FONOLITI (dal gr. ϕωνή "suono" e λίϑος "pietra", pietre sonore; ted. Klingstein)
Rocce eruttive effusive di colore grigio chiaro o verdicce, di solito con pasta fina e compattissima, tanto da dare alla percossa, se in lastre sottili, un suono chiaro, quasi metallico. Corrispondono, per la composizione, alle sieniti eleolitiche, di cui rappresentano la forma effusiva sia paleovulcanica sia neovulcanica. Le fonoliti tipiche sono rocce a struttura porfirica, essenzialmente composte di sanidino (o anortose) e nefelina. Se prevale il primo prendono il nome di fonoliti trachitoidi, se prevale la seconda il nome di fonoliti nefelinitoidi.
Nelle forme francamente porfiriche i fenocristalli sono ordinariamente di sanidino, mentre la pasta fondamentale è formata da microliti listiformi di sanidino e da nefelina. Le fonoliti contengono frequentemente i felspatoidi del gruppo sodalite (sodalite, haüyna, noseana) e anche zeoliti primarie (analcime), che ne formano rocce molto caratteristiche. Gli elementi colorati, di solito scarsi, sono di consueto rappresentati da pirosseni (diopside, egirinaugite, egirina). Accessorî frequenti la titanite e il granato-melanite. Se alla nefelina è sostituita la leucite, si hanno le fonoliti leucitiche, meno frequenti. Nella composizione chimica è caratteristica la scarsità di calce e magnesia e l'abbondanza dell'allumina e degli alcali.
In Italia si conoscono fonoliti tipiche solo al Monte Ferru in Sardegna. Fonoliti leucitiche si hanno nella regione dei laghi di Bolsena, di Vico, di Bracciano. Fonoliti tipiche sono pure sviluppate al Garian, in Tripolitania. Località classiche sono la Boemia, il Baden, il Hegau, le Azzorre, le Canarie, ecc.