FIGARI, Francesco
Nacque a Genova, da Prospero e da Francesca Lavarello, il 7 giugno 1870, e nell'università genovese si laureò in medicina e chirurgia nell'anno accademico 1895-96. Allievo di E. Maragliano, direttore della clinica medica dell'università di Genova già noto in campo nazionale e internazionale per i suoi studi sulla patologia e la clinica della tubercolosi, ne fu assistente volontario dal 1898 al 1902 e caposezione dell'ambulatorio dall'anno accademico 1902-03. Conseguita la libera docenza in patologia speciale medica il 18 genn. 1907 con la presentazione della tesi Rapporto etiologico della sclerosi dei cordoni posteriori del midollo colle infezioni sifilitiche (ora in Pubblicazioni..., II,pp. 7-54), nel 1909-10 divenne dirigente dei servizi policlinici della clinica medica e nel 1912 fu nominato dal Maragliano direttore dell'Istituto antitubercolare genovese.
Docente nei corsi di perfezionamento sulla tubercolosi, tenuti a Genova dal 1921 sotto la direzione del Maragliano e frequentati da medici provenienti da tutta Italia, il F. fu anche direttore del dispensario diagnostico antitubercolare della clinica medica universitaria. Seguendo le orme del suo maestro, effettuò ricerche sperimentali e cliniche riguardanti soprattutto l'immunità naturale e acquisita degli organismi nei confronti della tubercolosi e la realizzazione di una terapia immunitaria specifica nell'uomo.
Con una serie di osservazioni condotte su varie specie animali, aveva potuto dimostrare che la somministrazione per via orale delle "antitossine" isolate ed estratte dal siero di animali immunizzati conferiva agli organismi una immunità passiva in grado di proteggerli dall'inoculazione di dosi elevate di bacilli tubercolari, letali per gli animali di controllo (Ricerche sperimentali sull'uso di una antitossina tubercolare, in Gazz. degli ospedali e delle clin., XXIV [1903], pp. 753 s., Ricerche sperimentali sull'uso di una antitossina per via gastrica, ibid., pp. 974 ss.). I risultati ottenuti lo indussero a tentare la terapia con antitossine per via gastrica nell'uomo: le ricerche cliniche che ne seguirono gli consentirono di mettere in evidenza, nei soggetti così trattati, la comparsa nel siero di sostanze agglutinanti specifiche, che interpretò come espressione della produzione di anticorpi e antitossine, e un miglioramento delle condizioni generali (L'emoantitossina, in IlMorgagni, XLVI [1904], 1, pp. 137-144). Il prodotto somministrato ai pazienti, chiamato appunto "emoantitossina", era costituito da una elevata quantità di antitossine, glicerina, emoglobina e sostanze aromatiche. Sull'argomento fu ancora autore di Contributo allo studio dell'immunità nella tubercolosi (ora in Pubblicazioni..., I, pp. 277-288); Sul passaggio delle agglutinine ed antitossine tubercolari nel latte e loro assorbimento per via del tubo gastroenterico (ibid., pp. 359-375); Il vaccino antitubercolare italiano. Tecnica di preparazione modalità di attuazione (con L. Sivori; ibid., pp. 505-513).
Tra gli altri lavori del F. di un certo rilievo, perché innovativi in un settore che molto più tardi avrebbe attratto l'interesse dei ricercatori e che è attualmente in pieno sviluppo, appaiono quelli relativi all'immunità dei tumori: Diagnosi precoce e terapia immunitaria dei neoplasmi (ibid., pp. 15-26), nel quale illustrò una "enzimoreazione" per la diagnosi precoce e il tentativo di terapia dei tumori con i cosiddetti "ultrapeptoni", cioè disintegrati tessutali preparati da tipi omologhi di tumori; Dati sperimentali e clinici sulla terapia immunizzante delle neoplasie e Ulteriori dati sperimentali e clinici sulla terapia immunizzante delle neoplasie (ibid., pp. 201-207 e 209-211 rispettivamente).
Le pubblicazioni del F. sono raccolte nei due volumi Pubblicazioni del prof. F. Figari in un quarantennio di vita scientifica, editi a Genova nel 1935.
Socio della Società italiana di medicina interna e della R. Accademia medica di Genova, ebbe vari riconoscimenti e onorificenze. Nel 1928 divenne podestà del Comune di Montaldeo, in provincia di Alessandria.Aveva sposato Luigina Repetto. Morì a Genova il 3 ag. 1937.
Fonti e Bibl.: Documenti conservati presso l'Archivio storico dell'Università di Genova; Necrologi, in Ann. dell'Ist. Maragliano - Arch. di biol. applicata alla patol., alla clin. e all'igiene, VII (1937), pp. 90 ss.; in Ann. della R. Univ. di Genova. Anno acc. 1937-38, Genova 1938, pp. 367 s.; E. De Silvestri, Come si evita e si cura la tubercolosi, Torino 1906, pp. 204-208; H. J.Parish, A history of immunization, Edinburgh-London 1965, p. 97; V. A. Sironi, Le officine della salute. Storia del farmaco e della sua industria in Italia, Roma-Bari 1992, p. 87;I. Fischer, Biograph. Lex. der hervorragenden Ärzte... [1880-1930], I, p. 404.