BELLASPICA (Bellaspina), Francesco
Della vita avventurosa del B. è difficile stabilire elementi precisi, se si eccettua la tuttora parziale documentazione della sua presenza come contralto in vari teatri di città italiane ed europee, che si ricava indirettamente dai libretti d'opera pervenutici in gran copia, ma tuttora in via di reperimento e di catalogazione. Sappiamo inoltre che il B. fece parte due volte in epoche diverse della cappella ducale di S. Marco a Venezia: il primo periodo di tale sua attività si potrebbe situare negli anni immediatamente precedenti il 1765, giustificandosi così l'abbanddno ch'egli fece di tale servizio in parte col decreto dell'8 ott. 1765, con cui - tenuto conto della precaria situazione economica e delle difficoltà di sostenere la concorrenza del melodramma - si decise una riduzione dell'organico della cappella, ma in parte anche a causa del suo contegno indisciplinato e scorretto (aveva schiaffeggiato un orchestrale di S. Marco). Si spiegherebbe così l'apparizione del B. sulle scene dei teatri veneziani nel 1767, nel 1768, nel 1771, la sua presenza a Verona nel 1774, di nuovo a Venezia nel 1775, a Padova nel giugno del 1776 (dal libretto dell'opera La Calliroe di G. Rust, Padova, Teatro Nuovo giugno 1776, col B. nella parte di Sidonio) e sempre nello stesso anno a Modena, a Firenze e a Bologna nel 1777. Dopo aver cantato a Milano nel 1784, si recò verso la fine dello stesso anno a Berlino (dove fu scritturato dal Teatro d'opera italiana presso quella corte e rimase fin verso il 1787), e a Dresda nel 1792. Il cantante dunque, cedendo alle lusinghe del trionfante melodramma, avrebbe preferito tentare di far fortuna in questo setto:re, abbandonando il più impegnativo e sempre meno remunerativo ruolo di contralto nella cappella ducale veneziana. E certo in questo lasso di tempo la risonanza del suo nome dovette essere cospicua se, dall'ambiente veneto, vediamo allargarsi l'orizzonte delle sue scritture fino alle corti germaniche. Da alcune lettere da Dresda al Casanova suo protettore - facenti parte di un carteggio che si estende dal maggio al luglio 1792 - apprendiamo che il B., approfittando dell'appoggio del patrizio veneziano Pietro Zaguri, le cui lettere al Casanova riguardanti il B. vanno dall'ottobre 1791 al gennaio 1797, ottenne la riassunzione nella cappella ducale in data 13 apr. 1792. Il B. si lagnava del compenso, ma accettava ugualmente, avendogli lo Zaguri data assicurazione di un futuro aumento.È, verosimile quindi che il B., ormai non più giovane e forse stanco di una vita piena di avventure, ma anche di disagi, abbia preferito una comoda - anche se più modesta - sistemazione a Venezia.
Perduta l'amicizia col Casanova in seguito a un litigio a proposito di un regalo per lo Zaguri, il B. se ne rammaricava tuttavia con il poeta Catarino Mazzola, che informava il Casanova, in una lettera da Dresda del 28 maggio 1792, del desiderio del B. di rientrare in rapporti amichevoli con lui.
Presumibilmente il B. rimase al servizio della cappella ducale di S. Marco fino al 1797, anno in cui essa cessò di esistere, né per il momento disponiamo di altre notizie su di lui.
Fonti e Bibl.: Padova, Bibl. del Museo, coll. 76, pp. 2552-18, La Calliroe, libretto, Padova 1776; L. Schneider, Geschichte der Oper und des königlichen Opernhauses in Berlin, Berlin 1852, p. 199; F. Caffi, Storia della musica sacra nella già Cappella ducale di S. Marco in Venezia dal 1317 al 1797, II, Venezia 1855, p. 48; T. Wiel, I teatri musicali del Settecento, Venezia 1897, v. Indice, p. 417; V. Tardini, I teatri di Modena, III, Modena 1902, pp. 947, 1045; Carteggi casanoviani, a cura di P. Molmenti, I-II, Milano 1920 [?], v. Indici; R.Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, p. 422; X, p. 403.