CASANOVA, Francesco
Figlio degli attori Gaetano e Giovanna (Zanetta) Farussi (o Faruzi) di Burano, detta la Buranella, fratello di Giacomo e di Giov. Battista, nacque attorno al 1732-33 (e non il 1º giugno 1727) a Londra dove i suoi genitori si trovavano a recitare. Quando questi rimpatriarono, il C. fu allevato a Venezia; studiò disegno (presumibilmente con F. Guardi) e diverse lingue straniere. Verso il 1750, a Firenze, entrò alla scuola di Francesco Simonini, noto come copista di "battaglie" del Borgognone, autore, egli stesso, di quadri di storie e di battaglie, con scene di massa notevoli per struttura spaziale e prospettiva. Subito dopo, nel 1751, il C. divenne allievo, a Parigi, di Charles Parrocel, pittore di cavalli molto meticoloso nei particolari. È probabile che dal suo ritratto di Luigi XV a cavallo l'artista abbia poi derivato il Ritratto equestre del principe Kaunitz (ambasciatore a Parigi dall'anno 1750 al 1753: Vienna, Historisches Museum). A Parigi, inoltre, furono importanti per la formazione del C., tanto da divenire suoi modelli, i paesaggi di Ph. Wouvermans e le "battaglie" di Jacques Courtois, detto il Borgognone.
Con tutta probabilità, dal 1752 al 1757 il C. dimorò a Dresda dove dette inizio al grande quadro inciso da A. Bartsch nel 1792 con il titolo L'espugnazione di Očakov. Il dipinto, che dev'essere stato terminato nel periodo viennese, non compare nei cataloghi di Dresda e rappresenta l'assalto russo del 1788.
L'artista ottenne un gran successo alla sua prima esposizione a Parigi nel 1761 e da allora, attraverso i suoi quadri (paesaggi, scene di caccia, battaglie), fu in continua ascesa fino a che divenne "peintre du roi"; nel 1763 era stato accettato all'Académie. A Parigi il C. si sposò due volte: nell'anno 1762 con Marie-Jeanne Jolivet (1734-1774) e nel 1775 con Jeanne-Catherine de la Chaux. Ancora a Parigi gli nacque un figlio (forse di nome Michel) che seguì il padre nell'arte, ma del quale non si conoscono dati biografici (Thieme-Becker; Abirached).
Denis Diderot, che nel 1761 lodava incondizionatamente le opere esposte al Salon, due anni dopo lo criticava, per lo stile e la composizione troppo naturalistica e carente nell'equilibrio - mentre si trattava invece dell'allentarsi della tradizione barocca, piuttosto che di un difetto di capacità; ma probabilmente non furono queste critiche, né il risentimento dell'artista di fronte ad esse ad allontanarlo da Parigi, quanto piuttosto la sua irrequietezza interiore, i debiti dovuti al suo lussuoso tenore divita e anche un suo gusto innato dell'avventura. A meno che non sia stato confuso con il fratello pittore Giovanni Battista, dal 1764 professore in quella città, il C. si dové di nuovo recare a Dresda e a Vienna, dove arrivò il 15 dic. 1783 con il fratello Giacomo, appartenente, come lui, alla massoneria. Anzi l'attività massonica potrebbe essere stata una delle cause del suo trasferimento, dal momento che la situazione politica era cominciata a mutare sia in Francia sia nell'Impero illuminato di Giuseppe II. A Vienna il C. dipinse, fra l'altro, su incarico della zarina Caterina II, alcune serie di quadri sulle guerre russo-turche (1768-1774 e 1787-1792): scene di battaglia in costumi storici, ma di libera invenzione (i disegni preparatori si trovano in parte all'Albertina). Nel 1795 è documentato (disegni datati) un suo soggiorno presso il principe Nicola Esterházy il giovane, nel castello di Köpcseny in Ungheria (schizzi di esercizi equestri).
Il favore che in quei tempi riscuoteva il genere artistico trattato dal C. gli procurò un notevole numero di allievi: Georg Friedrich Meyer per la pittura di paesaggio e di cacce, Jean-Baptiste Lepaon per la pittura di cavalli e di battaglie, e inoltre i pittori di battaglie Jacques-Philippe Loutherbourg il Giovane (ma cfr. Diderot, p. 219), J.-P. Norblin e Ignace Duvivier, che in una incisione riprodusse la casa di campagna del Casanova.
Il C. morì l'8 luglio 1803 (e non 1802) a Vorderbrühl presso Mödling nei dintorni di Vienna.
Un ritratto del C. è stato inciso da Giovanni Pauller (su disegno di G. E. Steinhauser von Treuberg) assieme a quelli di altri personaggi, e poiché uno di questi è Josef Haydn, è possibile che un comune soggiorno dall'Esterházy sia stata l'occasione per l'esecuzione del foglio (Vienna, Historisches Museum).
