ANDROSI (Andreosi), Francesco
Scultore, nato a Padova il 27 sett. 1713 da Antonio, fu il migliore seguace di Antonio Bonazza, a cui doveva essere legato da amicizia, come proverebbero i fatti che: abitavano nella medesima contrada (S. Michele); Antonio e Teresa Bonazza furono padrini di battesimo di due sue figlie (1740); Giovanni Bonazza testimoniò quand'egli fu "tolto" nella fraglia dei tagliapietra (1735). In detta fraglia l'A. ricoprì più volte cariche importanti. Ebbe numerosa figliolanza, fra cui Sebastiano, scultore.
Morì a Padova il 5 apr. 1785 e fu sepolto nella "chiesa del Pianto".
La sua prima opera datata è la vasca battesimale della arcipretale di Ponte di Brenta (1749); l'altare del beato Barbarigo nel duomo di Padova non è datato, ma non dovrebbe essere lontano dal 1761, anno della beatificazione; altre opere datate sono: le statue dei santi Pietro e Paolo nell'arcipretale di Pernumia (1766), gli Angeli del duomo di Montagnana (1769, 1771), le statue del Prato della Valle a Padova (Antenore, Trasea, Peto, Lucio Arunzio Stella, Girolamo Savorgnan, 1776; Girolamo Malaspina, 1777; Alessandro Orsato, 1780).
Altre opere gli sono attribuite nelle chiese di Scorzè, Vigonovo, Fossò, S. Martino a Este, Roncaiette, Ospedaletto, Monteortone, S. Elena; è suo inoltre un altare nella chiesa di S. Lucia a Padova.
Bibl.: G. B. Rossetti, Descririone delle pitture, sculture ed architetture di Padova, Padova 1780, p. 139; P. Brandolese, Pitture Sculture Architetture di Padova, Padova 1795, p. 133; A. Neumayer, Illustrazione del Prato della Valle, Padova 1807, pp. 33, 40, 63, 183, 237, 260; G. Moschini, Guida per la città di Padova, Venezia 1817, pp. 78, 232-234; N. Pietrucci, Biografia degli artisti padovani, Padova 1858, p. 9; C. Semenzato, La scultura padovana del '700. IV: F. A., in Padova, III, 6 (1957). pp. 7-15; P. Toldo, Precisazioni biografiche su artisti padovani: F. A., in Bollett. del Museo civico di Padova, XLVI(1957), p. 59; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, pp. 479 s.