leishmaniosicutanea (bottone d'oriente), in Boll. dell'Ist. sieroterapico milanese, XVII [1938], pp. 469-472; Bisher unbekannte Reproduktionsarten der Leishmanie bei Orientbeule, in Archiv für Schiffs- und Tropenhygiene, XLIII [1939], pp. 385-403; Versuche bei experimenteller menschlicher Haudeishmaniose, in Archiv für Dermatologie und Syphilis, CLXXXIII [1942], pp. 43-51, in coll. con V. Grillo; Sopra alcuni aspetti particolari del problema della leishmaniosi cutanea, in Minerva pediatrica, VIII [1956], pp. 182-184); le belle e accurate ricerche sul lupus eritematoso discoide, detto anche eritematode, sintetizzate, completate e ampiamente illustrate nella relazione al XLIV congresso della Società italiana di dermatologia, che gli consentirono di interpretare la forma morbosa come una particolare espressione localizzata di un processo patologico generale e sistemico, concezione patogenetica molto vicina all'odierna sistemazione nosografica del lupus eritematode nel gruppo dei disordini immunitari comprendenti il lupus eritematoso sisternico (Osservazioni e ricerche sulla cura del lupus eritematoso e del lupus volgare con preparati d'oro, in Giorn. ital. di dermatologia e sifilologia, LXX [1929], pp. 11-63, in coll. con L. Peracchia; Sull'eziopatogenesi del lupus eritematoso in rapporto alla reattività cutanea a stimoli vari, ibid., LXXI [1930], pp. 341-389; Il problerna clinico dell'erithematodes cronico, in Minerva dermatologica, XXVI [1951], pp. 30-36; Eritematodes, terna di relazione al congresso, in Atti della Soc. Ital. di dermatologia e sifilografia e delle sezioni regionali. XLIV congr. della Soc. ital. di dermatologia e sifilografia, Torino 8-10 giugno 1961, Suppl. al n. 1 di Minerva dermatologica, XXXVI [1961], pp. 1-88); gli studi clinici e sperimentali sulla reattività cutanca all'antigene tubercolare e sul meccanismo d'azione della reazione alla tubercolina (Ricerche sperimentali sui filtrati di tessuto tubercolare cutaneo, in Giorn. ital. di dermatologia e sifilologia, LXX [1929], pp. 286-326; la serie di pubblicazioni, in coll. con G. Mezzadra, intitolate Ricerche clinico-sperimentali sulle reazioni tubercoliniche, apparse su Medicina sperimentale, VI [1940]: I fattori cutanei capaci di inibire o aumentare l'intensità di una reazione (tubercolina), pp. 3-20; Rapporto tra stato allergico e presenza nella cute difattori di incremento o di inibizione sulla intensità della reazione tubercolinica, pp. 81-89; Fattori di inibizione e di incremento sulla reattività cutanea comparativamente nel lupus tubercolare e nel lupus eritematoso, pp. 145-155; Fattori di inibizione o di incremento sulla intensità reattiva cutanea nella cute irradiata con raggi ultravioletti, pp. 209-225).
Oltre quelli sopra ricordati, il F. pubblicò anche un trattato, Dermosifilopatica (Padova 1944; 2 ed. ibid. 1947; 3 ed. ibid. 1957).
Dopo aver lasciato la cattedra nel 1970. il F. seguitò a insegnare nella scuola di speciafizzazione in dermatologia dell'università di Padova fino al 1975. Membro del Comitato internazionale di dermatologia e consulente dell'Organizzazione mondiale della sanità, presidente della Società italiana di dermatologia e sifilografia, socio corrispondente dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, il F. fu anche pittore ed ebbe un'intensa attività espositiva dalla metà degli anni '50.
Aveva sposato Augusta De Silvestri, dalla quale ebbe due figlie: Maria Ludovica e Annalisa.
Morì a Padova il 1° nov. 1986.
Fonti e Bibl.: Notizie sulla vita e sull'attività scientifica del F. sono state fornite dalle figlie e da A. Sapuppo, direttore della clinica dermatologica dell'università di Catania. Altre notizie in G.B. Cottini, Introduzione a Scritti medici in onore di F. F., Torino 1959; L. Premuda, Un secolo di ricerche padovane sulla sifilide, in Acta medicae historiae patavina, XI (1964-65), pp. 148-173; M. Monacelli, F.F. zum 70. Geburstag, in Der Hautarzt, XX (1969), p. 566; F. Serri, F. F. (1899-1986), in Collegio Ghislieri. Associazione alunni. Annuario 1980-1990, Pavia 1991, pp. 216 s. Si veda anche A.M. Comanducci, Dizionario... dei pittori…, II, Milano 1971, pp. 1239 s.