Pitture del C. sono conservate in numerosi musei e collezioni private d'Europa; di esse si ricordano: Ritratto equestre del principe Wenzel Kaunitz (Vienna, Historisches Museum); Ritratto equestre dello zar Pietro (Vaduz, coll. Liechtenstein); due Ritratti equestri (Angers, Museo); vari Combattimenti equestri (due a Vienna, Kunsthistorisches Museum; due a Vaduz, coll. Liechtenstein; uno a Compiègne, Museo Vivenel; uno a Brest, Museo, ill. a p. 53 del catal. Renaissance du Musée de Brest..., Paris 1974); Cavalcata (Poznań, coll. Raczyiński); Cavaliere turco in marcia (Nantes, Museo); Battaglie turche (Leningrado e Mosca; due a Vicenza, Museo civico [inv. A 263, A 264], ill. a p. 124 del catal. Il restauro a Vicenza negli anni Sessanta, Vicenza 1972, p. 124); Battaglia di Friburgo 1644, Battaglia di Lens 1648, quattro Paesaggi con greggi e cavalieri (Parigi, Louvre); Passaggio di Annibale attraverso le Alpi (esposto a Londra nel 1771); due Paesaggi con contadini (Béziers, Museo); Cavalieri con pastori, Accampamento, Combattimento di turchi, Partite di caccia (Salisburgo, Galleria Czernin); Caccia al chiaro di luna, Marina (Vienna, Akademie der bildenden Künste); due Scene di rapina (Praga, Gall. nazionale); Carri in un campo (Mosca, Museo Puškin); Scena di pesca (Leningrado, Ermitage: J. Nemilova, in Soobščenija Gosudarstvennogo Ermitaže, XXXIII [1971], pp. 31-33, 102); Paesaggi (musei di Abbeville, Lione, Nancy, Rouen; Dulwich, Inghilterra, Dulwich College Picture Gallery; Heidelberg, Museo, coll. Posselt).
Acquerelli: Combattimenti di cavalieri (Besançon, Museo; Montpellier, Museo Fabre); Esercizi equestri (collez. Esterházy); Battaglia di turchi, Accampamento (Vienna, Historisches Museum); Pastori e greggi alla fonte (Vienna, Albertina).
Disegni (a matita, bistro, pennello e inchiostro, seppia, gesso, penna: per lo più tecniche miste) sono conservati nei principali musei europei: tra l'altro, dodici fogli all'Albertina di Vienna; quattro disegni al Louvre, due fogli con Studi di animali a Vienna, Historisches Museum; un disegno a Mosca, Museo Puškin. Il C., oltre che disegni per mobili, diede cartoni per stoffe e per arazzi: quattro con le Età della vita, conservati nell'Art Museum di Cincinnati, furono ordinati da Luigi XVI nel 1778, probabilmente su originali di Fragonard (G. Seligman, Merchants of art: 1880-1960, New York 1961, ad Indicem);per gli otto pezzi con Amusements de la campagne firmati e datati 1772, cfr. Louis XV…(catal.), Paris 1974, ad Indicem.
Incisioni: Tamburino a cavallo, Alfiere russo sul campo di battaglia (biglietto di auguri per l'anno nuovo), Le diner du peintre Casanova (da cui è stata tratta una litografia da Fischer nel 1845).
Fonti e Bibl.: Oltre alla bibl. in U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, pp. 102 s., si veda: G. Casanova de Seingalt, Histoire de ma vie, Wiesbaden-Paris 1960-62, ad Indicem;D. Diderot, Oeuvres complètes..., a cura di J. Assézat, I, Paris 1876, pp. 149 s., 219; A. Bartsch, Catalogue raisonné des desseins... du cabinet de feu le Prince Charles de Ligne..., Vienne 1794, p. 370; J. D. Fiorillo, Gesch. der zeichnmden Künste..., III, Göttingen 1805, p. 354; V, ibid. 1808, p. 696; A. Krafft, Verzeichniss der k. k. Gemälde-Galerie im Belvedere zu Wien, Wien 1837, p. 389 n. 17; F. Gräffer, Kleine Wiener Memoiren, Wien 1845, II, p. 196; Id., Wiener Dosenstücke, Wien 1846, I, p. 46; J. G. Schaser, Denkwürdigkeiten aus dem Leben des Freiherrn Samuel von Brukenthal…, Hermannstadt 1848, p. 144; F. Müller, Die Künstler aller Zeiten und Völker, Stuttgart 1857, I, p. 295; P. De Baudicour, Le peintre-graveur... continué, I, Paris 1859, pp. 135-137; A. Woltmann-K. Woermann, Gesch. der Malerei, III, Leipzig 1888, p. 984; H. Mireur, Dictionnaire des Ventes d'art, II, Paris 1902, pp. 104-106; F. Gräffer, Kleine Wiener Memoiren und Wiener Dosenstücke, a cura di G. Gugitz, München 1918, I, pp. 14, 226 ss., 256 ss., 321, 468, 532 s.; II, pp. 125 ss.; A. Kronfeld, Führer durch die fürstlich-liechtensteinsche Gemäldegalerie in Wien, Wien 1927, pp. 77 (n. 355), 256; G. Delogu, Pittori veneti minori del Settecento, Venezia 1930, p. 176; [C. van Heyden] de Lancey, A propos de la decouv. d'un tableau de F.-J. C.: La bataille de Rocroi, in Bull. de la Société de l'histoire de l'art français, 1933, pp. 160-64; C. van Heyden de Lancey, Les portraits de Jacques et de François Casanova, in Gaz. des Beaux-Arts, XI (1934), pp. 99-107 (nel museo di Lione); R. Abirached, Le frère de Casanova, in Oeil, XVII (1963), 1, pp. 52-57, 86; H. Leporini, F. C., in Pantheon, XXII (1964), pp. 173-183; I. Fenyö, Disegni veneti del Museo di Budapest, Venezia 1965, p. 65; ill. 97 (Cavalieri, firm. e dat. 1764); H. Schöny, Wiener Künstler-Ahnen. Genealogische Daten…, I, Wien 1970, p. 124.